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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 11 Set, 2024
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La dipendenza da lavoro

La dipendenza da lavoro è un disagio che sta prendendo sempre più piede nei contesti industrializzati e avanzati dal punto di vista tecnologico. Negli ultimi decenni, il mondo del lavoro ha subito profonde trasformazioni portando a un aumento significativo delle aspettative professionali e delle richieste di produttività. In questo contesto, la linea di confine tra impegno professionale e dipendenza dal lavoro si è fatta sempre più sottile.

La società odierna valorizza spesso chi si dedica con passione al proprio mestiere ma c’è un limite oltre il quale il lavoro da fonte di soddisfazione può trasformarsi in una trappola. Questo fenomeno, noto comunemente come dipendenza da lavoro, sta interessando un numero crescente di persone, con ripercussioni non solo sulla loro vita personale ma anche sulla loro salute mentale e fisica.

L’importanza di riconoscere questo problema non può essere sottovalutata, poiché le conseguenze possono essere gravi e durature. Infatti, l’eccessivo coinvolgimento professionale spesso sfocia in un deterioramento delle relazioni sociali, familiari e della qualità della vita creando un circolo vizioso difficile da interrompere senza un’adeguata consapevolezza e senza un intervento efficace.

Cos’è la dipendenza da lavoro?

La dipendenza da lavoro, o workaholism, è un fenomeno psicologico che si manifesta quando il bisogno di lavorare diventa così predominante da interferire negativamente con altri aspetti della vita, come le relazioni personali, la salute fisica e mentale e il benessere generale.

A differenza di chi si dedica con passione al proprio mestiere, una persona che soffre di dipendenza da lavoro non riesce a stabilire un equilibrio sano tra vita professionale e vita privata. Questo comportamento compulsivo porta l’individuo a lavorare eccessivamente, non per necessità economiche o per raggiungere obiettivi professionali, ma per una spinta interna che diventa incontrollabile.

La dipendenza da lavoro può essere considerata una vera e propria forma di dipendenza comportamentale, simile ad altre forme di dipendenza come quella dal gioco d’azzardo o dall’uso di sostanze.

Gli esperti la descrivono come una condizione caratterizzata da un coinvolgimento ossessivo e un desiderio incontrollabile di lavorare, anche in situazioni in cui sarebbe più appropriato dedicarsi ad altre attività o prendersi del tempo per se stessi. Questo comportamento può portare a un forte stress, all’esaurimento nervoso e alla perdita di piacere nella vita quotidiana.

Negli ultimi anni, con l’aumento delle pressioni lavorative e l’uso crescente della tecnologia, la dipendenza da lavoro è diventata un problema sempre più diffuso. Essere sempre connessi e disponibili tramite smartphone e dispositivi digitali rende più difficile staccarsi dal lavoro. Questo contribuisce alla crescita di questo fenomeno.

Dipendenza da lavoro: criteri psicologici e diagnostici

La dipendenza da lavoro è una condizione che, sebbene non riconosciuta ufficialmente nei principali manuali diagnostici come il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), condivide molte caratteristiche con altre dipendenze comportamentali. Gli studiosi e i professionisti della salute mentale hanno individuato una serie di criteri psicologici che permettono di riconoscere e diagnosticare in modo efficace questo problema.

Secondo vari modelli teorici, la dipendenza da lavoro può essere identificata attraverso i seguenti sintomi e comportamenti:

  1. Coinvolgimento ossessivo nel lavoro: la persona trascorre un tempo eccessivo al lavoro, al punto da sacrificare attività fondamentali come il riposo, la socializzazione o il tempo con la famiglia. Questo comportamento si manifesta anche quando non ci sono scadenze o esigenze lavorative reali
  2. Difficoltà a staccarsi dal lavoro: il pensiero del lavoro è costante, anche durante i momenti di pausa o nei giorni di riposo. Questo “rimuginio lavorativo” genera ansia se non si è impegnati in attività legate al lavoro.
  3. Lavorare come modo per affrontare le emozioni: proprio come nelle altre dipendenze, chi soffre di dipendenza da lavoro utilizza il lavoro come strategia di coping per evitare emozioni spiacevoli come ansia, tristezza o senso di vuoto. Il lavoro diventa una via di fuga, piuttosto che una fonte di gratificazione.
  4. Negazione del problema: spesso le persone che soffrono di dipendenza da lavoro negano o minimizzano la gravità del loro comportamento giustificandolo con il fatto che il lavoro sia necessario o vantaggioso. Questo rende più difficile riconoscere il problema e chiedere aiuto.
  5. Impatto negativo su altre aree della vita: le relazioni personali, la salute fisica e mentale, così come il benessere generale, vengono spesso compromessi. Le persone affette da workaholism possono soffrire di disturbi del sonno, ansia, depressione o persino burnout.

