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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 7 Nov, 2024
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Ghosting: Cos’è e Come Superare il Dolore dell’Abbandono Improvviso

Ci sono momenti, nelle relazioni, in cui tutto sembra fluire: parole, sorrisi e connessioni. Ma all’improvviso, come se qualcuno spegnesse le luci in una stanza, l’altra persona scompare. Nessun messaggio, nessuna spiegazione. Solo il silenzio che riempie il vuoto lasciato da quella presenza, un vuoto che si popola di domande e ipotesi.

Il ghosting è uno di quei fenomeni che sfugge a ogni tentativo di comprensione razionale lasciando chi lo vive a fare i conti con un’assenza improvvisa e con la difficoltà di decifrare un enigma senza risposte. In un mondo sempre connesso, dove il contatto sembra a portata di mano, il ghosting si insinua come un’esperienza che può lasciare cicatrici profonde innescando riflessioni su quanto siamo davvero vicini gli uni agli altri.

Ghosting: definizione del fenomeno

Il termine ghosting deriva dall’inglese e significa, in senso letterale, “svanire come un fantasma”. Questo fenomeno si manifesta quando un individuo decide di interrompere bruscamente ogni forma di comunicazione con l’altra persona evitando qualsiasi spiegazione o segnale di allontanamento progressivo.

In questo modo, chi subisce il ghosting si trova a fronteggiare una cessazione repentina del contatto, una frattura comunicativa che genera un vuoto inaspettato, spesso accompagnato da un senso di smarrimento, vissuti di ansia e confusione. L’assenza di spiegazioni contribuisce a lasciare chi subisce il ghosting in uno stato di insicurezza, incertezza e disorientamento. Tale condizione porta talvolta a interrogarsi sul significato di tale comportamento e a provare sentimenti di autosvalutazione e rifiuto.

Il termine ghosting è comunemente utilizzato per descrivere un fenomeno interpersonale che ha assunto un’incidenza crescente nell’era delle relazioni mediate dal digitale. Con “fare ghosting” si intende l’atto di ritirarsi da una relazione affettiva, sociale o comunicativa in maniera improvvisa evitando qualsiasi comunicazione, confronto o chiarimento, e quindi sparendo “nel nulla” per la persona con cui si era instaurato un legame.

Questo ritiro improvviso si traduce nella completa interruzione delle modalità di contatto spesso bloccando ogni canale di comunicazione – dai messaggi sui social media fino alle telefonate – lasciando chi subisce tale comportamento senza risposte. Tale gesto può generare nell’individuo che ne è vittima intense reazioni emotive che possono influenzare profondamente il suo benessere psicologico innescando vissuti di disorientamento, vulnerabilità e rifiuto.

Le ripercussioni psicologiche possono risultare complesse e difficili da elaborare, poiché la brusca interruzione del contatto priva la persona della possibilità di comprendere e contestualizzare l’accaduto.

Come riconoscere i segnali del ghosting

È estremamente complesso prevedere se una persona che stiamo frequentando possa ricorrere al ghosting, poiché si tratta di una condotta che tende a manifestarsi in modo improvviso, senza segnali evidenti che ne preannuncino l’intenzione. Il ghosting rappresenta un abbandono improvviso della relazione non comunicato, attuato in modo brusco che spesso lascia chi lo subisce in uno stato di confusione e disorientamento.

Questo fenomeno non si limita esclusivamente alle relazioni di natura sentimentale ma può verificarsi in diversi tipi di rapporti, inclusi quelli di amicizia e persino le relazioni professionali.

Gli elementi caratteristici del ghosting comprendono una gamma di comportamenti di evitamento che vanno dai messaggi lasciati senza risposta fino alla sospensione totale della comunicazione: l’interruzione improvvisa dei contatti, il rifiuto delle chiamate e, in alcuni casi, persino il blocco dell’altro individuo sui canali social.

