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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 29 Set, 2023
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Che cos’è la talassofobia?

La talassofobia è un disturbo non molto noto ma che coinvolge ben il 2% della popolazione mondiale e consiste nella paura di uno degli scenari più noti e più amati dalle persone: il mare.
Ebbene sì: ci sono delle persone che avvertono una paura destabilizzante del mare. Precisiamo: paura del mare, non paura di affogare in mare perché non si sa nuotare.
Il soggetto talassofobico avverte un’intensa paura ad entrare in acqua, così come a fare delle immersioni in essa. La paura dell’acqua può essere circoscritta alle acque profonde oppure ancora alle acque torbide o scure. Nella stragrande maggioranza dei casi però, la paura nei confronti del mare è generalizzata e porta a rifiutarsi di nuotare. Alcuni soggetti talassofobici non sono in grado di mettere la testa sott’acqua nemmeno per brevissimi periodi riuscendo soltanto a bagnarsi i piedi in riva al mare.

Caratteristiche della talassofobia

La talassofobia può essere pertanto considerata un disagio psicologico contraddistinto da una paura esagerata e (apparentemente) inspiegabile per il mare o per un semplice specchio d’acqua. Pertanto questa paura vale anche per laghi, piscine, ecc.
L’individuo con disturbo talassofobico avverte un profondo senso di paura e angoscia, un tremendo vissuto di oppressione all’idea di ritrovarsi al largo del mare oppure all’idea di immergersi in acque profonde. Nelle situazioni più gravi di talassofobia, l’angoscia affiora alla semplice vista di immagini che raffigurano il mare.
Ma proviamo a dare una definizione più articolata di questo disagio psichico.
La talassofobia è innanzitutto una fobia, e la fobia è una paura intensa e continuativa generata dalla presenza o anche soltanto dall’idea di oggetti, cose o situazioni specifiche.

Soggetti che soffrono di talassofobia possono sperimentare un notevole disagio, ansia e paura quando si trovano di fronte a situazioni legate all’acqua, come il bagno al mare, il nuoto in acque profonde o la navigazione in luoghi in cui il fondo non è visibile, indipendentemente che si tratti di ambienti marini, piscine o laghi. È fondamentale distinguere la talassofobia da altre paure legate all’acqua, come l’acquafobia, che rappresenta una paura più generale dell’acqua, o l’idrofobia, una repulsione più generale verso i liquidi.
Inoltre la talassofobia può manifestarsi in diverse forme specifiche. La cimofobia, ad esempio, che è la paura delle onde, del mare agitato o delle tempeste marine. La scopulofobia è invece la paura degli scogli sommersi e di ciò che rimane sconosciuto negli abissi marini. Infine, la selacofobia riguarda la paura intensa degli squali.
Questi tipi di fobie legate all’acqua possono avere un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone che ne soffrono e possono richiedere un intervento terapeutico appropriato per affrontare e superare tali paure.

Quali sono i sintomi caratteristici della talassofobia?

La talassofobia può generare svariate manifestazioni sintomatologiche di natura fisica, emotiva e cognitiva, soprattutto nei contesti in cui ci si ritrova al cospetto di acque profonde.

Sintomi fisici

I sintomi fisici più frequenti sono:
1. Aumento della frequenza cardiaca: le persone con talassofobia possono sperimentare un battito cardiaco accelerato quando si trovano in prossimità di acqua profonda o quando pensano ad essa.
2. Sudorazione eccessiva: l’ansia legata alla talassofobia può causare una sudorazione abbondante, specialmente nelle mani e sulla fronte.
3. Tremori o scosse: alcune persone possono avvertire tremori o scosse muscolari a causa dell’ansia.
4. Respiro affannoso: la respirazione può diventare rapida e superficiale a causa dell’ansia portando a sensazioni di mancanza d’aria.
5. Nausea o malessere allo stomaco: l’ansia può influire sul sistema digestivo causando nausea o disturbi gastrointestinali.

Sintomi emotivi

Per quel che concerne invece i sintomi emotivi, i più rilevanti in questo tipo di disturbo sono:
1. Paura intensa: come già accennato, la caratteristica principale della talassofobia è una paura intensa e irrazionale dell’acqua profonda. Questa paura può essere opprimente e generare pensieri ossessivi e ruminazioni mentali.
2. Ansia e panico: chi soffre di talassofobia può sperimentare ansia o attacchi di panico quando è esposto all’acqua o pensa ad essa.
3. Vergogna o imbarazzo: a causa della natura irrazionale della fobia, le persone che soffrono di questo disagio possono sentirsi imbarazzate o vergognarsi della propria paura.

