Nella mia decennale pratica clinica di psicologo online e di psicologo a Torino, mi è capitato con sempre maggior frequenza di incapparmi in problematiche psicologiche che chiamassero in causa il grande tema del sesso virtuale.
Negli ultimi anni, la sempre più crescente diffusione delle nuove tecnologie ha portato a notevoli cambiamenti nella nostra sfera relazionale, affettiva e sessuale. Questo fenomeno ha registrato una crescita significativa negli ultimi due anni, in particolare durante il lockdown e il conseguente obbligo di distanziamento fisico. In questo contesto, le interazioni virtuali sono diventate praticamente l’unica possibilità di comunicare con gli altri, soprattutto per i giovani: inizialmente rappresentavano un modo efficace per contrastare il ritiro sociale. In alcuni casi, però, queste forme di interazioni sono diventate praticamente la “norma”, anche quando le interazioni fisiche sono tornate ad essere disponibili. Le interazioni in modalità online possono chiamare in causa tanti aspetti della relazionalità, tra cui anche la sessualità.
Il “sesso virtuale” si riferisce all’interazione sessuale o erotica che avviene tramite dispositivi e piattaforme digitali come per esempio videochiamate, realtà virtuale o chat. I contenuti che vengono riprodotti con queste tecnologie consentono alle persone coinvolte di partecipare a esperienze sessuali simulate o a fantasie sesseuali in un ambiente virtuale.
L’espressione del desiderio sessuale attraverso il mondo digitale offre la possibilità di avere l’altro sempre a portata di mano e sempre disponibile. Tuttavia, quando qualcosa è così facilmente accessibile, potrebbe perdere in parte il proprio fascino e la propria attrattività, così da non essere più desiderato con la stessa intensità di prima. Nell’ambito della sessualità virtuale, il corpo gioca un ruolo centrale, anche se tale corpo non è fisicamente presente. In tale contesto, il corpo viene immaginato, desiderato, fotografato e mostrato. La necessità di comunicare l’eventuale desiderio di mantenere l’altro a distanza è sostituita dal semplice atto di disconnettersi. È una modalità di approccio che presenta diversi vantaggi, uno fra tutti, l’immediatezza del contatto, la più facile fruibilità del contatto. Tuttavia non sono pochi i limiti, uno fra tutti il fatto che con questa modalità comunicativa si perde la bellezza del contatto fisico, del toccare un corpo, della carezza sulla pelle e della reciprocità. Tutto ciò può essere sostituito al massimo dal tocco di uno schermo.
Il fenomeno del sesso virtuale ha avuto sempre più successo grazie alla facile accessibilità dei mezzi digitali da parte di tutti. In alcuni casi la grande disponibilità e accessibilità dei mezzi digitali ha reso preferibile l’interazione virtuale rispetto all’interazione diretta! Questo cambiamento ha portato anche a una nuova concezione del corpo: un corpo che diventa principalmente un oggetto del desiderio. Il corpo può essere fotografato per essere mostrato e esibito ma raramente viene toccato. L’assenza di contatto fisico permette di mantenere costantemente una certa distanza dall’interlocutore, con la possibilità di interrompere la comunicazione in qualsiasi momento, semplicemente disconnettendosi. Inoltre questo tipo di dinamica spesso comporta un coinvolgimento emotivo ridotto, un aspetto comune a tutte le modalità di sesso virtuale.
Negli ultimi tempi si sente parlare sempre di più del fenomeno del sexting, uno degli aspetti più rappresentativi della pratica del sesso virtuale. Ma che cos’è il sexting?
Il sexting, una pratica diffusa nel contesto della sessualità virtuale, implica lo scambio di contenuti erotici o sessualmente espliciti attraverso dispositivi digitali quali messaggi, foto, messaggi vocali o video. Questi contenuti possono riguardare il corpo, parti del corpo, la nudità o atti sessuali, inclusa la masturbazione.
Il termine “sexting” deriva dalla combinazione delle parole “sex” (sesso) e “texting” (messaggiare). L’etimologia di questo termine ci dà un’idea precisa della natura del processo. Questo fenomeno è stato reso possibile dalla crescente evoluzione tecnologica che ha portato alla creazione di contenuti sempre più diversificati attraverso computer e smartphone.
Il sexting non è limitato a immagini ma può essere praticato in varie forme e con obiettivi differenti.
