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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 20 Mag, 2023
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La gelosia patologica: un vortice di controllo e bisogno di possesso

La gelosia patologica è un problema che molto spesso porta a delle conseguenze devastanti dal punto di visto sociale e relazionale. Tuttavia il punto di partenza, la gelosia, non è un fenomeno necessariamente negativo e da stigmatizzare.
Il tema della gelosia ha sempre destato una notevole attenzione e curiosità nella comunità umana.
Ultimamente, il legame tra gelosia e bisogno di controllo, reso ancora più intenso dall’avvento delle nuove tecnologie, ha avuto un impatto molto importante nella pratica clinica dello psicologo e dello psicologo online. Alla luce della presenza di nuovi strumenti di comunicazione, diventa fondamentale interpretare da una nuova prospettiva psicodinamica le radici teorico cliniche del sentimento della gelosia, così da poter definire un più accurato “corpus” di riflessioni più in linea con l’attuale contesto.
Ma partiamo dalle origini dell’analisi del concetto di gelosia. Freud definì la gelosia come un affetto in linea di massima normale, anzi, se tale vissuto risulta all’apparenza del tutto assente, è probabile che la gelosia provata nel periodo infantile sia stata rimossa. Essa però non è sparita del tutto, rimane una componente significativa della vita psichica inconscia dell’individuo.

Analisi storica del concetto di gelosia

Jones (1929) sostiene che se nell’infanzia ci si è sentiti indissolubilmente legati a una figura di riferimento che svolge una funzione decisiva nel confermare e rinforzare il valore del proprio Sé, tale persona dovrà essere posseduta nelle fantasie del bambino futuro paziente con problemi di gelosia patologica. Per la persona gelosa l’autostima può essere salvaguardata soltanto dalla fedeltà dell’oggetto d’amore che garantisce in questo modo un senso di stabilità, sicurezza e tranquillità. La dimensione emotivo-relazionale risulta capovolta: invece che desiderare di offrire amore, il soggetto con gelosia patologica avverte soltanto l’esclusivo bisogno di riceverlo. Gelosia e possesso procedono pertanto di pari passo autoalimentandosi e generando un circolo vizioso: più si avrà la sensazione di non possedere l’oggetto d’amore, più si farà intenso il vissuto di gelosia. Ma come si manifesta principalmente la gelosia? La gelosia si manifesta tramite il controllo dell’altro e la costante verifica della sua fedeltà.

Differenza tra invidia e gelosia

Ma che differenza c’è tra invidia e gelosia? È importante fare una precisa distinzione tra questi due sentimenti che portano a delle conseguenze ben diverse a livello emotivo e relazionale, sebbene sotto alcuni aspetti possano risultare abbastanza simili.
La prima differenza ruota intorno alle “persone coinvolte”: nell’invidia abbiamo a che fare con due persone coinvolte, mentre nella gelosia sono implicate tre persone. Detto in parole semplici, l’invidia consiste nel desiderare ardentemente qualcosa che un altro possiede e nel provare profonda ostilità nei confronti di questa persona; la gelosia consiste invece in un sentimento di paura e inquietudine per il fatto che una persona “terza” possa “impadronirsi” del soggetto con cui abbiamo costruito un legame e che sentiamo come “nostro”.
La gelosia si va ad inserire pertanto in una dinamica “triangolare” e può essere considerata come una componente intrinseca dell’amore. È per questo che non va ritenuta necessariamente un qualcosa di patologico! La gelosia fa parte della vita e dell’amore perché chiama anche in causa vissuti e sensazioni “calde” e vitali come l’ammirazione per l’altro, il bisogno di esclusività, il sentirsi parte integrante della vita dell’altro, ecc. Il problema sorge quando la gelosia entra in contatto con il “campo” della sofferenza mentale, ossia quando la gelosia e il bisogno di possesso si trasformano in ossessioni e incontrollate fantasie di tradimento.

Gelosia sana e gelosia patologica

La gelosia è un vissuto che “alberga” nel mondo interno di ciascuno di noi, soltanto che, a seconda del percorso di crescita psicosessuale, può assumere nel tempo connotazioni normali o patologiche. La gelosia può concretizzarsi sotto forma di stato emotivo, di un’idea ricorrente nelle condizioni più sane, può diventare un contenuto allucinatorio o un’intuizione delirante nelle condizioni psicopatologiche.
Nell’ambito della psicopatologia, la gelosia patologica può sfociare nel delirio di gelosia che si manifesta a partire da un evento scatenante che ha generato i primi dubbi e le prime preoccupazioni sulla fedeltà del partner. A partire da questo evento, si dipana la ruminazione mentale del soggetto con gelosia patologica che arriva poi a trasformarsi in qualcosa di delirante. Come si può chiaramente intuire, il delirio di gelosia si differenzia dal classico delirio paranoide (“tutti ce l’hanno con me…” “E’ in atto una congiura nei miei confronti…”), in quanto il primo è circoscritto alla sfera sentimentale: la persona che soffre di gelosia patologia non è diffidente e sospettoso in tutti gli ambiti della sua vita, come il soggetto paranoico. Egli perde completamente la sua lucidità soltanto quando sente minacciata la relazione con la persona significativa.

Il “continuum” lungo cui si collocano le diverse forme di gelosia patologica

Quest’ultima forma di gelosia patologica si pone senza dubbio all’estremo di un continuum “normalità-patologia” di tale sentimento. Ci sono altre forme di gelosia patologiche un po’più attenuate, dove non si perde totalmente il senso critico, ma che sono comunque fonte di profondo disagio sia per chi ne soffre sia (e soprattutto!) per chi ne è fatto oggetto. Ci sono forme di gelosia che si collocano al confine tra normalità e patologia, dove il soggetto geloso rivendica spesso il diritto all’amore, senza tenere conto a sufficienza della soggettività dell’altro. Molte persone che soffrono di gelosia patologica hanno consapevolezza di quanto i loro atteggiamenti possano far star male il partner. Essi soffrono per la loro aggressività, temono di essere disapprovati e isolati, si sentono “pazzi”. Il problema è che queste sensazioni vengono lucidamente riconosciute quando non sono sollecitati emotivamente, quando non si trovano di fronte alla situazione che slatentizza la loro gelosia patologica.

Gelosia patologica e “diritto inalienabile” a possedere il partner

Nella pratica clinica si ha tuttavia a che fare molto spesso con pazienti che, pur non ritrovandosi in una condizione delirante di gelosia patologica, rivendicano in maniera decisa e acritica il loro diritto “inalienabile” di controllare il partner, senza provare disagio o pudore per questi atteggiamenti intrusivi e prevaricanti.
Con il progredire delle tecnologie e delle più avanzate forme di comunicazione, queste perniciose forme di gelosia patologica trovano sempre più terreno fertile, con conseguenti dinamiche di controllo che diventano fonte di tormento e di ostilità così intensi, da porre le basi per future condotte di stalking o addirittura di delitti passionali. In questi casi estremi, il bisogno patologico di possesso e controllo dell’altro diventa un qualcosa che getta nell’incubo della violenza la vittima di gelosia patologica e in un circolo vizioso di ruminazione mentale il soggetto geloso, con conseguenze devastanti a livello relazionale e talvolta legale.

 

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