L’impiego di un test ansia sociale, sebbene rappresenti uno strumento psicologico di autovalutazione preliminare, offre numerosi benefici in termini di comprensione personale. Questo test ansia sociale, accessibile online e di facile somministrazione, include una serie di domande a risposta multipla, mirate a identificare la frequenza e l’intensità di stati emotivi e cognitivi che possono elicitare l’ansia sociale. L’utente, completando il test ansia sociale in pochi minuti, ottiene un punteggio che riflette il suo stato emotivo corrente.
Se sei curioso di capire quanto può essere utile per te il test ansia sociale e se vuoi saperne di più sul disturbo in generale, dai un’occhiata a questo articolo, può davvero aprirti gli occhi! Però, se sei di fretta e vuoi subito buttarti sul test ansia sociale, niente paura! Vai pure dritto alla fine dell’articolo e troverai il test ansia sociale che puoi iniziare da subito. È un modo semplice e veloce per farti un’idea del tuo personalissimo rapporto con l’ansia sociale
È fondamentale sottolineare che tali test ansia sociale non possono sostituire un processo di psicodiagnosi condotto da un professionista della salute mentale. Un test ansia sociale non è in grado di fornire un’analisi dettagliata o una comprensione profonda delle dinamiche relazionali, delle esperienze di vita personali e della struttura di personalità dell’individuo, tutti elementi cruciali per un intervento psicologico mirato.
Inoltre, questi test ansia sociale non offrono direttive o strategie personalizzate per la gestione dell’ansia e dell’ansia sociale. La loro utilità si limita a fornire spunti di riflessione sui propri sintomi ansiosi, sui propri vissuti di potenziale ansia, paura e vergogna nei differenti contesti sociali che possono agire come catalizzatori per intraprendere un percorso di introspezione o di terapia psicologica.
In conclusione, sebbene un test ansia sociale possa offrire indicazioni utili sull’attuale stato emotivo e cognitivo di un individuo, è essenziale ricordare che in presenza di sintomi di ansia sociale è sempre consigliabile consultare un professionista per un’accurata valutazione diagnostica e un supporto terapeutico adeguato. A volte dietro problematiche di ansia sociale possono celarsi piccoli conflitti irrisolti che possono essere analizzati e compresi e che possono essere superati con efficacia in tempi brevi. A volte invece un’ansia sociale più profonda e destabilizzante può nascondere un disturbo di personalità più complesso che va affrontato in maniera più approfondita e articolata in un percorso psicologico o in un percorso psicologico online. Il trattamento e la comprensione dell’ansia, così come dell’ansia sociale, richiede un approccio multidimensionale che consideri tutti gli aspetti della vita e della personalità dell’individuo.
Un test ansia sociale è uno strumento psicometrico progettato per valutare la presenza e l’intensità dei sintomi associati all’ansia sociale, un disturbo che riguarda la paura eccessiva e irrazionale di essere giudicati negativamente in situazioni sociali o di performance. Questo tipo di test ansia sociale è fondamentale sia in ambito clinico per la diagnosi e il trattamento, sia in ambito di ricerca per studiare le caratteristiche e la prevalenza del disturbo d’ansia sociale.
Prima di comprendere il test ansia sociale, è importante capire cosa sia l’ansia sociale. L’ansia sociale, anche conosciuta come fobia sociale, è un disturbo d’ansia caratterizzato da un’intensa paura di situazioni sociali in cui l’individuo teme di essere osservato, giudicato, o umiliato. Questa paura può portare a evitare situazioni sociali o a sperimentarle con grande disagio. I sintomi possono includere sudorazione, tremori, palpitazioni, difficoltà nel parlare, e altri segni di ansia.
I test ansia sociale aiutano a identificare i sintomi specifici e la loro gravità. Possono essere utilizzati per diagnosticare se un individuo soddisfa i criteri diagnostici per il disturbo d’ansia sociale, determinare il livello di impatto del disturbo sulla vita quotidiana di una persona, sviluppare piani di trattamento personalizzati e monitorare i cambiamenti nei sintomi e valutare l’efficacia delle terapie.