Dal punto di vista psicologico, la dipendenza da lavoro può essere concettualizzata come una dipendenza comportamentale che coinvolge meccanismi di rinforzo simili a quelli presenti nelle dipendenze più tradizionali. Il piacere iniziale derivante dal lavoro, associato al riconoscimento sociale e ai successi professionali, può progressivamente trasformarsi in una spinta incontrollabile che genera stress e ansia.

Nonostante la mancanza di un riconoscimento ufficiale nei manuali diagnostici, diversi strumenti di valutazione sono stati sviluppati per aiutare i professionisti della salute mentale a identificare la dipendenza da lavoro. Uno di questi è il Work Addiction Risk Test (WART), strumento che valuta la presenza di comportamenti a rischio legati al workaholism.

Segnali e sintomi della dipendenza da lavoro

 Riconoscere i segnali e i sintomi della dipendenza da lavoro è fondamentale per intervenire prima che la situazione degeneri. Sebbene molte persone si dedichino intensamente alla propria carriera, chi soffre di workaholism manifesta comportamenti e sintomi che vanno ben oltre il normale impegno lavorativo influenzando negativamente la sua salute mentale e fisica.

Ecco i principali segnali che possono indicare una dipendenza da lavoro:

  1. Incapacità di staccarsi dal lavoro
    Le persone affette da dipendenza da lavoro trovano estremamente difficile interrompere le attività lavorative, anche durante il tempo libero, le vacanze o nei momenti di riposo. Sentono il bisogno costante di lavorare, come se non riuscissero a “spegnere” la mente. Questo comportamento si manifesta anche nel controllo ossessivo di email, messaggi e progetti, anche fuori dall’orario lavorativo.
  2. Lavoro come priorità assoluta
    Il lavoro diventa la priorità nella vita, al punto da trascurare relazioni personali, hobby e attività ricreative. Gli individui con dipendenza da lavoro mettono in secondo piano il tempo per se stessi e per i propri cari, e ciò porta spesso all’isolamento sociale e a difficoltà relazionali.
  3. Senso di colpa quando non si lavora
    Chi soffre di workaholism spesso si sente in colpa o ansioso quando non sta lavorando. Anche in momenti di relax o durante attività che normalmente dovrebbero essere piacevoli, come stare con la famiglia o dedicarsi a un hobby, la mente è costantemente rivolta al lavoro. Questo genera un forte stress e un senso di insoddisfazione.
  4. Salute mentale e fisica compromessa
    La dipendenza da lavoro ha un impatto significativo sulla salute fisica e mentale. Disturbi del sonno, ansia, depressione e sintomi di burnout sono comuni tra chi soffre di workaholism. L’eccessivo carico di lavoro e l’incapacità di riposare possono portare anche a problemi fisici come mal di testa, tensioni muscolari, disturbi gastrointestinali e affaticamento cronico.
  5. Eccessiva auto-critica e perfezionismo
    Le persone con dipendenza da lavoro tendono a essere molto critiche nei confronti di se stesse. Il desiderio di raggiungere standard elevati e di essere perfetti sul lavoro li porta a spingersi oltre i propri limiti, senza concedersi mai un momento di soddisfazione o di pausa. Questo porta a un ciclo di lavoro incessante e alla mancanza di autocompiacimento.
  6. Negazione del problema
    Un altro sintomo chiave è la negazione. Spesso chi soffre di dipendenza da lavoro non riesce a riconoscere di avere un problema giustificando l’eccessivo impegno come “passione” o “necessità” professionale. Questo rende difficile chiedere aiuto e può prolungare lo stato di malessere.

