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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 25 Gen, 2024
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Il test per disturbo ossessivo compulsivo

Il test per disturbo ossessivo compulsivo, che troverai al fondo dell’articolo, è una semplice prova che può aiutarti a capire se hai sintomi riconducibili al disturbo ossessivo compulsivo. Questo test rappresenta un buon modo per iniziare a capire se hai problemi legati al disturbo ossessivo compulsivo.
Tuttavia, è bene ricordare che questo test per disturbo ossessivo compulsivo è solo un primo passo e non può sostituire una vera diagnosi fatta da un terapeuta.
Se ti interessa sapere di più su come funzionano questi test e sul disturbo ossessivo compulsivo in generale, l’articolo ti sarà utile. Se invece vuoi fare subito il test, vai alla fine della pagina. Il test è facile da fare, non devi registrarti per effettuarlo e ti verranno poste alcune domande semplici. Dopo averlo completato, riceverai un punteggio che ti dirà qual è il tuo livello di presenza di pensieri intrusivi e rituali compulsivi.
È importante tenere conto che il test per disturbo ossessivo compulsivo non ti darà consigli su come gestire il disturbo ossessivo compulsivo o come gestire l’ansia ad esso associato. Questo perché per dare questi consigli serve conoscere bene la tua storia personale e i tuoi rapporti con gli altri. Quindi, non affidarti solo al test per disturbo ossessivo compulsivo per affrontare i tuoi problemi psicologici.
Il test per disturbo ossessivo compulsivo può tuttavia aiutarti a riflettere su come ti senti e su come tale disturbo influisca sulla tua vita.
Esso può essere un buon punto di partenza per iniziare a lavorare su te stesso e capire meglio la tua situazione psicologica.
È FONDAMENTALE tenere a mente che il test per disturbo ossessivo compulsivo NON può sostituire l’opinione di un medico, di uno psicologo o di un altro specialista della salute mentale. Se hai sintomi riconducibili al disturbo ossessivo compulsivo o ad altri problemi psicologici, è bene parlare con un esperto per avere una valutazione accurata e il giusto supporto terapeutico.

Principali test per disturbo ossessivo compulsivo

Sono diversi i test per disturbo ossessivo compulsivo standardizzati per individuare in maniera precisa e accurata il disturbo ossessivo compulsivo. Ma per comprendere natura e caratteristiche dei test per disturbo ossessivo compulsivo, è importante comprendere a fondo in che cosa consiste il disturbo ossessivo compulsivo.
Il disturbo ossessivo-compulsivo è una condizione di salute mentale che si caratterizza per la presenza di ossessioni, ovvero pensieri indesiderati e ripetitivi, e compulsioni, che sono comportamenti ripetuti eseguiti per ridurre l’ansia o prevenire eventi temuti. La valutazione di questa condizione si avvale di diversi strumenti specializzati.
Uno dei test per disturbo ossessivo compulsivo più affidabili ed utilizzati è la Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale (Y-BOCS) che valuta la gravità e la tipologia delle ossessioni e compulsioni attraverso una checklist e una scala di valutazione. Questo strumento è prevalentemente usato da professionisti della salute mentale in contesti clinici.
Un altro importante test per disturbo ossessivo compulsivo è il Padua Inventory-Revised (PI-R), un questionario auto-somministrato che si concentra sulle ossessioni e compulsioni più comuni. Questo test, strutturato su una scala Likert, è particolarmente utile per una valutazione iniziale e il monitoraggio dei sintomi nel tempo.
L’Obsessive-Compulsive Inventory (OCI) rappresenta un ulteriore strumento auto-somministrato nel campo dei test per disturbo ossessivo compulsivo coprendo un’ampia gamma di sintomi legati a tale patologia. Con diversi item che indagano varie dimensioni delle ossessioni e delle compulsioni, l’OCI è utilizzato sia in contesti di ricerca che clinici.
Per i bambini e gli adolescenti, la Children’s Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale (CY-BOCS) adatta i principi del Y-BOCS al contesto pediatrico. Questo test per disturbo ossessivo compulsivo è prevalentemente usato da psicologi e psichiatri infantili.
È importante sottolineare il fatto che la diagnosi e l’interpretazione dei risultati di questi test per disturbo ossessivo compulsivo dovrebbero essere eseguite da professionisti della salute mentale qualificati. Inoltre, la valutazione dovrebbe sempre tenere conto del contesto culturale e personale del paziente. Spesso, l’utilizzo integrato di più strumenti fornisce una valutazione più accurata e completa del disturbo ossessivo-compulsivo. Infine, la valutazione di questa condizione non è un evento singolo ma un processo continuo che include il monitoraggio e il follow-up per garantire l’efficacia del trattamento nel tempo.

