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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 15 Nov, 2023
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Il reprimere le emozioni

Quando parliamo di reprimere le emozioni, ci riferiamo al processo di soppressione attiva dei nostri sentimenti e delle loro espressioni visibili, come il pianto, le grida, o il desiderio di conforto, affetto e riconoscimento emotivo. Benché in certe situazioni possa sembrare utile mettere da parte le emozioni per funzionare meglio, è importante riconoscere che questa pratica non è generalmente benefica per la salute mentale.
È fondamentale comprendere che reprimere le emozioni non le elimina né le fa scomparire; non le fa neanche dimenticare. Quando proviamo dolore psichico, per esempio a causa di una situazione o di una persona, potremmo tentare di sopprimere questi sentimenti. Tuttavia, questa repressione può portare a conseguenze negative come stress, ansia e, in alcuni casi, attacchi di panico.
Al contrario, affrontare ed esprimere liberamente le emozioni, sia a livello fisico che psicologico, può essere di grande aiuto. Questo permette al nostro organismo di rilasciare le tensioni accumulate e di elaborare il dolore. Sebbene talvolta tutto ciò possa comunque portare a delle sofferenze, la differenza sta nella consapevolezza e nell’accettazione del dolore, che a lungo andare può condurre ad una graduale riduzione del disagio emotivo.

Perché non è pericoloso reprimere le emozioni?

Il reprimere le emozioni è un approccio adottato da tantissime persone.
Nella mia pratica clinica di psicologo online e di psicologo in studio, mi è capitato in svariati casi di confrontarmi con pazienti che piuttosto che tirare fuori le proprie emozioni riconducibili ad aspetti piacevoli o dolorosi della propria vita, preferivano reprimere tutto. A volte succede questo perché in passato il manifestare le emozioni ha portato a conseguenze nefaste o a disapprovazione da parte di figure significative nel proprio percorso di crescita. Allora capita che a poco a poco ci si “allena” a reprimere le emozioni, il che può presentare dei vantaggi ma ahimè comporta alla lunga soprattutto degli svantaggi.
Nella nostra aspirazione al miglioramento personale, spesso ci imbattiamo in un’illusione: l’ambizione di dominare completamente le nostre emozioni. Siamo influenzati dall’idea che dovremmo aspirare a una felicità perpetua e ci sforziamo di mantenere uno stato di benessere costante. Prevale la convinzione che sia necessario regolare emozioni negative come l’irritazione promuovendo la repressione della rabbia e di altri sentimenti che sentiamo sgradevoli o poco funzionali al nostro benessere. Ma il benessere, paradossalmente, può anche passare per sentimenti ed emozioni negative!
L’approccio improntato al reprimere le emozioni è senza dubbio fallace. Le emozioni sono fenomeni transitori per natura. L’aspirazione a una felicità incessante è innaturale, è un qualcosa di innaturale, oltre che incredibilmente faticoso. Alcuni tentano di sopprimere i sentimenti negativi con metodi distrattivi, forme di “autoconsolazione” talvolta nocive come mangiare in maniera compulsiva cibo non salutare, l’abuso sostanze stupefacenti, l’abuso della televisione, di internet, il fumo o l’eccessivo lavoro. Queste possono sembrare soluzioni efficaci ma rappresentano soltanto dei meri palliativi; le emozioni negative persistono, seppur celate.
Un aspetto cruciale da tenere considerare in relazione alle dinamiche legate al reprimere le emozioni è il nostro retaggio genetico che ci spinge costantemente a risolvere problemi. L’istinto di sopravvivenza dei nostri antenati è così radicato in noi che ancor oggi risentiamo delle stesse necessità alimentando il bisogno di controllo ed estendendolo anche alle nostre emozioni. Ci sono persone che questo controllo lo portano agli estremi.
Molti di noi conoscono individui che raramente esternano i loro sentimenti e che si rifiutano strenuamente di confrontarsi con le emozioni. Sia chiaro il reprimere le emozioni è una pratica con cui tutti noi ci confrontiamo in alcune situazioni della nostra vita. Il problema insorge quando si tratta di non dare sfogo nella maniera più assoluta alle emozioni negative, per esempio. L’accumulo di sentimenti come risentimento o disagio interiore può, alla lunga, avere un impatto negativo sulla nostra salute. È importante sottolineare come il nostro benessere emotivo abbia un effetto diretto e significativo sul nostro benessere fisico.

