In questo piccolo “spaccato” di storia di vita emerge come la voglia di vivere, il non arrendersi mai e il mettersi sempre in gioco possano essere dei preziosissimi “organizzatori” della propria esistenza, aspetti che non vanno intesi come spinta a fare sempre ed esclusivamente tutto da sé in una modalità “onnipotente” e solipsistica, bensì come un mettersi in discussione e un non arrendersi mai che comprenda anche il coraggio di riconoscere e accettare momenti di difficoltà e il coraggio di chiedere aiuto per risollevarsi, come per esempio con l’ausilio di uno psicologo o uno psicologo online.
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ToggleMi chiamo Griggio Silvia, classe 85′, nata nel Veneto da una famiglia modesta. Nel raccontare il mio percorso sono sicura che molte ragazze e ragazzi si ritroveranno in alcuni punti e si riconosceranno in quella penosa e paralizzante condizione che porta a non sapere cosa fare della propria vita.
Nasco da una famiglia semplice e molto tradizionalista, ho un buon legame con mia madre, molto meno con mio padre.
Sin da piccola mi sono distinta per la mia creatività, per l’indole artistica e per la grande fantasia che mi ha sempre accompagnata. Ero una bambina vivace e piena di vita. Tuttavia, nell’età della adolescenza cambiò radicalmente qualcosa in me. Ho iniziato ad avere forti disturbi di ansia e stati depressivi intensi, ho avuto un periodo dove ho lottato con una sofferenza psichica ai confini con l’anoressia. Entravo e uscivo dallo studio del mio medico di base cercando una cura farmacologica adatta per uscire da questo “circolo vizioso”.
Fu un periodo di estrema solitudine, di rifiuto della vita. Ero sempre debole e “senza speranza”, una sensazione indescrivibile perchè anche se respiravo, mi lavavo, andavo a letto, e facevo tutte quelle cose normali che si fanno per vivere, io la vita non la sentivo.
Ho avuto momenti dove mi sono sforzata al massimo per “stare in mezzo agli altri”, cercavo accettazione come rimedio al mio mal di vivere, tutti gli intenti però erano completamente vani se non peggiorativi.
Il percorso di psicoterapia sopraggiunse quando i sintomi erano all’apice. Decisi di intraprendere il percorso psicologico soprattutto un giorno quando, distesa sul letto completamente inerme e scarica, feci una promessa a me stessa: avrei fatto qualsiasi cosa per stare meglio. A quel punto mi diedi una sorta di ultimatum, o sceglievo di morire o sceglievo di vivere.
Da quel momento ho imboccato molte strade, ho accettato di sottopormi a una cura farmacologica di antidepressivi per circa due anni, son entrata in un percorso di psicoterapia, ho cercato la figura professionale più adatta alle mie problematiche (e credetemi quando vi dico che ho dovuto cercare una buona psicologa per intraprendere questo percorso…), alla fine ho trovato la persona giusta cercando e insistendo lavorando sodo per non arrendersi mai.
In fin dei conti, tutto questo racconto è basato sul non arrendersi mai.
Ho lottato per riprendermi una vita normale, ho lottato anche contro la mia famiglia per realizzare dei progetti, ho lottato per la mia libertà.
Ricollegandomi al lottare ho un aneddoto che ha segnato molto il mio cambiamento.
Per 12 anni circa ho fatto un lavoro che non mi dispiaceva, ho lavorato come commessa in un negozio in centro a Padova. I primi anni, pur soffrendo di stati d’ansia, trovavo questo lavoro buono e pure d’aiuto, lo facevo anche con una certa serenità. Purtroppo dopo un po’ di tempo cambiò radicalmente qualcosa anche lì, a causa di atteggiamenti al quanto discutibili che preferisco tralasciare: dirò solo che l’ambiente stava diventando tossico, opprimente, i rapporti si stavano completamente disintegrando tra sotterfugi, bugie e soprusi insensati.
I miei stati d’ansia in alcuni momenti peggioravano inesorabilmente. Ricordo benissimo che soffrivo continuamente di gastriti e fortissimi mal di stomaco. Andare al lavoro voleva dire stare malissimo. Ad un certo punto, dopo alcuni episodi abbastanza pesanti, ho deciso di dire basta.
Da quel momento ho avuto come una sensazione stranissima, un misto di terrore e libertà assoluta. Era come se mi avessero fatto uscire da un carcere. La sensazione di libertà era talmente tanta che da quando mi licenziai, resettai completamente i ricordi legati al negozio. Infatti ora come ora ho pochissimi ricordi di quel periodo, sebbene abbia speso 12 anni della mia vita lì dentro.
Da quel momento mi cercai un nuovo lavoro, mi iscrissi ad un corso di Autodifesa e iniziai più assiduamente a viaggiare da sola. Se mi guardo indietro, mi accorgo d’aver fatto molta strada ed io stessa mi accorgo di reagire in maniera diversa agli eventi.
Non “sopporto” più, perdo meno tempo con chi non è sulla mia stessa lunghezza d’onda, dico di no senza troppe paranoie e ho acquisito più autostima.
Con tutto ciò che c’è stato di negativo nel mio passato, ho cercato di ricostruire in positivo il mio presente. La serenità, anche se è da “allenare” quotidianamente, mi è costata tanta fatica, tante domande, tante lacrime. Combattere con tenacia ma anche con serenità e armonia per non arrendersi mai non è sempre facile. Alla fine a modo mio, ho costruito il mio sentiero un po’ alla volta: non è perfetto e senz’altro non è finito ma è l’inizio di una bellissima storia d’amore con me stessa. Una storia che insegna a non arrendersi mai.
Ora sto portando avanti un piccolo progetto dove raccolgo tutte le mie passioni e racconto molto di me sotto forma di pensieri filosofici.
ORIGIN BELIEVE è un blog che nasce proprio dal dolore e dalla “mission” di non arrendersi mai di fronte alle avversità della vita, dando risalto all’amore per la vita.
L’arte, la cultura, la natura, lo sport: tutto ciò che ha dato un senso alla mia esistenza e tutto ciò che mi sta portando ad avere progetti e speranze per un futuro. Questo è lo spazio virtuale dove racconto il punto di vista di una persona che ha rinnegato la vita ed ora la vuole celebrare nel miglior modo possibile.
Una persona come tante che è affamata di tramonti e cieli azzurri, una viaggiatrice che vuole sapere la verità, uno spirito che non vuole catene ma vuole solo vivere avendo il suo posto nel mondo, un mondo che vorrebbe migliore ogni giorno, insomma un mondo dove vivere al massimo e non arrendersi mai.
Un mondo che creda nell’origine delle cose, perchè solo sapendo chi siamo stati ieri possiamo sapere cosa diventare oggi!
Articolo scritto da Silvia Griggio, fondatrice del progetto Origin Believe
Dott. Davide Ivan Caricchi
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