Perché un test per disturbo ossessivo compulsivo può essere utile?

Ricorrere ad un test per disturbo ossessivo compulsivo può essere prezioso per una serie di motivi legati alla gestione e alla comprensione del disturbo. In primo luogo, questi test consentono una diagnosi accurata distinguendo il disturbo ossessivo compulsivo da altre condizioni psichiatriche che presentano sintomi simili, come l’ansia o la depressione. Questo aspetto è fondamentale per evitare errori diagnostici e per orientare il paziente verso il trattamento più adeguato.
Inoltre attraverso un test per disturbo ossessivo compulsivo è possibile determinare la gravità delle ossessioni e delle compulsioni, informazione essenziale per comprendere l’impatto del disturbo sulla vita quotidiana del paziente. Questa valutazione della gravità è poi utilizzata per pianificare un trattamento personalizzato scegliendo tra diverse opzioni terapeutiche o farmacologiche quelle più adatte al caso specifico.
I test per disturbo ossessivo compulsivo svolgono anche un ruolo cruciale nel monitoraggio dei progressi nel tempo. Ripetendo i test per disturbo ossessivo compulsivo a intervalli regolari, i professionisti possono valutare l’efficacia del trattamento identificando eventuali miglioramenti o peggioramenti e regolando di conseguenza l’approccio terapeutico.
Dal punto di vista della ricerca, i test per disturbo ossessivo compulsivo standardizzati forniscono dati preziosi per studiare il disturbo ossessivo compulsivo contribuendo allo sviluppo di nuove terapie e alla comprensione più profonda del disturbo. Questo aspetto è vitale per l’evoluzione delle pratiche cliniche e per l’incremento delle conoscenze nel campo della salute mentale.
Per i pazienti il ricevere una conferma tramite un test per disturbo ossessivo compulsivo che i loro sintomi corrispondono a quelli di un disturbo specifico come il disturbo ossessivo compulsivo può essere molto significativo. Questo non solo aiuta a ridurre la stigmatizzazione associata al disturbo ma fornisce anche una sorta di validazione delle loro esperienze incoraggiandoli a cercare aiuto e a impegnarsi attivamente nel proprio percorso terapeutico.
Questi test per disturbo ossessivo compulsivo rappresentano pertanto un elemento chiave per un approccio olistico e integrato alla gestione del disturbo ossessivo compulsivo offrendo benefici sia ai professionisti della salute mentale che ai pazienti.

Che cos’è il disturbo ossessivo compulsivo?

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una patologia psichiatrica riconosciuta, caratterizzata da una serie di sintomi distintivi. Questi includono la presenza di pensieri, immagini mentali o impulsi che si manifestano in modo ripetitivo e persistente e che generano un significativo livello di ansia, stress e disagio nell’individuo. Questi sintomi ossessivi sono spesso accompagnati da comportamenti compulsivi che il soggetto si sente obbligato ad eseguire nel tentativo di ridurre l’ansia o prevenire eventi negativi fantasticati e temuti. I test per disturbo ossessivo compulsivo, per come sono strutturati, possono colgiere questi aspetti
Nel corso della sua evoluzione nosografica, il DOC è stato inizialmente classificato all’interno dei disturbi d’ansia nel DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quarta Edizione). Tuttavia, nel DSM-5, questa condizione è stata ricollocata in una categoria separata ampliando il suo ambito per includere disturbi correlati come il disturbo da dismorfismo corporeo, il disturbo da accumulo, il disturbo da escoriazione (skin-picking) e la tricotillomania (strapparsi i capelli). Questa ricollocazione riflette una maggiore comprensione della natura unica e degli schemi sintomatologici distinti del DOC.
Le implicazioni del DOC sulla vita di un individuo possono essere sostanziali. Le persone affette da questo disturbo possono riscontrare significative interferenze nelle loro attività quotidiane, come nel completamento degli studi o nella carriera lavorativa. Ad esempio, possono trovarsi a dover accettare un lavoro che non corrisponde ai loro sogni o aspettative. La capacità dell’individuo di realizzarsi, sia a livello personale che relazionale, può essere compromessa; si stima che circa il 50% dei pazienti con DOC non sia in grado di mantenere relazioni di coppia stabili e durature.
Per quanto riguarda l’insorgenza e la prevalenza del disturbo, il DOC può manifestarsi in diversi momenti della vita e colpire individui di diversi background e contesti. La ricerca continua a esplorare i fattori che contribuiscono allo sviluppo e alla persistenza del DOC, con l’obiettivo di fornire trattamenti e interventi più efficaci.