Le emozioni: entità sempre presenti che possono esserci di aiuto

Un modo utile per comprende questi concetti può essere dato dall’immaginare le emozioni come esseri invisibili che ci affiancano continuamente nella vita ma che non possono farci male. È essenziale riconoscere che, pur essendo presenti, le emozioni non hanno il potere di distruggerci. Evitare o sopprimere le emozioni equivale a non accettare del tutto noi stessi, oltre che rifiutare una parte fondamentale del nostro essere. È più benefico ascoltare, identificare e osservare le nostre emozioni imparando a gestirle in modo che non ci danneggino fisicamente. Una volta compreso ciò, possiamo utilizzare ogni emozione a nostro vantaggio anziché lasciare che ci danneggi.
Ad esempio, emozioni come tristezza o rabbia non sono necessariamente negative; possono infatti stimolare la nostra creatività o migliorare il nostro lavoro. Le emozioni, come entità invisibili, dovrebbero ispirarci nelle nostre attività. La paura, ad esempio, può affinare la nostra capacità di prevedere eventi futuri e di essere più cauti in situazioni pericolose.
Molte grandi opere d’arte sono state create attraverso un processo di catarsi emotiva. La musica, per esempio, richiede un importante coinvolgimento emotivo per il suo processo creazione. Analogamente, la letteratura necessita che gli scrittori si immergano emotivamente per comprendere i propri personaggi. Gli artisti utilizzano le proprie emozioni in modo costruttivo trasformandole in opere creative.

Reprimere le emozioni o accettare le emozioni?

È importante tenere a mente il fatto che è errato esercitare un controllo eccessivo o reprimere le emozioni, poiché ciò ostacola il nostro percorso di crescita personale. È fondamentale riconoscere che le emozioni sono transitorie. È altrettanto fondamentale imparare a convive con le emozioni in modo costruttivo lasciandole che esse si esprimano il più liberamente possibile.
Accettare e comprendere la nostra natura umana, comprese le emozioni, come facevano per esempio gli antichi greci che riconoscevano la complessità dell’essere umano, è essenziale. Questo processo richiede un’accurata autoconsapevolezza; conoscendo le proprie reazioni emotive alle diverse situazioni della vita, possiamo prepararci meglio e gestire i sentimenti che ne derivano. Mentre emozioni piacevoli come la felicità e l’entusiasmo sono accettate senza difficoltà, quelle negative lo sono molto meno. Tuttavia, anche le emozioni negative sono parte integrante della vita e non dovrebbero essere ignorate o negate. Pertanto, reprimere le emozioni negative non può far altro che amplificare il loro impatto su di noi e sul nostro organismo.
Inoltre, il conseguimento del benessere personale non è un processo semplice; richiede sforzo e spesso comporta il superamento di sentimenti di frustrazione, rabbia o tristezza. Tuttavia, nel momento in cui si riesce ad accettare e dare un significato profondo anche alle emozioni negative, il senso di appagamento che ne deriverà sarà duraturo e ci consentirà di apprezzare il fatto che per il proprio percorso di maturazione si è passati anche per il confronto con emozioni negative, preziose per crescere e migliorare.
Un approccio equilibrato e accogliente verso tutte le nostre emozioni è fondamentale per il benessere psicologico e la personale.

L’impatto delle emozioni represse sull’organismo?

Ci sono diverse emozioni che, se represse o esasperate, possono influire negativamente sulla salute del nostro corpo. Queste includono stati eccessivi di iperattività, ira, paura, ansia, malinconia, tristezza e un senso smisurato di autorità. Quando queste emozioni vengono portate agli estremi oppure represse in maniera considerevole, possono danneggiare il nostro organismo.
Se una persona vive conflitti interni, preoccupazioni o situazioni emotive irrisolte, potrebbe manifestarsi un impatto negativo su specifici organi. Ad esempio, troppa ira può nuocere al fegato, mentre un eccesso di paura può avere effetti avversi sui reni e sulla vescica. Un alto livello di iperattività può danneggiare il cuore e l’intestino tenue e un eccesso di tristezza può incidere sui polmoni. Anche un’eccessiva ansia può influenzare negativamente lo stomaco, la milza e il pancreas. Infine, un eccessivo bisogno di controllo sugli altri può causare squilibri nell’intestino crasso.
Riflettendo sulle idee precedentemente menzionate, possiamo affermare che se un organo vitale è compromesso è probabile che una persona manifesti emozioni specificamente collegate a quel particolare organo. Ad esempio, un individuo con problemi di milza può sperimentare una sensazione prevalente di tristezza. Nel caso di alcolisti o tossicodipendenti, i cui fegati sono spesso danneggiati, è comune osservare manifestazioni di grande ira. Allo stesso modo, le persone con disfunzioni renali tendono ad essere timide, nervose o particolarmente spaventate.
La nostra vita è caratterizzata da una vasta gamma di emozioni intense, rendendoci tutti soggetti a questi estremi emotivi. Esperienze come la perdita di una persona cara possono causare profonda tristezza, mentre le azioni altrui possono provocare rabbia, e certe situazioni possono innescare paura. Questa varietà di esperienze emotive è una componente normale della vita quotidiana.