Le conseguenze della dipendenza da lavoro

Se non trattata con un percorso psicologico o un percorso psicologico online, la dipendenza da lavoro può avere conseguenze gravi sia sulla vita personale che professionale.

Relazioni danneggiate, problemi di salute mentale come ansia e depressione e l’insorgenza del burnout sono solo alcune delle conseguenze che possono derivare da questo comportamento compulsivo. Riconoscere i segnali in tempo è il primo passo per interrompere questo circolo vizioso e riprendere il controllo della propria vita.

Cause e fattori che contribuiscono allo sviluppo della dipendenza da lavoro

La dipendenza da lavoro, o workaholism, è una condizione complessa che può svilupparsi a causa di molteplici fattori. Questi possono essere legati a caratteristiche personali, dinamiche familiari, influenze culturali e pressioni lavorative. Capire quali sono le cause alla base di questo comportamento è essenziale per riconoscere e affrontare il problema in modo efficace.

Ecco le principali cause e fattori che possono contribuire allo sviluppo della dipendenza da lavoro:

  1. Pressioni sociali e culturali
    In molte società moderne, il successo professionale e la produttività vengono spesso valorizzati più di altri aspetti della vita. Esiste una forte pressione culturale a “essere sempre produttivi”, con l’idea che il valore di una persona sia strettamente legato ai risultati professionali. Questa mentalità spinge molte persone a lavorare eccessivamente per sentirsi realizzate e riconosciute socialmente.
  2. Caratteristiche della personalità
    Alcune persone sono più inclini a sviluppare una dipendenza da lavoro a causa di tratti della loro personalità. Il perfezionismo, la competitività e un’elevata esigenza di controllo sono fattori che possono contribuire a sviluppare una dipendenza di questo tipo. Chi è perfezionista tende a non essere mai soddisfatto dei propri risultati spingendosi sempre oltre, mentre i soggetti molto competitivi vedono il lavoro come una continua sfida per dimostrare il proprio valore.
  3. Fattori familiari e di educazione
    Le esperienze familiari e il contesto educativo possono avere un ruolo cruciale nello sviluppo della dipendenza da lavoro. Persone cresciute in famiglie dove il successo lavorativo era fortemente enfatizzato o dove il lavoro era visto come un dovere prioritario rispetto al benessere personale, possono sviluppare un legame distorto con il lavoro. In alcuni casi, il lavoro diventa una via per ottenere approvazione o per colmare un vuoto emotivo.
  4. Ambiente lavorativo e pressione professionale
    Un altro fattore determinante è l’ambiente di lavoro. Settori altamente competitivi e carichi di responsabilità, come quello finanziario o aziendale, possono spingere le persone a lavorare oltre il necessario. La paura di perdere il lavoro, di non essere all’altezza delle aspettative o di non raggiungere determinati obiettivi può alimentare la spinta a lavorare incessantemente. La cultura aziendale che premia l’iper-produttività e l’essere “sempre connessi” contribuisce anch’essa a creare un ambiente fertile per il workaholism.
  5. Tecnologia e connettività continua
    L’uso pervasivo della tecnologia e la possibilità di essere sempre connessi hanno reso più difficile per molte persone staccarsi dal lavoro. Smartphone, email e piattaforme digitali consentono di lavorare ovunque e in qualsiasi momento cancellando la distinzione tra tempo libero e tempo lavorativo. Questa “connessione perpetua” aumenta la probabilità di sviluppare una dipendenza da lavoro, in quanto diventa sempre più difficile disconnettersi e prendersi del tempo per se stessi.
  6. Bassa autostima e bisogno di approvazione
    Alcune persone sviluppano una dipendenza da lavoro perché vedono nel successo lavorativo un modo per compensare una bassa autostima. Il lavoro diventa una fonte primaria di gratificazione e il bisogno di ricevere approvazione e riconoscimento dagli altri alimenta questa dinamica compulsiva. In questi casi, il lavoro viene usato come mezzo per sentirsi importanti e apprezzati, ma alla lunga questo comportamento erode il benessere personale.
  7. Strategie di coping disfunzionali
    Infine, la dipendenza da lavoro può essere una risposta disfunzionale allo stress o ad altre difficoltà personali. Invece di affrontare direttamente le proprie emozioni o problemi, alcune persone utilizzano il lavoro come una fuga dalle preoccupazioni o dai conflitti emotivi. Questo comportamento, seppur inizialmente efficace nel distrarre dai problemi, può diventare dannoso a lungo termine.