Sintomi cognitivi

1. Pensieri catastrofici: chi è tormentato dalla talassofobia può immaginare scenari catastrofici legati all’acqua, come annegamento o incidenti.
2. Iper-vigilanza: le persone talassofobiche possono essere iper-vigili rispetto all’acqua cercando costantemente segni di pericolo.
3. Difficoltà a concentrarsi: l’ansia legata a tale fobia può rendere difficile concentrarsi su altre attività o pensieri.

Sintomi comportamentali

Le conseguenze per il paziente talassofobico da un punto di vista comportamentale sono principalmente le seguenti:
1. Evitamento: una risposta tipica del paziente talassofobico è l’evitamento delle situazioni legate all’acqua profonda. Le persone possono evitare il nuoto in mare, la navigazione in barca o persino l’entrata in piscina.
2. Disturbo nella vita quotidiana: la talassofobia può limitare le attività quotidiane e sociali generando disagio e interferendo con la qualità della vita.

È importante tenere presente che tutti i sintomi appena descritti possono variare da persona a persona, con alcuni soggetti che ne sperimentano solo alcuni e altri che possono confrontarsi con una gamma più ampia di reazioni.

Quali sono le case profonde della talassofobia da una prospettiva psicodinamica?

Dal punto di vista psicodinamico, la talassofobia può essere esaminata attraverso la “lente di ingrandimento” dell’analisi delle dinamiche psicologiche interne e delle prime esperienze infantili. Cerchiamo di comprendere insieme quali possono essere le più significative cause alla base dell’insorgenza della talassofobia:
1. Esperienze infantili: Secondo la teoria psicodinamica, le esperienze dell’infanzia, in particolare quelle vissute nei primi anni di vita, possono avere un impatto significativo sull’insorgenza di paure e fobie. Ad esempio, un evento traumatico o una situazione spaventosa legata all’acqua durante l’infanzia potrebbe contribuire alla formazione della talassofobia.
2. Spostamento e simbolismo: le fobie sono sempre una questione di “spostamento” e “simboli”. In questo caso la paura dell’acqua può rappresentare simbolicamente qualcosa di più profondo che ha bloccato o spaventato a partire da situazioni casuali che hanno poi portato a collegamenti con scenari legati all’acqua generando pertanto un meccanismo di spostamento per una paura o un conflitto più complesso e recondito. Ad esempio, la talassofobia potrebbe nascondere un disagio emotivo o una paura inconscia di affrontare aspetti della vita o delle emozioni.
3. Proiezione: la teoria psicodinamica suggerisce che le persone possono proiettare i propri sentimenti o le proprie paure su oggetti o situazioni esterne. In questo caso, la talassofobia potrebbe rappresentare una proiezione di altre paure o insicurezze interiori che vengono associate all’acqua.
4. Meccanismi di difesa: secondo l’approccio psicodinamico, i meccanismi di difesa psicologici possono contribuire alla formazione delle fobie. La talassofobia potrebbe essere un meccanismo di difesa che aiuta a proteggere l’individuo da emozioni o ricordi dolorosi che sono stati soppressi nell’inconscio.
5. Comprensione simbolica: ogni esperienza talassofobica fa storia a sé. È pertanto fondamentale, in un percorso psicologico in studio o in un percorso psicologico online, interpretare il simbolismo della talassofobia nel contesto della storia di vita del paziente talassofobico e delle sue dinamiche familiari. Ad esempio, l’acqua potrebbe simboleggiare emozioni profonde e incontrollabili e la paura potrebbe rappresentare un tentativo di regolare o controllare queste emozioni.
Come detto in precedenza, è importante tenere a mente che le cause della talassofobia possono variare notevolmente da persona a persona. La terapia psicodinamica può essere utile per esplorare queste dinamiche interiori legate all’inconscio, identificare le radici profonde della fobia e lavorare per affrontare tali sfide in modo terapeutico.