Il ghosting è una forma di separazione che, senza un confronto esplicito, comunica il desiderio di chi attua questa condotta di cessare ogni interazione. Tuttavia, l’assenza di spiegazioni o di una chiusura chiara può rendere questa rottura psicologicamente difficile da elaborare per chi ne è vittima innescando un’esperienza di disagio che tende a essere amplificata in proporzione al coinvolgimento emotivo e alle aspettative messe in gioco nella relazione.

È proprio la natura improvvisa e apparentemente immotivata del ghosting a provocare un senso di destabilizzazione in chi lo subisce rendendo questo fenomeno una delle manifestazioni interpersonali più enigmatiche e complesse da comprendere.

Le ripercussioni psicologiche del ghosting

Il fenomeno del ghosting può avere effetti profondi e duraturi sulla salute mentale di chi lo subisce, con conseguenze pesanti sul benessere psicologico. Subire ghosting porta spesso a un’esperienza iniziale di confusione: la persona abbandonata senza spiegazioni si trova improvvisamente immersa in un vortice di disorientamento e incertezza. Nella fase iniziale il ghosting è difficile da riconoscere pienamente e viene vissuto come una situazione temporanea.

Chi è vittima di ghosting tende a giustificare l’assenza dell’altro formulando ipotesi che possano spiegare l’improvvisa interruzione del contatto, come difficoltà impreviste o momenti di crisi. Ci si trova, quindi, a vagliare ogni possibile spiegazione, incluse le più improbabili, per rendere comprensibile ciò che appare inspiegabile.

Quando si raggiunge la consapevolezza dell’abbandono, emergono spesso sentimenti di rabbia, frustrazione e tristezza. Il ghosting, infatti, lascia l’individuo in uno stato di ruminazione mentale, dove la mente torna ripetutamente sulla fine della relazione e sull’assenza di risposte alimentando un circolo di rimuginio. Questa mancanza di chiusura può inoltre generare ansia, poiché la persona, non trovando spiegazioni tangibili, entra in uno stato di overthinking.

L’assenza di motivazioni chiare da parte dell’altro può indurre a mettere in dubbio il proprio valore e la propria capacità di costruire relazioni minando la fiducia nelle proprie esperienze future.

Non è raro che, in seguito al ghosting, sorgano anche sensi di colpa, con la tendenza a ritenersi in qualche modo responsabili della decisione altrui di interrompere il contatto. Questo senso di colpa riflette una tendenza a sovrastimare il proprio ruolo nella fine della relazione, portando la persona a rivivere e rianalizzare il legame per trovare presunti errori commessi.

È importante, quindi, per chi subisce il ghosting, riconoscere quanto questo evento possa compromettere la propria salute mentale e sviluppare strategie per affrontare in modo costruttivo le ripercussioni emotive, recuperando così il proprio benessere psicologico.

Ghosting: le motivazioni dietro l’abbandono improvviso di una relazione

Le motivazioni alla base della scelta di attuare il ghosting sono varie e si differenziano da individuo a individuo, con sfumature uniche che riflettono la complessità delle dinamiche personali e relazionali di ciascuno.

L’avvento delle nuove tecnologie ha certamente contribuito a rendere il ghosting un fenomeno sempre più diffuso facilitando la possibilità di uscire da una relazione con un semplice ‘click’, una sorta di dissolvimento istantaneo che rende più accessibile l’interruzione del contatto. Questa semplicità tecnica, tuttavia, non esaurisce le radici profonde del ghosting che nascono spesso da un intreccio di paure, insicurezze e schemi relazionali interiorizzati.

La fluidità e rapidità delle interazioni online, sebbene rendano apparentemente più facile “sparire nel nulla”, non costituiscono di per sé l’unica spiegazione di questo comportamento. In molti casi, chi ricorre al ghosting possiede un bagaglio di vissuti e credenze intrapsichiche che lo portano a evitare, anche inconsapevolmente, il confronto diretto e il conflitto, percepiti come fonte di potenziali sofferenze e difficoltà emotive.