Esistono diversi test ansia sociale e scale per la misurazione dell’ansia sociale, tra cui la Liebowitz Social Anxiety Scale (LSAS), il Social Phobia Inventory (SPIN), e la Social Interaction Anxiety Scale (SIAS) e Social Phobia Scale (SPS). Questi strumenti sono progettati per valutare aspetti specifici dell’ansia sociale come la paura, l’evitamento e le reazioni fisiologiche in varie situazioni.
È importante notare che, essendo questi test tutti degli strumenti utili, presentano ovviamente anche delle limitazioni: non possono sostituire una valutazione completa da parte di un professionista della salute mentale e possono essere influenzati da vari fattori, come l’auto-percezione del soggetto e la comprensione delle domande. Inoltre, la cultura e il contesto sociale dell’individuo possono influenzare la risposta a questi test ansia sociale.
In conclusione, i test ansia sociale sono strumenti preziosi per la diagnosi e il trattamento del disturbo d’ansia sociale. Forniscono informazioni cruciali sulla gravità dei sintomi e sulla loro incidenza sulla vita dell’individuo aiutando nella pianificazione e nel monitoraggio del trattamento. Tuttavia, devono essere utilizzati come parte di un approccio di valutazione più ampio che includa colloqui clinici e, se necessario, altre forme di valutazione psicologica.
Il fenomeno dell’ansia sociale, nota come una paura intensa di mettersi in gioco e interagire con gli altri, rappresenta una condizione psicologica assai diffusa nella popolazione generale. È importante notare che, nonostante la sua prevalenza, in molti casi questa paura non ha un impatto significativo sul funzionamento quotidiano di un individuo. Tuttavia, esistono determinate personalità per le quali questa paura diventa preponderante portando a sviluppare un blocco significativo nell’interazione nei diversi contesti sociali. Questo specifico tipo di disagio è conosciuto nel campo della psicologia come fobia sociale.
La fobia sociale, una volta instauratasi, ha delle ripercussioni notevoli su vari aspetti della vita dell’individuo, inclusi il contesto scolastico, quello lavorativo o relazionale. È cruciale sottolineare che se tale condizione non viene affrontata con interventi tempestivi, esiste un alto rischio che si cronicizzi. Questo può condurre a un isolamento sociale prolungato e a gravi difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Parlando più dettagliatamente delle caratteristiche e dei criteri diagnostici dell’ansia sociale, in tali contesti di sofferenza psichica ci si può imbattere in una serie di sintomi distintivi. In primo luogo, si osserva una reazione di ansia intensa quando l’individuo si trova in contesti relazionali dove percepisce il rischio di essere sottoposto a giudizio o a valutazione da parte degli altri.
Un aspetto centrale di questa condizione è la paura crescente che i sintomi dell’ansia siano visibili agli altri e che, di conseguenza, ciò porti a un giudizio negativo. Altri criteri diagnostici fondamentali per l’ansia sociale includono comportamenti di evitamento delle situazioni ansiogene, un’intensa inquietudine nel confrontarsi con gli stimoli che generano ansia, paure che risultano sproporzionate rispetto alla reale gravità della situazione ansiogena, e un deterioramento evidente della qualità di vita dell’individuo.
Nel dettaglio, la persona gravata da ansia sociale vive tormentata dalla paura di essere valutata, giudicata, o peggio, ridicolizzata in contesti sociali non familiari. Questo timore può portare alla manifestazione di vari sintomi che effettivamente rendono l’individuo più “attenzionabile” dagli altri e quindi suscettibile di giudizio. Questi sintomi possono includere arrossamento del viso, tremore nella voce e nelle mani, eccessiva sudorazione, difficoltà nel parlare. In alcuni casi, questi sintomi possono essere accompagnati da manifestazioni ancora più debilitanti, come secchezza della fauci nausea, dispnea, bruciori di stomaco e disturbi urinari. Queste condizioni risultano estremamente difficili da gestire, specialmente in situazioni di interazione sociale.