Come far passare la talassofobia? Piccoli e grandi rimedi

Contrastare la talassofobia sul momento può essere un passo importante per gestire l’ansia e le reazioni di paura quando ci si trova di fronte a situazioni legate all’acqua.
Per esempio, la respirazione profonda può essere un utile alleato: praticare la respirazione profonda può aiutare a placare l’ansia iniziale generata dallo stimolo dell’acqua, fonte di stress. Inspirare lentamente attraverso il naso ed espirare attraverso la bocca può contribuire a rilassarsi e a ridurre la tensione.
Anche gli esercizi di visualizzazione possono rivelarsi molto preziosi: immagina un luogo o una situazione rilassante che ti faccia sentire al sicuro! La visualizzazione di un posto tranquillo e piacevole può aiutare a distrarre la mente e ad allontanarla dai vissuti di paura.
L’affrontamento graduale è un’altra strategia efficace per contrastare la talassofobia: avvicinati all’acqua gradualmente e nel rispetto dei tuoi tempi e dei tuoi ritmi. Inizia con situazioni meno spaventose e avvicinanti molto lentamente a situazioni che generano sempre più ansia.
Ecco altre strategie che possono essere di grande aiuto nella gestione della talassofobia:
Affiancamento: stare in compagnia di amici o familiari di fiducia può essere di grande aiuto dal punto di vista emotivo durante le situazioni che generano paura.
Parlare di ciò che provi: esprimere i tuoi sentimenti e le tue paure in maniera diretta e genuina a qualcuno di fiducia può aiutare a scaricare l’ansia e a sentirsi meno isolati nel corso dell’esperienza talassofobica.
Tecniche di rilassamento: impara e metti in pratica tecniche di rilassamento come il rilassamento muscolare progressivo o la meditazione. Tecniche di questo tipo aiutano a gestire l’ansia in situazioni spaventose.
Affermazioni positive: utilizza affermazioni positive per contrastare i pensieri negativi legati all’acqua. Ad esempio, ripetere a te stesso frasi come “Sono al sicuro” o “Posso gestire questa situazione” può essere di grande aiuto nel momento di crisi.
Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): se però la talassofobia diventa un problema persistente e invalidante, puoi prendere in considerazione la possibilità di intraprendere una terapia cognitivo-comportamentale. La Terapia Cognitivo-Comportamentale è un trattamento efficace per affrontare le fobie e può insegnarti strategie più avanzate per gestire l’ansia.
Esercizi di esposizione: in un ambiente protetto rappresentato dal contesto psicoterapeutico, puoi lavorare con uno specialista per affrontare gradualmente la tua paura, attraverso esercizi di esposizione controllata. Questi esercizi possono aiutarti a desensibilizzarti all’acqua e ad abituarti gradualmente alle situazioni che ti spaventano.
Psicoterapia a orientamento psicodinamico: come già accennato in precedenza, questo tipo di terapia è preziosissimo per la risoluzione delle problematiche di talassofobia, in quanto mira ad andare in profondità della cause profonde del sintomo talassofobico analizzando le esperienze infantili pregresse (possibili traumi), i meccanismi di difesa psicologici messi implicati e gli aspetti simbolici che possono nascondersi dietro questo disturbo psicologico e che impediscono da un lato un adeguato e soddisfacente svolgimento della propria vita e dall’altro la fruibilità di quelle attività ricreative che possono essere fonte di appagamento e socializzazione.
È importante tenere presente che il ricorrere ad una strategia o ad un’altra, così come ad un tipo di terapia o ad un’altra, è strettamente legato alla soggettività della persona. Pertanto anche l’efficacia di ciascuna di queste strategie può variare a seconda della persona e a seconda del livello di gravita della talassofobia.

Sei curioso della talassofobia? Questi testi possono esserti di grande aiuto!

La talassofobia è un ambito di studio ancora poco esplorato rispetto ad altri disturbi d’ansia. Tuttavia, ci sono alcune ricerche e studi interessanti che hanno affrontato questo tema. Ecco un elenco di alcuni dei più significativi lavori sulla talassofobia:
1. “Fear of the Sea: A Subtype of Specific Phobia” (Poul Christian Geisler e Arnulf Kolstad, 2008) – Questo studio esamina la talassofobia come un sottotipo specifico di fobia specifica e analizza i suoi sintomi, cause e trattamenti.
2. “Phenomenology of Thalassophobia: A Hypothesis” (Arash Javanbakht et al., 2019) – Questo lavoro esplora la fenomenologia della talassofobia, osservando come le persone che ne soffrono percepiscano il loro disturbo e quali reazioni manifestino.
3. “Water, Phobia, and Evolutionary Preparedness” (Arash Javanbakht et al., 2019) – In questo studio ci si concentra sulle possibili radici evolutive della talassofobia e su come la paura dell’acqua possa essere collegata all’evoluzione umana.
4. “The Relationship Between Aquaphobia and Swimming in College Students” (Emel Koseoglu, 2015) In questo lavoro di ricerca si esamina la relazione tra l’acquafobia e la capacità di nuotare all’interno di un campione di studenti universitari fornendo preziosissimi spunti di riflessioni su caratteristiche, origini e cause della talassofobia.
5. “The Assessment and Treatment of Specific Phobias: A Review” (Thomas H. Ollendick e Jami M. King, 2012) – Anche se questo non è un lavoro specifico sulla talassofobia, lo studio esamina i metodi di valutazione e trattamento delle fobie specifiche, inclusa la talassofobia.

Per ulteriori informazioni sull’argomento o su altre questioni di natura psicologicia, così come per la richiesta di aiuto psicologico, è possibile contattare il dotto Davide Ivan Caricchi (psicologo, psixcoterapauta, specialista in Psicologia Clinica) al seguente numero: 3776604829

 

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