La dipendenza da lavoro non nasce da una singola causa ma è il risultato di una combinazione di fattori personali, culturali e ambientali. Comprendere queste dinamiche è cruciale per riconoscere e prevenire lo sviluppo del workaholism. Questa comprensione è di vitale importanza per proteggere la salute mentale e il benessere complessivo dell’individuo.

Prevenzione e trattamento della dipendenza da lavoro

La dipendenza da lavoro è un fenomeno complesso ma con le giuste strategie è possibile sia prevenirla che affrontarla in modo efficace. Sia che ci si trovi a un punto iniziale sia che si riconoscano già segnali avanzati di workaholism, esistono strumenti e tecniche che possono aiutare a ristabilire un equilibrio sano tra vita lavorativa e personale.

Prevenzione della dipendenza da lavoro

Prevenire lo sviluppo della dipendenza da lavoro richiede consapevolezza e l’adozione di comportamenti che promuovano un rapporto sano con il lavoro. Ecco alcune strategie utili:

  1. Stabilire limiti chiari tra lavoro e vita personale
    Una delle misure più efficaci per prevenire la dipendenza da lavoro è mantenere una chiara separazione tra tempo lavorativo e tempo libero. Questo significa, ad esempio, evitare di controllare le email fuori dall’orario di lavoro, dedicare tempo alla famiglia e agli hobby e non portare a casa il lavoro, a meno che non sia strettamente necessario.
  2. Imparare a dire “no”
    Per molti, la difficoltà nel rifiutare nuove responsabilità o incarichi extra può portare a un sovraccarico lavorativo. Imparare a dire “no” in modo assertivo e a gestire le aspettative può aiutare a prevenire un eccessivo accumulo di lavoro e a ridurre lo stress.
  3. Promuovere un ambiente lavorativo sano
    Le aziende e le organizzazioni possono giocare un ruolo cruciale nella prevenzione della dipendenza da lavoro. Incentivare una cultura aziendale che promuova il bilanciamento tra vita professionale e personale, offrendo flessibilità oraria e incoraggiando pause regolari, può ridurre il rischio di burnout e di dipendenza da lavoro tra i dipendenti.
  4. Praticare la mindfulness e tecniche di gestione dello stress
    Tecniche come la mindfulness, la meditazione e la respirazione profonda possono aiutare a gestire lo stress lavorativo e a sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e comportamenti. Prendersi del tempo per rilassarsi e staccare completamente dal lavoro è essenziale per prevenire un’eccessiva immersione nella routine lavorativa.
  5. Definire obiettivi realistici
    Spesso, chi soffre di workaholism impone a se stesso obiettivi troppo ambiziosi o irrealistici. Stabilire obiettivi ragionevoli e raggiungibili, sia a breve che a lungo termine, può contribuire a ridurre la pressione e a prevenire il desiderio di lavorare senza sosta.

 Le conseguenze della dipendenza da lavoro

La dipendenza da lavoro non solo compromette l’equilibrio tra vita professionale e personale ma può avere gravi conseguenze a lungo termine sulla salute mentale, fisica e sulle relazioni interpersonali. Riconoscere e affrontare queste conseguenze è essenziale per prevenire danni duraturi e ristabilire un equilibrio sano.