Ad esempio, il sexting è praticato anche da coppie stabili che vivono lontane l’una dall’altra e lo utilizzano come mezzo per comunicare fantasie sessuali o proposte per stimolare l’eccitazione sessuale reciproca. In questo contesto il sexting può creare un rapporto a distanza che fornisce piacere e alimenta il desiderio.
Per contro, altre coppie che si stanno ancora conoscendo possono adottare il sexting come un modo giocoso per superare l’imbarazzo iniziale della conoscenza fisica e per esplorare le preferenze sessuali dell’altro.
Oltre a questi scenari comuni, il sexting è praticato anche in altre circostanze. Ad esempio, individui in cerca di piacere e soddisfazione sessuale al di fuori di una relazione di coppia possono utilizzare il sexting come mezzo per confermare la propria attrattività. Alcune di queste coppie potrebbero non incontrarsi mai fisicamente, mentre altre potrebbero trovarsi nonostante la rimarchevole distanza geografica.
Come precedentemente discusso, i giovani utenti sono gli attori principali nell’ampio utilizzo del sesso virtuale, soprattutto del sexting. Essi percepiscono principalmente questa pratica come un’attività ludica. Tuttavia, è importante notare che gli adulti non sono completamente estranei a questa dinamica. Ciò è dovuto al fatto che il sexting offre un modo di distanziarsi da contenuti o attività che potrebbero provocare vergogna, consentendo contemporaneamente l’esplorazione di un linguaggio alternativo per esprimere fantasie personali e soddisfare curiosità sessuali.
Tuttavia, non sempre il sesso virtuale segue una dinamica di reciproca condivisione di piacere fisico: talvolta gli individui si trovano a partecipare al sexting per soddisfare le richieste del partner o per assecondare il desiderio del partner di introdurre elementi nuovi nella relazione. In questi casi, la paura di perdere il partner può spingere la persona a cedere al sexting, nonostante essa provi disagio nello sperimentarlo.
Per questo motivo è sempre di fondamentale importanza esprimere a parole il più possibile le proprie sensazioni riguardo l’idea di fare sexting: la comunicazione è un fattore di vitale importanza. Parlare di fantasie, paure, limiti che si vogliono mettere può essere molto prezioso per poter vivere questa esperienza con il massimo della spontaneità e del piacere.
È di fondamentale importanza sottolineare che le conseguenze del sesso virtuale, soprattutto quando non è basato su un desiderio condiviso, non dovrebbero essere sottovalutate. In situazioni estreme, queste conseguenze possono sfociare nel revenge porn, un fenomeno che si manifesta solitamente dopo la rottura di una relazione, quando uno dei partner utilizza il materiale condiviso per vendicarsi diffondendo immagini compromettenti senza il consenso dell’altro, allo scopo di denigrarlo e danneggiare la sua reputazione, spesso utilizzando tali immagini come forma di ricatto.
Il sesso virtuale può ahimè presentare degli aspetti molto più problematici e fonte di profonda sofferenza. Il sesso virtuale può essere utilizzato in maniera manipolatoria, con conseguenze anche devastanti sulle vittime di questo utilizzo patologico del sesso virtuale. Cerchiamo di entrare nel dettaglio di questo pericoloso fenomeno.
Quando si ricevono immagini, foto o video di natura sessuale senza consenso, l’esperienza essere fonte di ansia e angoscia per colui/colei che riceve questi contenuti. Quando ciò accade a un minore, le emozioni di imbarazzo, impotenza e disgusto sono notevolmente amplificate. La condivisione non consensuale di contenuti sessuali da parte di chi ha ricevuto tali messaggi rappresenta un grave rischio, in particolare nel contesto del sexting. Inoltre, quando tali contenuti appartengono a utenti minorenni, anche se sono condivisi da altri minori, ciò costituisce il reato di diffusione di materiale pedopornografico.
In molte situazioni il grooming si inserisce in un contesto di cyberbullismo dove ragazzi subiscono pressioni psicologiche da parte degli aggressori affinchè condividano immagini o video compromettenti, il tutto spesso in uno scenario di violenza verbale e minacce.
Il grooming, nel contesto della psicologia, rappresenta l’adescamento dei minori attraverso l’uso delle moderne tecnologie e mezzi di comunicazione telematici. Questo processo comprende una serie di azioni che inizialmente mirano a instaurare un rapporto amichevole con il minore, per poi giungere all’abuso sessuale su di lui. Il termine “grooming” ha origine dall’inglese “to groom,” che significa “curare.” In questo contesto, “child grooming” è l’insieme di comportamenti messi in atto da un adulto per guadagnare la fiducia di un minore, stabilire un legame emotivo e, successivamente, coinvolgere il minore in attività di natura sessuale.