Attuare il ghosting diventa allora una strategia per eludere il disagio legato all’esposizione delle proprie emozioni e per sottrarsi all’onere di una comunicazione aperta, specie quando essa comporterebbe il dover esprimere sentimenti o giudizi negativi.

Le osservazioni cliniche suggeriscono che il ghosting possa spesso essere correlato a distorsioni cognitive riguardanti il proprio valore personale o la visione delle intenzioni dell’altro. Esso riflette un sistema di credenze in cui il silenzio, per quanto controintuitivo, diventa l’unico modo percepito come “accettabile” per gestire il disagio psichico e le aspettative insoddisfatte.

Non di rado, chi fa ghosting manifesta una tendenza a idealizzare la perfezione relazionale spingendo il “tasto reset” ogni volta che percepisce una discrepanza tra le proprie aspettative e la realtà della relazione ritrovando nella non-comunicazione un mezzo per svincolarsi da un legame che non risponde a questo standard.

Altre volte il ghosting si collega a esperienze passate: può essere una ripetizione inconsapevole di un’esperienza di abbandono subita oppure una modalità per evitare il timore di essere giudicati negativamente dall’altro. In alcuni casi la difficoltà a trovare parole adeguate per esprimere il proprio distacco spinge ad attuare il ghosting; altre persone riferiscono di farlo con l’illusione di proteggere l’altro da un’eventuale sofferenza.

Così, interrompere bruscamente una relazione e sottrarsi dal dare spiegazioni rappresenta un gesto definitivo e silente che rivela molto di chi lo attua, pur non raccontando nulla sulla persona che lo subisce.

Come gestire il ghosting e ritrovare l’equilibrio

Per vivere le relazioni in maniera funzionale, rispettosa e salutare sia per se stessi sia per gli altri, è cruciale sviluppare fin dalla giovane età competenze di comunicazione assertiva e una consapevolezza emotiva ben radicata. Questo tipo di sviluppo personale consente di instaurare relazioni caratterizzate da trasparenza e rispetto reciproco riducendo il rischio che comportamenti disfunzionali come il ghosting diventino una modalità ricorrente di gestione delle interazioni interpersonali.

La comunicazione aperta e diretta è infatti alla base di rapporti in cui ogni individuo può sentirsi riconosciuto e valorizzato evitando che il ghosting si configuri come una via di fuga dal confronto o come una risposta alle difficoltà relazionali.

Quando si subisce un abbandono improvviso, ci si trova di colpo in una condizione di vuoto relazionale in cui il silenzio dell’altro diventa paradossalmente un’assenza molto “rumorosa” che può provocare disorientamento e incredulità. L’interruzione repentina della comunicazione porta a sentirsi abbandonati e privi di spiegazioni sottraendo alla persona che lo subisce la possibilità di confrontarsi o di chiudere il rapporto in modo costruttivo.

Per elaborare in modo sano le conseguenze psicologiche del ghosting, è fondamentale assumere un ruolo attivo nella gestione della propria salute mentale reindirizzando l’attenzione verso se stessi e i propri bisogni emotivi, con l’obiettivo di elaborare questa perdita senza subirne passivamente l’impatto. La resilienza, in questo caso, consiste nel riconoscere l’esperienza del ghosting e nel trovare risorse interne per affrontarne le ricadute emotive.

Un aspetto essenziale per chi subisce il ghosting è quello di consolidare la propria autostima e il senso del proprio valore svincolandosi dalla reazione e dal comportamento dell’altro. In questo percorso, il supporto di uno psicologo può risultare prezioso per accompagnare la persona verso l’accettazione della fine della relazione e per potenziare la propria capacità di autostima.

In questo modo le ripercussioni negative del ghosting sulla salute mentale possono essere gestite con maggiore consapevolezza e senza compromettere il benessere psichico di chi lo subisce.

Cause profonde alla base del ghosting

Il fenomeno del ghosting, ovvero l’abbandono improvviso di una relazione senza alcuna spiegazione, può essere compreso attraverso un’analisi delle dinamiche psicologiche profonde che ne sono alla base. Da una prospettiva psicodinamica, le radici del ghosting si possono trovare in primo luogo negli stili di attaccamento disfunzionali.