L’ansia sociale è un disagio psicologico caratterizzato da una varietà di manifestazioni, ognuna con diversi gradi di severità e impatto sulla qualità della vita dell’individuo. Questa condizione può manifestarsi in una gamma estesa di situazioni sociali che variano da timori relativi a specifiche circostanze fino a una paura generalizzata di quasi tutti i contesti sociali. Ad esempio, alcune persone possono sperimentare un’intensa paura nel parlare in pubblico, altre possono sentirsi particolarmente ansiose quando devono mangiare in presenza di altre persone; ci sono poi individui che vivono un terrore pervasivo per qualsiasi situazione che implichi anche una minima esposizione pubblica. È fondamentale riconoscere che in contesti di ansia sociale, l’intensità della paura provata in determinate situazioni sociali è direttamente proporzionale al livello di disagio e sofferenza psicologica sperimentata dall’individuo.
Una delle principali strategie adottate da persone affette da fobia sociale è l’evitamento delle situazioni percepite come minacciose o stressanti. Questo comportamento di evitamento, se da un lato offre un’apparente protezione contro l’ansia immediata, dall’altro alimenta un circolo vizioso che esacerba l’ansia anticipatoria. Quest’ultima, a sua volta, intensifica ulteriormente i comportamenti di evitamento contribuendo all’aggravarsi dei sintomi ansiosi. Il risultato di questo meccanismo è un progressivo isolamento sociale che spesso sfocia in condizioni croniche di ansia e depressione.
Nell’ambito di questa dinamica, è evidente che una persona che soffre di ansia sociale si trova a vivere interazioni sociali e prestazioni di qualità inferiore, il che rinforza la percezione di inadeguatezza e un profondo senso di vergogna legato al giudizio altrui. In queste situazioni il soggetto con ansia sociale è spesso sopraffatto da una serie di angosce e paure profonde che trovano le loro radici nella storia personale e familiare dell’individuo. Queste paure sono spesso legate a esperienze passate, a convinzioni irrazionali e a traumi che si sono sedimentati nel tempo.
In un individuo con ansia sociale l’oggetto della paura per eccellenza è rappresentato dagli altri individui, dietro ai quali si celano paure inconsce e angosce profonde. Questi timori sono spesso radicati in esperienze passate e in dinamiche familiari complesse che hanno contribuito a modellare le percezioni dell’individuo sulle interazioni sociali e sulla propria immagine in relazione agli altri. In un prossimo approfondimento sull’argomento, verranno esplorate più dettagliatamente le cause profonde che stanno alla base delle fobie sociali, offrendo una comprensione più ampia di come questi timori si sviluppino e si manifestino nel contesto della vita di una persona.
La fobia sociale o disturbo d’ansia sociale, categorizzata come un disturbo d’ansia secondo i criteri diagnostici prevalenti nel campo della psicologia clinica, rappresenta una condizione che determina una significativa inibizione comportamentale e psicologica in contesti sociali. Questo disturbo si caratterizza per una marcata e persistente paura di situazioni sociali in cui l’individuo si sente esposto a potenziale critica e giudizio da parte degli altri. Come risultato, la persona affetta da tale disturbo può sperimentare un arresto funzionale, o una sorta di paralisi, quando si trova in tali contesti.
Nella pratica clinica risulta evidente che i contesti in cui si manifesta l’ansia sociale sono molteplici e comprendono una vasta gamma di situazioni che vanno dall’ambiente scolastico a quello lavorativo passando per interazioni sociali più ampie e situazioni che richiedono la comunicazione in pubblico. Questa variabilità riflette la complessità del disturbo e la sua capacità di impattare su diversi aspetti della vita quotidiana del soggetto.
Nell’analisi etiologica dell’ansia fobia sociale, spesso si riscontra che al centro di questo disagio vi è un conflitto inconscio radicato nelle esperienze di vita e nei contesti familiari del soggetto. Questo conflitto può essere legato a esperienze traumatiche o a dinamiche relazionali problematiche vissute durante l’infanzia o l’adolescenza che hanno contribuito alla formazione di schemi cognitivi distorti e di meccanismi di difesa maladattivi. Tali schemi possono includere convinzioni negative su se stessi, aspettative irrealistiche di giudizio o critica da parte degli altri e una sensazione pervasiva di inadeguatezza.