Nel contesto legale italiano, il reato di “grooming” è stato introdotto con la legge 172 del primo ottobre 2012. L’articolo 609-undecies del codice penale affronta l’adescamento di minori attraverso l’uso di artifici, lusinghe o minacce, anche attraverso l’uso di internet o di altri mezzi di comunicazione. Questa legislazione è stata adottata in risposta a raccomandazioni del Parlamento Europeo e alla Convenzione di Lanzarote.
La legge si applica in riferimento all’adescamento di minori al di sotto dei sedici anni.
Dietro la pratica del sesso virtuale possono celarsi molteplici significati più o meno profondi riconducibili alla propria storia di vita e ad eventuali conflitti inconsci. Il comportamento sessuale, compreso il sesso virtuale, può essere interpretato in vari modi.
Come il sesso fatto in presenza, il sesso virtuale può essere espressione di desideri e conflitti inconsci.
Secondo la teoria psicodinamica, il sesso virtuale può riflettere desideri, bisogni e conflitti inconsci dell’individuo. Ad esempio, potrebbe essere un modo per esprimere fantasie sessuali o bisogni emotivi che non possono essere espressi apertamente nella vita di tutti i giorni.
Il sesso virtuale può anche assumere una funzione di difesa e regolazione dell’ansia: il sesso virtuale potrebbe essere utilizzato come meccanismo di difesa per regolare l’ansia o affrontare situazioni di stress. In questo contesto, potrebbe essere un modo per sfuggire temporaneamente a problemi o preoccupazioni emotive che invece il sesso in presenza potrebbe attivare in maniera più potente.
Il sesso praticato in modalità online potrebbe inoltre rappresentare un modo per esplorare dinamiche relazionali complesse, come la sottomissione, il controllo o una particolare ricerca di intimità, oppure ancora potrebbe diventare una compensazione e soddisfazione di bisogni insoddisfatti: il sesso virtuale potrebbe essere utilizzato per compensare o soddisfare bisogni o desideri sessuali che non possono essere soddisfatti in modo tradizionale. Ad esempio, in individui con difficoltà nell’avvicinarsi alle persone o nell’instaurare relazioni intime, il sesso virtuale potrebbe offrire una valida alternativa.
Ricordiamo che la teoria psicodinamica considera anche il ruolo della sessualità nella risoluzione di traumi o conflitti sessuali passati. In questa cornice di riferimento, si può concludere che il sesso virtuale viene utilizzato anche come mezzo per affrontare esperienze traumatiche, per rielaborare eventi del passato, oppure ancora per riprodurre in maniera compulsiva (tramite la pratica di sesso virtuale) un evento traumatico non ancora elaborato e mentalizzato.
In generale per quel che concerne il sesso virtuale, possiamo concludere che tale pratica può avere anche una funzione rivitalizzante per una coppia stabile, così come può essere un fattore di benessere psicofisico per una persona che desidera esplorare la propria sessualità e viverla in una forma alternativa rispetto ai classici contatti di natura fisica. Pertanto il sesso virtuale può avere lo scopo di ravvivare l’interesse nella relazione o di sperimentare nuove esperienze sessuali. Inoltre, il sexting può essere uno strumento per coppie appena formate o che si stanno conoscendo permettendo loro di stabilire una connessione intima senza esporsi fisicamente.
Tuttavia è importante sottolineare che il sesso virtuale non ha sempre e soltanto delle implicazioni positive e rassicuranti: tale pratica, in alcuni contesti, può implicare rischi significativi. Esistono aspetti pericolosi e potenzialmente distruttivi del sesso virtuale tra cui il revenge porn (la diffusione di materiale sessualmente esplicito senza il consenso del diretto interessato), il ricatto e il grooming (l’adescamento di minori attraverso mezzi telematici). Per questo motivo è fondamentale esercitare la massima cautela quando si decide di intraprendere pratiche di sesso virtuale.
Al fine di ridurre al minimo i rischi associati, è consigliabile impegnarsi in tali attività solo con individui di cui si ha estrema fiducia estrema.
La protezione della propria privacy e il rispetto del consenso e dei confini sono di cruciale importanza nell’affrontare il sesso virtuale in modo responsabile e sicuro.
Dott. Davide Ivan Caricchi
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