Gli individui con un attaccamento evitante, spesso sviluppato nell’infanzia a causa di relazioni instabili o poco affidabili con le figure di riferimento, tendono a evitare il coinvolgimento emotivo e, per sfuggire all’intimità, possono ricorrere a un abbandono improvviso come modo per sottrarsi alla vicinanza emotiva.

Un’altra causa rilevante è la paura del conflitto e dell’intimità. Alcune persone, trovandosi in difficoltà nel gestire le dinamiche conflittuali o nel mantenere un legame profondo, scelgono di attuare un abbandono improvviso come strategia per evitare situazioni emotivamente impegnative.

Anche le tecnologie digitali giocano un ruolo significativo, poiché l’anonimato e la facilità di comunicazione delle piattaforme online rendono più semplice il ghosting permettendo di interrompere i contatti senza affrontare direttamente le conseguenze. Infine, il ghosting può essere visto come una ripetizione di schemi relazionali appresi: chi ha vissuto esperienze di abbandono in passato o ha subito ghosting è spesso incline a replicare inconsciamente tali comportamenti perpetuando un ciclo di abbandoni improvvisi.

Comprendere queste dinamiche psicologiche è essenziale per affrontare e prevenire il ghosting, perché promuove relazioni basate sulla consapevolezza e sull’autenticità. In questo modo, ogni individuo può costruire legami più sani e stabili.

Come aiutare psicologicamente chi è vittima di ghosting

Il ghosting, ovvero l’abbandono improvviso di una relazione senza spiegazioni, può generare nella vittima una serie di reazioni emotive intense come confusione, ansia, rabbia e tristezza.

Sul piano esistenziale, questa esperienza di abbandono improvviso può portare la persona a mettere in dubbio il proprio valore e il senso di sé, poiché l’interruzione senza confronto viene vissuta come una negazione dell’altro come individuo. Per supportare psicologicamente chi ha subito ghosting, è fondamentale adottare un approccio empatico e articolato che si focalizzi su diverse aree chiave per sostenere la persona nell’elaborazione del trauma relazionale.

Un primo passo è validare le emozioni della vittima riconoscendo e normalizzando i sentimenti di rifiuto, disorientamento e abbandono, sentimenti che rappresentano reazioni comuni a un’esperienza di ghosting. Fornire uno spazio sicuro e senza giudizio per esprimere queste emozioni contribuisce a ridurre il senso di isolamento emotivo.

È importante anche incoraggiare la persona a riflettere sul significato personale attribuito al ghosting, un processo che può facilitare una comprensione più profonda delle proprie reazioni e rivelare schemi relazionali preesistenti o vulnerabilità riattivate dall’abbandono improvviso.

Un altro aspetto chiave dell’intervento è la ristrutturazione cognitiva, processo che aiuta la persona a identificare e modificare pensieri disfunzionali come l’autocolpevolizzazione o il generalizzare sempre in negativo le cose che riguardano se stessi. Questo processo contribuisce a prevenire l’insorgenza di disturbi dell’umore e a rafforzare la resilienza emotiva.

Per affrontare lo stress e l’ansia derivanti dal ghosting, può essere utile sviluppare strategie di coping come l’esercizio fisico, la meditazione o attività gratificanti che promuovano il benessere psicologico.

In parallelo, è utile lavorare sul rafforzamento dell’autostima aiutando la persona a consolidare il proprio senso di valore, indipendentemente dall’approvazione esterna. Tale intervento può includere l’identificazione delle proprie qualità e successi e l’apprendimento di affermazioni positive su di sé.

Anche l’educazione sulle dinamiche relazionali può essere d’aiuto, poiché comprendere le possibili motivazioni dietro il ghosting – spesso legate a difficoltà emotive o comunicative dell’altra persona – permette di non interiorizzare la colpa di ciò che è accaduto.