Come lavorare al meglio per non reprimere le emozioni?

Per gestire meglio le emozioni ed evitare di reprimere le emozioni, esistono varie attività che possono aiutare a distendere mente e corpo, come la meditazione, gli esercizi di respirazione, il tai-chi e lo yoga. Anche l’agopuntura può avere degli effetti benefici sul miglioramento delle capacità di gestire le emozioni.
È importante riconoscere che il cambiamento richiede tempo e impegno, ma con il giusto impegno e con l’ausilio di un supporto psicologico si può raggiungere una maggiore tranquillità e una maggiore accettazione di se stessi, con conseguenti miglioramenti per la salute mentale e fisica. Emozioni e pensieri negativi tendono a stimolare la risposta allo stress e possono indebolire il sistema immunitario, mentre un approccio positivo riduce lo stress e rinforza le difese del corpo. Comprendere e padroneggiare le proprie emozioni e pensieri può portare a un controllo maggiore sulla propria vita e sulla propria salute in generale.
Se si sente che una situazione emotiva è troppo difficile da affrontare da soli, è consigliabile consultare uno psicoterapeuta per un lavoro più in profondità.
Infine, se si riconosce che alcune emozioni stanno causando danni, può essere utile cercare attività che promuovano serenità e pace interiore. Questo processo può portare a notevoli benefici, non c’è nulla da perdere e molto da guadagnare.

Come affrontare ed esprimere le emozioni ai fini di un maggiore benessere?

L’esprimere liberamente le proprie emozioni è stato visto per lungo tempo come un qualcosa di inappropriato. Molte persone, fin dall’infanzia, sono educate a contenere per esempio le manifestazioni di pianto o di rabbia, il che porta molti adulti a non essere capaci di gestire efficacemente i propri stati emotivi, tendendo invece a reprimere tali sentimenti.
Studi neuroscientifici condotti dall’Università del Wisconsin hanno rilevato che il cervello delle persone con una “personalità repressiva” funziona in modo leggermente differente. I loro cervelli impiegano più tempo a processare stimoli emotivi negativi o fastidiosi tra i due emisferi cerebrali rispetto alle personalità con un assetto mentale più neutro o proattivo riguardo le emozioni. Ciò suggerisce che questa modalità di reazione sia il risultato di un apprendimento nel tempo.
È fondamentale per la salute psicologica e fisica permettere un adeguato sfogo alle emozioni. Parlare apertamente dei nostri sentimenti o di come gli altri ci influenzano, senza timore, è essenziale per sviluppare relazioni interpersonali più mature e autentiche. Questo contribuisce anche a stabilire confini adeguati quando ci relazioniamo con gli altri.

Come riuscire a gestire le proprie emozioni senza reprimerle in concreto?

Per riuscire a gestire in modo efficace i propri vissuti emotivi ed evitare di reprimere le emozioni, è fondamentale seguire alcuni passaggi. Innanzitutto, è essenziale essere consapevoli delle proprie emozioni e delle loro cause. Per chi ha sempre represso i propri sentimenti, può risultare difficile approfondire e identificare le emozioni. È importante imparare a distinguere, ad esempio, la rabbia dal risentimento e capire cosa scatena tali sentimenti. Questo richiede un profondo esercizio di autoconoscenza e l’ampliamento del proprio “vocabolario emotivo”.
In secondo luogo, è cruciale riconoscere che ci sono dei limiti in tutto. Stabilire limiti nelle relazioni non è negativo ma è anzi necessario per far capire agli altri fino a dove possono spingersi. Senza questi limiti si rischia di essere sfruttati o sovraccaricati. I limiti dovrebbero garantire che i propri bisogni siano soddisfatti.
È inoltre fondamentale tenere a mente che esprimere i propri pensieri non deve necessariamente significare ferire gli altri. Difendere i propri diritti non implica danneggiare quelli degli altri. È importante imparare a esprimere ciò che si pensa e si sente in modo rispettoso ma deciso, senza lasciarsi sopraffare dalle possibili critiche o dai possibili attacchi delle persone intorno a noi. Questa rappresenta una conquista fondamentale che porta a limitare sempre più il reprimere le emozioni.
Infine, trovare un modo assertivo di esprimere le proprie emozioni è fondamentale. Non sempre è possibile dire agli altri ciò che si prova, ma questo non significa che si debbano sempre reprimere le emozioni. Tuttavia, è importante essere consapevoli che alcune forme di espressione emotiva possono avere effetti controproducenti. È essenziale trovare un metodo che permetta di ristabilire l’equilibrio emotivo e di liberarsi dal controllo inconscio esercitato dalle emozioni.

 

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