In questo contesto, il ruolo dello psicologo clinico diventa cruciale nel riconoscere e affrontare le radici profonde di questo disturbo d’ansia. L’approccio terapeutico richiede un’analisi dettagliata delle esperienze passate del soggetto, dei suoi schemi di pensiero e delle sue interazioni relazionali, al fine di identificare e modificare le credenze irrazionali e i comportamenti evitanti che perpetuano il disturbo. Attraverso tecniche di psicoterapia, come la terapia cognitivo-comportamentale o la psicoterapia a orientamento psicodinamico, è possibile lavorare per ridurre l’ansia sociale, migliorare le competenze sociali e incrementare la resilienza psicologica del soggetto.
Nell’ambito dell’approccio psicodinamico, le manifestazioni sintomatologiche dell’ansia sociale sono interpretate come l’emergere di contenuti inconsci. Questi contenuti si manifestano sotto varie forme quali angosce, paure, desideri e impulsi che sono considerati inaccettabili dalla coscienza dell’individuo.
Secondo questa prospettiva, è cruciale riconoscere che questi meccanismi che emergono nelle fobie non sono attivati consapevolmente dal soggetto. Spesso, tali meccanismi non sono mai stati pienamente integrati o riconosciuti nel sistema conscio dell’individuo rimanendo celati nelle profondità della psiche.
Nel contesto delle fobie, si osserva frequentemente il fenomeno dello spostamento. Questo è un meccanismo di difesa psichica in cui una pulsione, un’emozione o un comportamento viene trasferito dal suo oggetto originario a un altro. Questo trasferimento avviene perché l’emozione associata all’oggetto originario è fonte di ansia e disagio per l’individuo. In termini psicodinamici, nel funzionamento fobico, funzionamento alla base dell’ansia sociale, si verifica inconsciamente uno spostamento di vissuti interiori, fonti di angoscia, verso elementi esterni, in particolare verso oggetti relativamente “neutri”. Questo processo rappresenta un tentativo di gestire e canalizzare le emozioni disturbanti lontano dalla loro fonte originale rendendole meno minacciose per l’Io.
Il contenuto interno che diventa oggetto di questo meccanismo di spostamento può variare ampiamente. Può trattarsi, ad esempio, di un impulso sessuale o aggressivo che l’individuo percepisce come inaccettabile e pertanto viene “messo da parte” attraverso un processo di rimozione. Successivamente, questo impulso o sentimento rimosso può essere proiettato nell’ambiente esterno manifestandosi sotto forma di fobie dirette verso oggetti o situazioni specifiche. Tuttavia, è importante sottolineare che non sempre il contenuto in questione è rappresentato da un impulso ritenuto inaccettabile. In alcuni casi, può trattarsi di desideri, bisogni o conflitti interni che, pur non essendo intrinsecamente negativi, vengono percepiti come minacciosi dall’individuo e quindi rimossi dalla coscienza.
In sintesi, il modello psicodinamico enfatizza l’importanza di esplorare e comprendere questi contenuti inconsci e i meccanismi di difesa associati all’ansia sociale. Questo approccio mira a portare alla luce e a lavorare sui processi psichici sottostanti che contribuiscono alla manifestazione dell’ansia sociale offrendo un percorso terapeutico per la risoluzione dei conflitti interni e il miglioramento del benessere psicologico dell’individuo.
Nel contesto delle fobie sociali, il contenuto inconscio che si manifesta può spesso essere ricondotto ad un conflitto profondo il quale viene rimosso dall’individuo e trasferito o “traslato” al di fuori di se stesso. Questo conflitto è frequentemente legato alla lotta interna dell’individuo per raggiungere un senso di indipendenza e autonomia o per sperimentare semplicemente questi stati. Si osserva così nella dinamica dell’ansia sociale la formazione di un particolare “paradosso”: da un lato, vi è un desiderio cosciente dell’individuo di raggiungere l’autonomia, mentre dall’altro, si forma un “substrato” inconscio caratterizzato dalla paura di condanna e mancata approvazione da parte delle figure significative di attaccamento nella vita dell’individuo.