Incoraggiare la costruzione di relazioni basate su comunicazione aperta, rispetto reciproco e trasparenza contribuisce a sviluppare legami più sani. In quest’ottica, l’apprendimento di abilità comunicative assertive e la definizione di confini personali chiari sono strumenti essenziali.

Il supporto sociale gioca poi un ruolo importante nel processo di guarigione: favorire il contatto con amici, familiari o gruppi di supporto può offrire un senso di appartenenza e comprensione riducendo il senso di solitudine. Qualora l’impatto del ghosting sia particolarmente rilevante, la psicoterapia può costituire un intervento cruciale, in grado di fornire uno spazio sicuro per elaborare il trauma relazionale, esplorare dinamiche passate e sviluppare strategie per promuovere interazioni future più soddisfacenti.

Affrontare le conseguenze psicologiche del ghosting richiede quindi un intervento multidimensionale che accompagni la vittima in un processo di elaborazione e di recupero dell’equilibrio emotivo. Attraverso un supporto empatico e interventi mirati, è possibile integrare l’esperienza, rafforzare la resilienza della persona e promuovere relazioni future più sane e appaganti.

Come aiutare chi mette in atto il ghosting

In una prospettiva psicodinamica, il ghosting può essere interpretato come una manifestazione di conflitti intrapsichici e schemi relazionali disfunzionali. Per supportare psicologicamente chi mette in atto il ghosting, è fondamentale esplorare le motivazioni profonde e le dinamiche inconsce che sottendono a tale comportamento.

Un aspetto essenziale è l’esplorazione degli stili di attaccamento sviluppati durante l’infanzia, poiché un attaccamento evitante o insicuro può predisporre l’individuo a evitare l’intimità e il confronto portandolo a interrompere bruscamente le relazioni.

Comprendere queste cause può facilitare la consapevolezza dei propri schemi relazionali. Inoltre, è importante analizzare le difese psicologiche adottate, poiché il ghosting può rappresentare una difesa contro l’ansia relazionale o la paura del rifiuto. Esplorare come e perché l’individuo utilizza tali meccanismi di difesa può aiutarlo a sviluppare strategie più adattive per gestire le emozioni difficili.

Un ulteriore passo nel percorso terapeutico consiste nel lavorare sull’autostima e sull’identità della persona, poiché chi pratica il ghosting può avere una percezione instabile di sé o una bassa autostima. Rafforzare il senso di identità e il valore personale può ridurre la necessità di evitare le relazioni attraverso l’abbandono improvviso.

Parallelamente, è importante lavorare sullo sviluppo e consolidamento di competenze comunicative: insegnare abilità di comunicazione assertiva e gestione dei conflitti può fornire strumenti per affrontare le difficoltà relazionali senza ricorrere al ghosting. Questo include l’apprendimento di come esprimere i propri bisogni e sentimenti in modo chiaro e rispettoso.

Un altro ambito di intervento è l’elaborazione delle esperienze passate, poiché affrontare eventuali traumi o esperienze negative precedenti può influenzare positivamente il comportamento attuale. Ad esempio, essere stati vittima di esperienze di abbandono può portare a ripetere tali schemi nelle relazioni presenti.

Infine, è importante sostenere la costruzione di relazioni sane incoraggiando la formazione di legami basati sulla fiducia, la reciprocità e la comunicazione aperta, per ridurre la tendenza a interrompere le relazioni in modo improvviso. Un intervento psicoterapeutico mirato, basato su questi aspetti, può aiutare l’individuo a comprendere le cause profonde del proprio comportamento e a sviluppare modalità più adattive e soddisfacenti di relazionarsi con gli altri.

Riferimenti bibliografici

  • Gili, S. (2019), Ghosting, benching, orbiting: The risks of online dating. British Journal of Medicine & Medical Research, 31(12), 1-3.
  • Freedman G. et al. (2018), “Ghosting and destiny: Implicit theories of relationships predict beliefs about ghosting”, Journal of Social and Personal Relationships .
  • Bowlby J.(1996), “Costruzione e rottura dei legami affettivi”, Ed. Raffaello Cortina.
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