Nella nostra vita ci confrontiamo a più riprese con una dimensione fondamentale per la nostra esistenza che trasforma noi stessi e la percezione dell’ambiente circostante: il tempo.
Lo psicologo, nel rapporto con il paziente, si confronta continuamente con la nozione di tempo. L’elemento del tempo è di fondamentale importanza per lo psicologo e lo psicoterapeuta in un percorso psicologico. Esso va a costituire parte del setting della seduta psicoterapeutica: ogni paziente ha il suo personalissimo spazio e il suo personalissimo tempo, con le sue sedute concordate insieme allo psicologo in un determinato giorno ad un determinato orario. Il modo in cui il paziente fa uso del tempo all’interno della seduta è inevitabilmente oggetto di analisi durante il percorso psicologico.
Ma come possiamo definire la nozione di tempo? Il tempo può essere considerato come una sorta di consapevolezza del modo in cui gli eventi si avvicendano e si collegano tra loro. Il tempo ci permette di vedere la crescita di noi stessi e i cambiamenti delle cose intorno a noi.
Il tempo è un concetto di notevole complessità che è stato oggetto di innumerevoli riflessioni filosofiche e scientifiche. Noi ci concentreremo principalmente sulle implicazioni psicologiche del concetto di tempo.
Nell’ambito della psichiatria fenomenologica, Karl Jaspers sosteneva, in riferimento al tempo, che l’essere umano si trova collocato tra la nascita e la morte e che pertanto la nozione di tempo è di importanza capitale per lui, in quanto ha un significato sia in termini di tempo vitale sia in termini di coscienza del tempo. Il tempo vitale ha una periodicità che collima col proprio ciclo di vita e la sua percezione è legata ai nostri cambiamenti nel corso dell’esistenza.
L’esperienza del tempo è indissolubilmente correlata alla memoria e ai ricordi incamerati nella nostra mente: secondo Jaspers, il passato non è mai completamente passato e dà significato al presente. Il passato dà consistenza al presente non tanto perché l’individuo ricorda il passato ma perché egli stesso è il suo passato ed è il risultato di esso.
Questo aspetto è di importanza fondamentale in un’ottica di percorso psicologico. Lo psicologo e lo psicologo online devono avere consapevolezza del ruolo del passato nella formazione della personalità del paziente. Lo psicologo deve fare un lavoro molto importante di valorizzazione del tempo, soprattutto quando il paziente ha fretta di “guarire” e di risolvere la propria sintomatologia. Ma anche un sintomo psichico ha una sua storia e una sua collocazione temporale. Finché il paziente non acquisirà consapevolezza del ruolo del tempo nel percorso di crescita personale, il trattamento psicoterapeutico non porterà molto lontano.
Ma concentriamoci nuovamente sulla concezione del tempo per la psichiatria fenomenologica. Il presente, che ha una consistenza puntiforme e fugace, ha tuttavia il potere di far diventare il passato “non più” e di definire il futuro “non ancora”. Senza il passato e il futuro si è però del tutto incapaci di dare senso alle proprie azioni nel mondo. Il presente, pertanto, è in grado di esistere soltanto con la presenza del passato e del futuro.
Il futuro esiste soltanto nella dimensione umana e, nello specifico, nella dimensione dell’attesa umana: le cose, prese di per sé, non hanno futuro. Il futuro è spesso attraversato nella percezione umana da sensazioni di ansia e trepidazione. Tale ansia, se non adeguatamente risolta, può farsi col tempo sempre più intensa e opprimente, soprattutto quando l’incedere del passato rende impossibili tutte le cose che in precedenza erano potenzialmente realizzabili.
Psicologo e psicologo online devono avere ben presenti questi aspetti che in una psicoterapia si presentano inevitabilmente e vanno a costituire il “sale” di un fruttuoso percorso di crescita personale.
Dott. Davide Ivan Caricchi
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