Questo conflitto interiore tra il bisogno di indipendenza e la dipendenza emotiva dalle figure di attaccamento si manifesta esternamente sotto forma di sintomo fobico. È compito dello psicologo, nell’ambito del percorso psicoterapeutico, identificare e lavorare su questi conflitti inconsci che stanno alla base della fobia sociale o ansia sociale. Se non affrontati, esiste il rischio che la sintomatologia fobica si radichi nella quotidianità del paziente portando ad un progressivo deterioramento della qualità della vita e delle relazioni sociali.
Il nucleo centrale delle condotte fobiche è costituito dalla paura. Nell’ansia sociale questa paura è specificamente legata al timore di esprimersi e di mettersi in gioco in contesti sociali. Questa paura compromette in modo significativo le risorse e le potenzialità dell’individuo limitando la sua capacità di interagire e funzionare efficacemente in contesti sociali.
Tuttavia dietro ogni paura c’è spesso un desiderio profondo. In questo caso, il desiderio può essere quello di esprimersi liberamente nel mondo sociale, di essere autonomo e indipendente. Per lo psicologo che lavora con un paziente affetto da ansia sociale, è essenziale affrontare questa frattura tra la parte dell’individuo che aspira a esprimersi attivamente nel mondo e la parte più fragile e timorosa che teme di tradire le proprie “origini” e l’ambiente familiare, con i suoi valori e tradizioni. Il lavoro terapeutico mira a riconciliare queste due parti contrastanti permettendo al paziente di sviluppare una maggiore comprensione di se stesso e di trovare un equilibrio tra il desiderio di autonomia e il bisogno di sicurezza emotiva. Questo processo di integrazione può portare a un miglioramento significativo della salute mentale e del benessere del paziente, riducendo l’impatto della sintomatologia fobica sulla sua vita quotidiana.
Sottoporsi ad un test ansia sociale può essere estremamente utile per diversi motivi, sia in ambito clinico che nella ricerca. Uno strumento ampiamente utilizzato a questo scopo è la Liebowitz Social Anxiety Scale (LSAS), originariamente sviluppata come intervista clinica e successivamente adattata per l’autovalutazione (Psicoterapia Scientifica).
La fobia sociale o ansia sociale è un disturbo d’ansia che si manifesta attraverso sintomi psicologici e fisici in situazioni sociali temute. Tra i sintomi psicologici si annoverano forte imbarazzo, ansia, paura di arrossire, preoccupazione intensa prima di eventi sociali, eccessivo timore di essere osservati o giudicati, tra gli altri. I sintomi fisici includono tachicardia, tremore alla voce, respiro affannoso, nausea, tensione muscolare, e altri.
Questo disturbo, che affligge una significativa percentuale della popolazione, spesso non viene riconosciuto o peggio ancora viene sottovalutato sia dai clinici che dai pazienti stessi. Si stima che circa due terzi delle persone affette non cerchino aiuto, in parte a causa del timore del giudizio e della vergogna che il disturbo stesso genera.
Misurare l’ansia sociale è fondamentale per identificarne le componenti, normalizzare l’esperienza e ridurre l’impatto che il vissuto di ansia può avere sulla persona. Il test ansia sociale LSAS, ad esempio, permette di valutare l’intensità dell’ansia e la tendenza all’evitamento in varie situazioni quotidiane. Comprendere queste componenti aiuta a delineare un percorso terapeutico personalizzato, focalizzato sulla modifica dei pensieri disfunzionali e sulle strategie di coping per affrontare le situazioni temute. Inoltre, la valutazione consente il monitoraggio dei progressi terapeutici.
