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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 25 Mar, 2021

Il difficile “mestiere” dell’adolescente: la rabbia adolescenziale

Come abbiamo già potuto scoprire in un lavoro precedente ( https://www.psicologo-online24.it/blog/un-emozione-scomoda-ma-preziosa-la-rabbia ) la rabbia è un’emozione caratterizzata da un intenso turbamento che può culminare in comportamenti aggressivi a livello verbale o fisico. Ma abbiamo potuto anche comprendere come la rabbia, allo stesso modo di tutte le altre emozioni primarie, ci può comunicare qualcosa di importante su noi stessi, così come ci può aiutare a difenderci da minacce dell’ambiente esterno oppure da minacce di natura emotiva.
E la rabbia in adolescenza? Che significato ha? Cosa ci comunica? Come viene vissuta?
La rabbia adolescenziale è un vissuto attraverso cui tutti siamo passati. Spesso aiuta a crescere ma talvolta può generare disagi più seri.

                                             

Rabbia e adolescenza

Come detto, la rabbia costituisce un’emozione di base universale, comune a tutte le persone, indipendentemente dalla cultura di appartenenza: la sua funzione risiede nell’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova. Nel mondo animale, l’attacco e la rabbia compaiono come sistema di difesa automatico. La rabbia si manifesta non solo per proteggersi fisicamente ma anche per difendersi dai pericoli emotivi, come per esempio subire un torto, vivere un’ingiustizia, sentirsi svalutato, percepire violati i propri diritti. A volte la rabbia si presenta come reazione al proprio senso di impotenza, alla propria confusione e al proprio sentirsi spaesati nelle relazioni.
A tal proposito, gli adolescenti sono ancora più esposti a percepire i pericoli emotivi rispetto agli adulti, in quanto il loro ruolo nei processi decisionali della famiglia non è ancora consolidato e riconosciuto appieno, il senso di valore del proprio sé non è ancora stabile e ogni situazione in cui si sentono svalutati o giudicati rappresenta una vera e propria minaccia per la loro autostima.
La rabbia adolescenziale può essere pertanto un prezioso indicatore di un malessere del ragazzo all’interno della famiglia, un malessere difficile da mentalizzare, riconoscere e mettere in parole.
Approfondiamo in maniera più puntuale il fenomeno della rabbia adolescenziale.

                                                                  

Rabbia adolescenziale, rapporto con l’autorità genitoriale e col mondo degli adulti

In questa delicata fase del ciclo di vita, l’autorità è rappresentata principalmente dalle figure genitoriali. Nel corso del periodo adolescenziale, si inizia a sperimentare il graduale e (spesso) faticoso percorso di separazione e individuazione dai propri genitori che col passare del tempo non vengono più idealizzati e visti come figure infallibili e onnipotenti (visione tipica del bambino piccolo che ha ovviamente un rapporto di profonda dipendenza dalla figura genitoriale). Nella rimodulazione del rapporto con l’autorità genitoriale, spesso l’adolescente si ritrova a mettere in atto l’operazione opposta di quella che adottava da bambino, ossia la svalutazione: questa nuova dimensione genera inevitabilmente vissuti di rabbia, in quanto confronta il ragazzo con nuove sensazioni verso i propri genitori, quali delusione, tristezza, paura, timore per nuove forme di comunicazione e nuovi modi di vedere il mondo degli adulti, ma anche senso di colpa per i sentimenti ostili che emergono in maniera più intensa rispetto al passato. In un contesto del genere, i genitori iniziano a sperimentare forme di aperta contestazione da parte del figlio adolescente. Di fronte ai “no” del genitore, sopraggiungono spesso reazioni intense e talvolta drammatiche di rabbia che possono talvolta culminare in episodi di aggressività.
La rabbia adolescenziale può comunicare molte cose, come per esempio il profondo disorientamento dell’adolescente di fronte ad una fase della vita molto confusa in cui ci si allontana inesorabilmente da un periodo ben conosciuto ma che inizia a “star stretto” come l’infanzia, ad una sconosciuta, fonte di interesse ma anche di inquietudine in cui non si sa ancora cosa ci aspetterà, ossia l’età adulta.
Nel prossimo lavoro sull’argomento parleremo di come affrontare, accogliere e dare significato ai vissuti di rabbia ai comportamenti oppositivi dell’adolescente.

                                                                  

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