Quali sono le principali cause del disturbo ossessivo compulsivo?

Il disturbo ossessivo compulsivo sembra interessare tra il 2 e il 3% della popolazione globale, con stime che in Italia indicano circa 800.000 persone affette da questa condizione. Questo disturbo può avere un esordio che varia notevolmente in termini di età: può manifestarsi durante l’infanzia, l’adolescenza o anche negli anni iniziali dell’età adulta.
Una “fetta” significativa di casi, pari a circa il 25%, dei casi di disturbo ossessivo compulsivo, presenta il disturbo in età relativamente precoce, cioè prima dei 14 anni. Tuttavia, l’età media in cui si osserva l’esordio di questo disturbo si attesta intorno ai 19 anni, con una prevalenza leggermente maggiore negli uomini rispetto alle donne.
I pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo sperimentano una serie di sintomi che possono essere profondamente destabilizzanti. Questi includono pensieri ossessivi, che sono intrusivi, indesiderati e spesso causano notevole ansia e disagio. Per cercare di controllare o neutralizzare questi pensieri, gli individui affetti da questo disturbo si impegnano in comportamenti compulsivi che consistono principalmente in azioni ripetitive o rituali mentali. Tali comportamenti, tuttavia, offrono soltanto un sollievo temporaneo dall’ansia, portando spesso ad un “circolo vizioso” di ripetizione che può interferire significativamente con le attività quotidiane e la qualità della vita.
La natura intrusiva e la persistenza di questi sintomi possono avere un impatto notevole sul funzionamento sociale, lavorativo e personale degli individui affetti rendendo il disturbo ossessivo compulsivo una condizione psichiatrica che richiede attenzione e intervento specialistico.

Qual è la sintomatologia che caratterizza il disturbo ossessivo compulsivo?

I test per disturbo ossessivo compulsivo sono spesso molto efficaci nel rilevare i sintomi tipici di questo disturbo psichiatrico.                    Secondo le ricerche condotte nel campo della psicologia clinica e dei test per disturbo ossessivo compulsivo, si stima che la grande maggioranza dei pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo, circa l’80%, manifesti sia ossessioni che compulsioni. Una percentuale minore, meno del 20%, sembra invece sperimentare solamente ossessioni.
Le ossessioni, nel contesto del disturbo ossessivo compulsivo, sono caratterizzate da pensieri, immagini o impulsi che vengono percepiti come intrusivi e incontrollabili da parte dell’individuo. Questi elementi si presentano in modo ripetitivo e persistente generando significativo disagio psicologico. Spesso chi li sperimenta può arrivare a provare intense emozioni negative, come ansia e senso di colpa, che possono compromettere notevolmente il funzionamento quotidiano.
Tra le varie forme che possono assumere le ossessioni, alcune delle più comuni includono quelle relative alla contaminazione, dove si manifesta una preoccupazione eccessiva e irrazionale riguardo possibili contagi. Altre ossessioni comuni riguardano il bisogno di controllo, caratterizzate da ripetuti controlli effettuati dalla persona nella speranza di prevenire eventuali disgrazie o eventi negativi.
Un’altra tipologia di ossessione, spesso individuata in maniera efficace da diversi test per disturbo ossessivo compulsivo, riguarda il perfezionismo, che si manifesta attraverso un bisogno ossessivo di ordine e simmetria. Tale ossessione porta l’individuo a disporre gli oggetti in maniera estremamente precisa e allineata.
Infine vi sono ossessioni legate alla superstizione dove si sviluppano pensieri irrazionali e superstiziosi che spingono la persona a credere che determinate azioni debbano essere compiute per evitare eventi indesiderati.
In sintesi, il disturbo ossessivo compulsivo si caratterizza per la presenza di ossessioni che possono assumere varie forme, ognuna con le sue peculiarità e il suo impatto specifico sull’individuo che ne soffre. Quasi sempre tutto questo genera un significativo deterioramento della qualità della vita.