La validazione italiana del test ansia sociale LSAS, condotta su due campioni (uno clinico e uno dalla popolazione generale), ha mostrato risultati promettenti, confermando la validità e l’utilità di questo strumento anche nel contesto italiano. Questo facilita il suo utilizzo sia a fini clinici che nella ricerca scientifica.
In sintesi, un test per la misurazione dell’ansia sociale come il test ansia sociale LSAS rappresenta un prezioso strumento diagnostico e terapeutico. Permette di identificare in modo specifico le situazioni temute, misurare l’intensità dell’ansia e l’evitamento di tali situazioni, supportando il clinico nella definizione di un piano di trattamento mirato e nel monitoraggio dell’efficacia della terapia.
Ora concentriamoci sul nostro piccolo test ansia sociale che può aiutarci a fare qualche riflessione sul nostro personalissimo rapporto con il mondo della socializzazione.
Sia chiaro: questo test ansia sociale non è destinato a sostituire una diagnosi clinica ma piuttosto a misurare e rendere tangibile la tua esperienza personale con i sintomi dell’ansia sociale. È un ottimo punto di partenza per parlare con un esperto di salute mentale, per indagare la possibile presenza di un problema di ansia sociale e per considerare le opzioni di trattamento.
Il test è composto da 30 domande, ognuna delle quali richiede una risposta su una scala a quattro livelli. L’obiettivo è quello di quantificare quanto intensamente stai vivendo i sintomi di ansia sociale. È importante che tu risponda in modo naturale e veloce, senza pensarci troppo su ogni singola domanda. Rispondere istintivamente ti aiuterà a catturare le tue emozioni e reazioni più immediate offrendo un quadro più fedele del tuo stato emotivo attuale. Rispondere rapidamente aiuta anche a ridurre il rischio di “pensare troppo” e assicura che le tue risposte riflettano più da vicino la tua vera esperienza emotiva.
Considera attentamente ognuna delle 30 frasi presentate e scegli l’alternativa che più accuratamente riflette come ti sei sentito/a durante l’ultima settimana.” Questo approccio incoraggia una valutazione interna e personale delle proprie emozioni recenti guidando verso una scelta che meglio descrive il tuo attuale stato emotivo.
1. Evito di partecipare a gruppi di conversazione.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
2. Sento ansia all’idea di parlare con persone che non conosco.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
3. Ho paura di essere criticato/a in situazioni sociali.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
4. Mi sento a disagio nell’esprimere la mia opinione in pubblico.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
5. Evito di chiedere aiuto per non sembrare incompetente.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
6. Ho difficoltà a stabilire contatti visivi durante le conversazioni.
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• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
7. Parlare al telefono in presenza di altri mi rende nervoso/a.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
8. Mi preoccupo per giorni prima di un evento sociale importante.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
9. Sento ansia all’idea di dover partecipare a una festa o a un incontro sociale.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
10. Ho paura di sembrare imbarazzato/a in pubblico.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
11. Evito di mangiare in pubblico per non attirare attenzione.
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• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
12. Sono eccessivamente preoccupato/a di ciò che gli altri pensano di me.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
13. Mi sento a disagio quando sono al centro dell’attenzione.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
14. Ho paura di balbettare o di dimenticare le parole quando parlo.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
15. Sperimento sintomi fisici come sudorazione o tremori in situazioni sociali.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
16. Ho difficoltà a fare domande in classe o in riunioni.
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• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
17. Mi sento inadeguato/a quando sono con persone del sesso opposto.
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• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
18. Evito di partecipare a attività di gruppo o sport di squadra.
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• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
19. Ho paura che gli altri notino il mio nervosismo.
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• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
20. Evito di esprimere disaccordo per paura di conflitti.
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• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
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• 4: Estremamente
21. Sentire gli sguardi degli altri su di me mi rende molto a disagio.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
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• 3: Molto
• 4: Estremamente
22. Preferisco scrivere un messaggio piuttosto che parlare di persona.
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• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
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23. Mi sento ansioso/a all’idea di essere presentato/a a nuove persone.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