Conseguenze sulla salute mentale

Una delle aree più colpite dalla dipendenza da lavoro è senza dubbio la salute mentale. Tra i problemi più comuni troviamo:

  1. Ansia e depressione
    L’eccessivo coinvolgimento lavorativo può condurre a una persistente ansia, derivante dalla pressione costante di raggiungere obiettivi sempre più elevati. Nel tempo, questa ansia può evolversi in depressione, soprattutto quando il lavoro non riesce più a offrire le soddisfazioni cercate e il senso di stanchezza mentale diventa opprimente.
  2. Burnout
    Il burnout è una delle conseguenze più note e temute della dipendenza da lavoro. Si tratta di una sindrome di esaurimento fisico ed emotivo, che si manifesta quando una persona è sottoposta a stress lavorativo cronico. Il burnout porta spesso a sentimenti di inefficacia, disinteresse verso il lavoro e isolamento emotivo, con conseguenze gravissime sulla capacità di svolgere le attività quotidiane.
  3. Disturbi del sonno
    L’incapacità di staccarsi dal lavoro e il rimuginio costante su scadenze e obiettivi possono portare a disturbi del sonno. Molti workaholics faticano a rilassarsi e a dormire sviluppando insonnia o altre difficoltà nel dormire che, a loro volta, alimentano stanchezza e ridotta capacità di concentrazione.

Conseguenze sulla salute fisica

L’impatto della dipendenza da lavoro si estende anche alla salute fisica, con una serie di sintomi che possono peggiorare nel tempo se non si interviene tempestivamente:

  1. Aumento del rischio di malattie cardiovascolari
    L’eccessivo stress legato al lavoro è collegato a un aumento del rischio di sviluppare problemi cardiovascolari come ipertensione, infarto e ictus. Lo stress cronico porta infatti il corpo a rilasciare ormoni come il cortisolo che possono danneggiare il sistema cardiovascolare nel lungo termine.
  2. Problemi gastrointestinali
    Un’altra conseguenza comune è lo sviluppo di problemi gastrointestinali, come gastrite, ulcere e sindrome dell’intestino irritabile. Lo stress e l’ansia legati al lavoro possono interferire con il normale funzionamento dell’apparato digerente causando disturbi che compromettono il benessere fisico.
  3. Affaticamento cronico e dolori muscolari
    La dipendenza da lavoro può portare a un continuo stato di affaticamento e stanchezza, con dolori muscolari e tensioni che derivano da lunghe ore di sedentarietà o posture scorrette. Questi sintomi possono peggiorare nel tempo portando a condizioni come dolori cronici o infiammazioni articolari.

Conseguenze sulle relazioni personali

La dipendenza da lavoro non influisce solo sulla salute, ma ha anche un impatto significativo sulle relazioni personali:

  1. Deterioramento delle relazioni familiari e sociali
    Chi soffre di workaholism tende a dedicare tutto il proprio tempo al lavoro trascurando le relazioni personali. Questo può portare al deterioramento delle relazioni familiari e a una crescente distanza emotiva dai propri cari. Il risultato è spesso l’isolamento sociale, condizione che aggrava ulteriormente il malessere psicologico.
  2. Perdita di momenti di svago e relax
    La mancanza di tempo libero dedicato al relax e alle attività ricreative compromette la qualità della vita. Gli individui dipendenti dal lavoro spesso si privano di momenti di svago e piacere. Questo porta a una riduzione del benessere generale e a una costante sensazione di insoddisfazione.
  3. Impatto sulle relazioni di coppia
    Le relazioni sentimentali possono risentire pesantemente della dipendenza da lavoro. La mancanza di tempo e attenzione dedicata al partner può generare conflitti e incomprensioni portando talvolta alla rottura del rapporto. Le relazioni intime richiedono cura e impegno, aspetti spesso trascurati da chi è ossessionato dal lavoro.

Conseguenze professionali a lungo termine

Paradossalmente, la dipendenza da lavoro può anche avere conseguenze negative sulla carriera stessa:

  1. Riduzione della produttività
    Sebbene sembri controintuitivo, l’eccessivo coinvolgimento nel lavoro può portare a una diminuzione della produttività. Il costante stress e l’esaurimento fisico e mentale riducono la capacità di concentrarsi e di essere efficienti rallentando il raggiungimento degli obiettivi.
  2. Sindrome del “super-lavoratore”
    Alcuni individui sviluppano la sindrome del super-lavoratore, una condizione in cui sentono il bisogno di fare tutto da soli rifiutando di delegare compiti ad altri. Questo atteggiamento non solo limita la crescita professionale e le opportunità di leadership ma crea anche un ambiente lavorativo malsano che genera frustrazione tra i colleghi.
  3. Possibili infortuni o malattie professionali
    Il lavoro eccessivo senza pause adeguate può aumentare il rischio di infortuni sul lavoro o lo sviluppo di malattie professionali, come disturbi muscolo-scheletrici o malattie da stress. Questa situazione, oltre a compromettere la salute, può incidere negativamente anche sulla carriera lavorativa.