Compulsioni

Nel contesto del disturbo ossessivo compulsivo, un elemento chiave sono le compulsioni, ovvero comportamenti ripetitivi o rituali che vengono adottati con l’intento di ridurre il disagio generato dalle ossessioni precedentemente descritte. Questi rituali, che diventano quasi delle regole di comportamento radicate, sono eseguiti nella convinzione (errata) che possano liberare l’individuo dalle proprie ossessioni. Le compulsioni hanno lo scopo di prevenire o ridurre l’ansia e il disagio o di evitare alcuni eventi temuti, sebbene la loro relazione con l’evento che intendono prevenire non sia realisticamente proporzionale.
Comportamenti compulsivi comuni possono includere azioni come pulire eccessivamente, come nel caso di frequenti docce, fare controlli ripetuti, ad esempio assicurarsi di aver chiuso la porta di casa, ripetere determinate azioni, come contare oggetti per timore di smarrirli, e compulsioni mentali, come ripetere più volte una frase nella mente.
In relazione al tipo specifico di ossessioni e compulsioni, si possono identificare diversi sottotipi principali del disturbo. Per esempio, nel disturbo ossessivo compulsivo da controllo, le ossessioni possono riguardare la paura ricorrente di aver dimenticato qualcosa di importante, come spegnere il gas. Questo porta a comportamenti compulsivi di verifica ossessiva.
In un altro sottotipo, quello legato alla contaminazione, le ossessioni si concentrano sulla paura di essere contagiati o contaminati da germi o altre sostanze provocando comportamenti compulsivi come il lavarsi ripetutamente le mani.
Queste differenti manifestazioni del disturbo illustrano come le ossessioni e le compulsioni possono assumere diverse forme e avere un impatto significativo sul funzionamento quotidiano dell’individuo.

Diagnosi del disturbo ossessivo-compulsivo

Come diagnosticare un disturbo ossessivo compulsivo? Sicuramente, i test per disturbo ossessivo compulsivo possono essere un preziosissimo ausilio ma non bastano. Serve il colloquio clinico.
Il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione) stabilisce specifici criteri per la diagnosi del disturbo ossessivo compulsivo (DOC), che includono:
• La presenza o compresenza di ossessioni e/o compulsioni: il manuale specifica che devono essere presenti ossessioni (pensieri, impulsi o immagini ripetitivi e indesiderati che provocano ansia o disagio) e/o compulsioni (comportamenti ripetitivi o atti mentali che l’individuo si sente obbligato a eseguire in risposta a un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente).
• Compromissioni a livello sociale, relazionale e psicologico: questi sintomi ossessivo-compulsivi devono provocare significative difficoltà o compromissioni nelle aree sociale, lavorativa, relazionale o in altre importanti aree di funzionamento dell’individuo.
• I sintomi ossessivo-compulsivi non devono essere correlati ad uso di sostanze o condizioni mediche o ancora altri disturbi mentali: i sintomi non devono essere attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza (ad esempio, una droga o un farmaco) o a un’altra condizione medica. Inoltre, i sintomi non devono essere meglio spiegati da un altro disturbo mentale (ad esempio, il disturbo d’ansia generalizzato).
• Spreco di tempo significativo: i sintomi ossessivo-compulsivi devono occupare molto tempo dell’individuo, tipicamente più di un’ora al giorno, interferendo significativamente con le normali attività quotidiane, la routine, il funzionamento lavorativo, le relazioni sociali o altre importanti aree di funzionamento.
Questi criteri sono essenziali per assicurare che la diagnosi di DOC sia accurata e per distinguere il disturbo da altre condizioni psicologiche o fisiche che potrebbero presentare sintomi simili. In tale contesto, ricorrere ad un test per disturbo ossessivo compulsivo può rivelarsi un prezioso strumento integrativo.

Quali sono le cause all’origine del disturbo ossessivo-compulsivo?