24. Temere di sembrare ansioso/a mi fa evitare alcune situazioni sociali.
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• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
25. Mi preoccupo di non sapere cosa dire in una conversazione.
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• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
26. Sento una forte ansia prima di parlare in pubblico.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
27. Evito di partecipare a eventi sociali per paura di sentirsi escluso/a.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
28. Mi sento nervoso/a quando devo parlare con una figura di autorità.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
29. Ritengo di apparire visibilmente ansioso/a in situazioni sociali.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
30. Preferisco osservare piuttosto che partecipare in situazioni sociali.
• 0: Per nulla
• 1: Un po’
• 2: Moderatamente
• 3: Molto
• 4: Estremamente
Dopo aver risposto a tutti gli item, somma i punteggi per ottenere un punteggio totale che può variare da 0 a 120. I punteggi possono essere interpretati come segue:
• 0-30: Ansia Sociale Bassa
• Tale punteggio al test ansia sociale indica una bassa presenza di ansia sociale. Le situazioni sociali non sembrano creare un disagio significativo.
• 31-60: Ansia Sociale Moderata
• Tale punteggio al test ansia sociale suggerisce un livello moderato di ansia sociale. Alcune situazioni sociali possono creare disagio, ma non in modo debilitante.
• 61-90: Ansia Sociale Alta
• Un punteggio al test ansia sociale in questo intervallo indica un alto livello di ansia sociale. Molte situazioni sociali sono fonte di notevole stress e disagio, potenzialmente influenzando la vita quotidiana.
• 91-120: Ansia Sociale Molto Alta
• Questo punteggio al test ansia sociale suggerisce un livello molto elevato di ansia sociale, con un impatto significativo sul funzionamento quotidiano. Le situazioni sociali sono spesso evitate o sperimentate con intenso disagio. Potrebbe essere opportuno confrontarsi con uno specialista per comprendere quanto l’elevato livello di ansia sociale compromette la vita quotidiana.
Questo strumento di valutazione dell’ansia sociale, denominato “test ansia sociale, è fornito a titolo esemplificativo e non dovrebbe essere interpretato come un mezzo definitivo per diagnosticare tale condizione. È importante comprendere che l’utilizzo di questo test ansia sociale deve essere accompagnato da un atteggiamento prudente e consapevole, poiché la diagnosi e l’analisi approfondita di un fenomeno complesso come l’ansia sociale richiedono l’intervento e l’esperienza di professionisti nel campo della salute mentale. Questi esperti, grazie alla loro formazione specifica e alla loro esperienza, sono in grado di interpretare i risultati in modo accurato e di fornire un quadro clinico dettagliato.
Nel caso desiderassi discutere i risultati ottenuti attraverso questo test ansia sociale, è possibile organizzare un incontro con il dottor Davide Ivan Caricchi, un professionista altamente qualificato nel campo della psicologia.
Il dottor Caricchi, che vanta una notevole esperienza come psicologo e psicoterapeuta e si è specializzato in psicologia clinica, offre la possibilità di una prima consulenza gratuita. Questo incontro iniziale, della durata di venti minuti, è completamente gratuito e non implica alcun tipo di impegno da parte tua. È un’occasione per esplorare i tuoi bisogni e per valutare come il dottor Caricchi possa assisterti nel tuo percorso di salute mentale.
Per coloro che si trovano nella zona di Torino o nelle sue immediate vicinanze, esiste inoltre l’opportunità di incontrare il dottor Caricchi di persona per una sessione clinica approfondita. Questo primo incontro clinico, che si svolge nei suoi studi situati a Torino e a San Mauro Torinese, ha una durata di 50 minuti. Questa sessione rappresenta un’occasione significativa per iniziare un percorso terapeutico personalizzato, basato sulle tue specifiche esigenze e circostanze, e per dare il via a un dialogo costruttivo e supportivo con un professionista esperto nel trattamento e nella gestione dell’ansia sociale.
Dott. Davide Ivan Caricchi
n. Iscrizione Albo 4943
P.I. 10672520011
Via Giovanni Pacini 10, Torino
Via Roma 44, San Mauro Torinese