Le conseguenze della dipendenza da lavoro sono molteplici e colpiscono diversi aspetti della vita di una persona. La salute mentale, fisica e le relazioni interpersonali possono essere gravemente compromesse se non si interviene in tempo. Riconoscere i segnali e agire prontamente è fondamentale per prevenire effetti a lungo termine e proteggere il benessere complessivo.

Trattamento della dipendenza da lavoro

Quando la dipendenza da lavoro è già presente, il trattamento richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga tecniche psicoterapeutiche, cambiamenti nello stile di vita e, in alcuni casi, supporto medico. Ecco alcune delle opzioni di trattamento più efficaci:

  1. Terapia cognitivo-comportamentale (CBT)
    La terapia cognitivo-comportamentale è una delle modalità terapeutiche più efficaci per trattare la dipendenza da lavoro. Attraverso la CBT, i pazienti imparano a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali e i comportamenti legati al lavoro. Vengono aiutati a identificare i fattori che scatenano l’eccessivo impegno lavorativo e a sviluppare strategie per ridurre l’ansia e il bisogno compulsivo di lavorare.
  2. Terapia di gruppo o sostegno sociale
    Partecipare a gruppi di supporto con persone che condividono le stesse difficoltà può aiutare chi soffre di workaholism a sentirsi meno isolato e a condividere esperienze e strategie per affrontare il problema. La condivisione all’interno di un gruppo può fornire un sostegno emotivo e motivare i partecipanti a fare cambiamenti positivi nella loro vita.
  3. Psicoterapia psicodinamica
    La psicoterapia psicodinamica può essere molto utile per esplorare le radici profonde della dipendenza da lavoro. In molti casi, la dipendenza è legata a insicurezze,  o traumi passati. Un terapeuta qualificato può aiutare il paziente a esplorare questi temi e a sviluppare nuove modalità di coping.
  4. Riduzione graduale del carico di lavoro
    Un approccio pratico per chi soffre di dipendenza da lavoro consiste nel ridurre progressivamente il carico di lavoro stabilendo obiettivi specifici e misurabili per diminuire il tempo passato in ufficio o dedicato a compiti professionali. Questo può essere fatto, ad esempio, pianificando orari di lavoro più rigorosi e rispettando rigorosamente le pause.
  5. Tecniche di gestione del tempo
    Chi soffre di workaholism spesso ha difficoltà a gestire il proprio tempo in modo equilibrato. Apprendere tecniche di time management può aiutare a distribuire il carico di lavoro in modo più efficace e a evitare sovraccarichi. Strumenti come il metodo “pomodoro” o il time-blocking possono essere utili per aumentare la produttività senza sacrificare la salute mentale.
  6. Supporto medico in caso di burnout o altre condizioni associate
    Nei casi più gravi, la dipendenza da lavoro può portare a esaurimento fisico e mentale, noto come burnout, o a condizioni di salute mentale come la depressione o l’ansia. In queste situazioni, può essere necessario l’intervento di un medico per valutare la possibilità di un trattamento farmacologico o di altri interventi per gestire le condizioni associate.

 La prevenzione e il trattamento della dipendenza da lavoro richiedono un impegno attivo sia da parte dell’individuo che da parte dell’ambiente circostante. Con l’aiuto della psicoterapia, del supporto sociale e di strategie pratiche, è possibile interrompere il ciclo del workaholism e ristabilire un equilibrio tra vita lavorativa e personale. Riconoscere il problema in tempo è fondamentale per prevenire conseguenze più gravi e per migliorare la qualità della vita.

Riferimenti bibliografici

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Schor Juliet B., The Overworked American: The Unexpected Decline of Leisure. New York: Basic Books, 1993. 272 pp. ISBN: 978-0465054342.

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