La comprensione della genesi del disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è complessa e non riconducibile ad una singola causa. Esistono diverse teorie e ipotesi che tentano di spiegare la sua insorgenza.
Nell’ambito delle teorie cognitive, una spiegazione rilevante è quella del condizionamento classico, che suggerisce che un particolare stimolo, anche casuale, possa innescare l’instaurarsi di un’ossessione e, di conseguenza, di una compulsione.
Un’altra teoria cognitiva, nota come errore cognitivo o fusione pensiero-azione, ipotizza che il disturbo possa derivare dal modo in cui gli individui si rapportano ai propri pensieri attribuendo eccessiva importanza ai propri pensieri ossessivi.
Dal punto di vista biologico, si considera la possibilità di una predisposizione genetica al disturbo. Alcuni studi hanno identificato una maggiore probabilità di sviluppare il DOC tra i familiari di persone già affette.
Oltre a questi fattori, vi sono altri elementi scatenanti. Tra questi, l’esposizione a eventi negativi o traumatici nella vita, come episodi di bullismo, lutti o abusi sessuali subiti durante l’infanzia. Diversi studi hanno evidenziato un legame tra l’esposizione a eventi traumatici in età evolutiva e lo sviluppo successivo del DOC. In particolare, si è osservato che una percentuale significativa di vittime di abuso sessuale infantile sviluppa sintomi di DOC durante l’adolescenza o l’età adulta.
In sintesi, il disturbo ossessivo compulsivo è il risultato di un complesso intreccio di fattori cognitivi, biologici e ambientali che interagiscono in molteplici modalità. Tali interazioni variano poi da soggetto a soggetto. Questa complessità spiega la varietà delle manifestazioni del disturbo e la necessità di un approccio multidimensionale per il suo trattamento.

Uscire dal disturbo ossessivo compulsivo: si può?

Una volta effettuata le psicodiagnosi, tramite colloqui clinici e test per disturbo ossessivo compulsivo, per riuscire a contrastare efficacemente il disturbo ossessivo compulsivo è fondamentale sottoporsi ad un trattamento psicoterapeutico che miri a intervenire direttamente sui pensieri ossessivi modificandone il processo sottostante.

Psicoterapia a orientamento psicodinamico. La psicoterapia a orientamento psicodinamico è un trattamento di grandissima utilità per il disturbo ossessivo compulsivo. Essa si focalizza sull’esplorazione delle dinamiche psichiche sottostanti e sui conflitti interni che possono essere all’origine dei sintomi ossessivo-compulsivi. Questo approccio considera il disturbo come il risultato di processi inconsci, conflitti emotivi e traumi passati che influenzano il comportamento e i pensieri del paziente nel presente.
In un contesto psicodinamico, il terapeuta lavora per aiutare il paziente a comprendere e risolvere questi conflitti interni, spesso radicati nelle esperienze infantili e nei rapporti con figure significative nella vita del paziente. Attraverso la relazione terapeutica il paziente è incoraggiato ad esplorare e riflettere sulle proprie emozioni, pensieri e comportamenti, in un ambiente accogliente e non giudicante.
Il terapeuta aiuta il paziente a identificare i modelli di pensiero e i comportamenti che sono radicati in esperienze passate e che contribuiscono al mantenimento dei sintomi ossessivo-compulsivi. Ad esempio, le ossessioni possono essere viste come tentativi di gestire ansie profonde e insicurezze, mentre le compulsioni possono essere interpretate come modi di controllare queste ansie.
Nel contesto della terapia psicodinamica, grande importanza è data all’analisi dei sogni, delle fantasie e delle associazioni libere del paziente, fattori che possono fornire preziosi insight sui conflitti inconsci. L’obiettivo è sviluppare una maggiore consapevolezza e comprensione di sé che può portare ad una riduzione dei sintomi e ad un miglioramento del funzionamento generale.
Questo approccio richiede generalmente un impegno a lungo termine sia da parte del paziente che del terapeuta e si differenzia dalle terapie più focalizzate sul sintomo, come quelle cognitivo-comportamentali, per il suo approfondimento delle radici psicologiche e per la sua natura più esplorativa e interpretativa. E’ importante tenere a mente che anche la psicoterapia a indirizzo psicodinamico si avvale di test per disturbo ossessivo compulsivo in fase di inquadramento psicodiagnostico.

Tecniche di esposizione. Anche le tecniche di esposizione possono essere di grande aiuto. Questo tipo di terapia può trarre beneficio dall’integrazione di interventi psicoeducativi e tecniche di esposizione. Durante la terapia, si lavora con il paziente per stabilire progressivamente i vari “gradini” da superare al fine di affrontare e superare le proprie paure.
Per garantire l’efficacia di tali interventi, è cruciale che essi siano applicati in modo rigoroso. Le sessioni di esposizione dovrebbero durare almeno 90 minuti. Queste tecniche hanno dimostrato di fornire risultati stabili nel tempo nel trattamento disturbo ossessivo compulsivo.

Terapia farmacologica. Oltre alla terapia psicologica è previsto anche un approccio farmacologico nei casi più complessi, principalmente attraverso l’uso di antidepressivi.
Gli studi indicano che i pazienti sottoposti soltanto a trattamento farmacologico presentano circa il 40% di remissione dei sintomi. Al contrario, coloro che sono trattati con psicoterapia breve mostrano una remissione dei sintomi del 70%. Inoltre, è emerso che circa il 30-40% dei pazienti non risponde alla terapia farmacologica per il disturbo ossessivo compulsivo. Di conseguenza, si evidenzia un’efficacia maggiore in un intervento multimodale che combina entrambi gli approcci.
Senza un trattamento adeguato il disturbo ossessivo compulsivo può aggravarsi portando la persona a sperimentare problemi fisici o ideazioni suicidarie.
Un altro approccio psicologico efficace potrebbe essere la terapia strategica breve che si concentra sulla definizione del problema e sulle relative soluzioni messe in atto dal soggetto. Questo metodo si focalizza su un intervento mirato e concreto, volto a identificare e risolvere specifiche problematiche legate al disturbo.

Il test per disturbo ossessivo compulsivo: iniziamo!

Eccoci arrivati al test per disturbo ossessivo compulsivo! Nota bene: il test per disturbo ossessivo compulsivo può aiutare a identificare alcuni sintomi legati al DOC ma NON è il sostitutivo di una valutazione clinica effettuata da uno psicologo o psicologo online.
Il test per disturbo ossessivo compulsivo può essere visto come un preziosissimo spunto di riflessione sul proprio rapporto con la ruminazione mentale, i pensieri ossessivi e i rituali compulsivi.
Se al test per disturbo ossessivo compulsivo si è ottenuto un punteggio elevato o si hanno preoccupazioni per i propri sintomi, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale.

Per ciascuno dei seguenti items, scegliere l’opzione che meglio descrive la frequenza con cui si sperimentano i sintomi:

1. Ho pensieri ripetitivi e indesiderati che mi causano ansia o disagio.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

2. Sento il bisogno di controllare ripetutamente porte, finestre, elettrodomestici, ecc.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

3. Mi preoccupo eccessivamente della pulizia e della contaminazione.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

4. Ho rituali che devo eseguire per sentirmi sicuro/a.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

5. Ho pensieri intrusivi su argomenti tabù come sesso, religione o violenza.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

6. Ripeto determinate parole o frasi nella mia mente per prevenire qualcosa di negativo.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

7. Ho la necessità di fare le cose in un ordine preciso o simmetrico.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

8. Controllo ripetutamente il mio corpo per segni di malattia.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

9. Sperimento forti dubbi che mi portano a controllare le cose più e più volte.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

10. Sento la necessità di chiedere rassicurazioni agli altri frequentemente.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

11. Ho rituali di conteggio che devo completare per prevenire eventi negativi.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

12. Evito determinate situazioni o oggetti che scatenano i miei pensieri ossessivi.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

13. Ho difficoltà a liberarmi di oggetti inutili.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

14. Ho rituali legati all’ordine o all’allineamento delle cose.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

15. Sperimento immagini mentali inquietanti che non riesco a scacciare.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

16. Mi lavo o mi pulisco in modo eccessivo o in maniera rituale.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

17. Ho bisogno che le cose siano fatte in un modo specifico.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

 

18. Ho pensieri ossessivi riguardo a fare del male a me stesso/a o agli altri.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

19. Controllo ripetutamente le stesse cose per assicurarmi di non aver fatto errori.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

20. Ho rituali di organizzazione o di pulizia che interferiscono con la mia routine quotidiana.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

21. Rimugino a lungo su situazioni passate o su conversazioni.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

22. Sperimento ansia se le cose non sono nella posizione o nell’ordine giusto.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

23. Evito situazioni che potrebbero scatenare le mie compulsioni.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

24. Mi sento spinto/a a fare determinate azioni senza una ragione logica.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

25. Ho pensieri ossessivi che mi disturbano o mi fanno sentire colpevole.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

26. Mi sento obbligato/a a eseguire certi rituali per evitare pensieri negativi.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

27. Sono eccessivamente preoccupato/a di fare del male agli altri senza volerlo.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

28. Ho bisogno di eseguire azioni ripetitive fino a che non mi sento “giusto/a”.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

29. Ho difficoltà a smettere di pensare a determinati argomenti o idee.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

30. Sperimento un forte disagio se interrompo i miei rituali o le mie routine.
• Mai
• Raramente
• A volte
• Spesso
• Sempre

Come calcolare il punteggio al test per disturbo ossessivo compulsivo

Il conteggio dei punteggi nel test per il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) si basa sulla scala di risposta fornita per ciascun item. Ogni item del test per disturbo ossessivo compulsivo ha cinque possibili risposte, ciascuna delle quali è associata ad un punteggio specifico. Ecco come funziona:
• Mai: Se scegli questa opzione, assegna 1 punto per quell’item.
• Raramente: Se scegli questa opzione, assegna 2 punti per quell’item.
• A volte: Se scegli questa opzione, assegna 3 punti per quell’item.
• Spesso: Se scegli questa opzione, assegna 4 punti per quell’item.
• Sempre: Se scegli questa opzione, assegna 5 punti per quell’item.

Per calcolare il punteggio totale, somma i punti di ogni risposta data. Ad esempio, se hai risposto “Mai” a 10 domande e “A volte” alle altre 20, il tuo punteggio sarà (10×1) + (20×3) = 70.
Adesso che hai risposto a tutti e 30 gli item del test per disturbo ossessivo compulsivo, avrai un punteggio totale che va da un minimo di 30 (se hai risposto “Mai” a tutte le domande) a un massimo di 150 (se hai risposto “Sempre” a tutte le domande). Questo punteggio ti darà un’indicazione generale sulla presenza e sulla gravità dei sintomi del DOC:
Ora puoi scoprire in quale range di punteggio ti collochi all’interno del test per disturbo ossessivo compulsivo che hai appena effettuato:

• 30-60: Minima o Nessuna Indicazione di DOC
• Un punteggio al test per disturbo ossessivo compulsivo in questo range suggerisce la presenza di pochi o nessun sintomo associato al DOC. Sebbene possano verificarsi occasionali pensieri o comportamenti ossessivo-compulsivi, questi non sembrano avere un impatto significativo sulla vita quotidiana.
• 61-90: Lievi Indicazioni di DOC
• Un punteggio al test per disturbo ossessivo compulsivo in questo range indica la presenza di sintomi lievi associati al DOC. Questi sintomi possono causare un certo disagio ma tendono ad essere gestibili e non interferiscono in modo significativo con le attività quotidiane.
• 91-120: Moderati Indicazioni di DOC
• Un punteggio al test per disturbo ossessivo compulsivo in questo range suggerisce la presenza di sintomi moderati di DOC. I comportamenti e i pensieri ossessivo-compulsivi possono essere più frequenti e iniziare a influenzare la vita quotidiana, come il lavoro, le relazioni sociali e le attività di routine.
• 121-150: Gravi Indicazioni di DOC
• Un punteggio al test per disturbo ossessivo compulsivo in questo range indica la presenza di sintomi gravi di DOC. I comportamenti e i pensieri ossessivo-compulsivi possono essere molto frequenti e possono avere un impatto significativo sulla capacità dell’individuo di funzionare efficacemente nella vita quotidiana.
• 151-180: Molto Gravi Indicazioni di DOC
• Un punteggio al test per disturbo ossessivo compulsivo in questo range suggerisce una grave presenza di sintomi di DOC. È probabile che i comportamenti e i pensieri ossessivo-compulsivi siano costanti e intensi causando notevoli difficoltà nella vita quotidiana e richiedendo l’intervento di un professionista della salute mentale.

Per qualsiasi dubbio o richiesta di delucidazione riguardo i risultati del test per disturbo ossessivo compulsivo e riguardo queste problematiche, puoi contattarmi al seguente numero per fissare un appuntamento per una prima consulenza psicologica gratuita e senza impegni di 20 minuti, volta a inquadrare preliminarmente il problema: 3776604829.

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