La kangaroo therapy o terapia del canguro è un metodo di cura neonatale che coinvolge il contatto pelle a pelle tra un genitore e il suo neonato prematuro o a basso peso. Tipicamente, il bambino è tenuto nudo o semi-nudo contro la pelle del petto del genitore favorendo un contatto intimo che promuove miglioramenti nella termoregolazione, nel battito cardiaco, nella crescita e nel legame affettivo. Questa pratica è particolarmente valorizzata per la sua efficacia nel sostenere lo sviluppo fisico e emotivo dei neonati prematuri.
Nell’ambito clinico-psicologico, l’adozione della kangaroo therapy, o terapia del canguro, è un approccio terapeutico che affonda le sue radici in pratiche ancestrali che oggi trova applicazione sistemica in contesti ospedalieri moderni per rispondere alle esigenze dei neonati prematuri. Nota anche come marsupioterapia, la terapia del canguro ha mostrato di offrire un sostegno non solo termico ma anche psicologico e relazionale per il bambino e la madre. Nella prassi della kangaroo therapy, il neonato viene posizionato in modo che possa avere un contatto cutaneo diretto con la madre stabilendo così un legame somatico ed emotivo che “ricorda” l’esperienza uterina.
La kangaroo therapy facilita l’interscambio di calore e promuove un ambiente simile a quello intrauterino. Essa è stata riconosciuta come un fattore cruciale per il benessere del lattante influenzando positivamente il suo sviluppo neuromotorio e affettivo.
Per le madri la terapia del canguro funge da catalizzatore per una precoce e rafforzata connessione con il proprio figlio contribuendo a mitigare i vissuti d’ansia e i dubbi che possono emergere nel post-parto e durante la permanenza in ospedale.
Allo stesso tempo, si osserva che la marsupioterapia è stata integrata con incontri di gruppo per le madri, allo scopo di fornire sostegno emotivo e informazioni utili alla cura del neonato. In tali spazi, si valorizza la condivisione e l’elaborazione delle esperienze legate alla maternità, attraverso l’assistenza di personale qualificato. La kangaroo therapy si presenta quindi non solo come una misura assistenziale ma anche e soprattutto come un potenziale intervento di prevenzione psicologica che figure come lo psichiatra, lo psicologo e lo psicologo online devono conoscere attentamente.
L’efficacia della terapia del canguro o kangaroo therapy è stata dimostrata in numerosi studi come quello di Wahlberg nel 1987, dove si è evidenziato come non si tratti di un’“invenzione contemporanea” ma piuttosto della riproposizione di un’antica saggezza popolare, radicata nella storia umana e presente in molte pratiche di popoli indigeni. La kangaroo therapy costituisce un rimando fondamentale alla consapevolezza che il contatto madre-figlio è essenziale per l’incolumità e lo sviluppo dei più vulnerabili.
La kangaroo therapy rappresenta un ritorno alle origini, un recupero di un sapere primordiale che celebra il contatto e il calore come veicoli primari di crescita e sicurezza.
Nell’ambito della psicologia clinica, la pratica della kangaroo therapy (o marsupioterapia) è stata valorizzata a seguito dell’esperienza iniziale messa in campo in Colombia, esperienza che ha evidenziato effetti benefici non solo sullo sviluppo biologico del neonato ma anche sul suo benessere psicologico e relazionale. Quest’approccio terapeutico, conosciuto anche terapia del canguro, implica un contatto diretto e continuativo pelle a pelle tra la madre e il neonato, stimolando processi di sviluppo comparabili all’ambiente intrauterino, interrotto prematuramente dalla nascita.
Nei contesti sanitari più sviluppati, dove la sfida è rappresentata principalmente dal0la necessità di umanizzare le cure neonatali, la kangaroo therapy viene adattata per rispettare i ritmi biologici del bambino, con sessioni di due ore che favoriscono l’attaccamento e la crescita. Durante queste sessioni di marsupioterapia, il monitoraggio costante sostiene una prassi sicura e informata.
In Europa, la terapia del canguro è stata implementata con l’intento di osservare e supportare la crescita neurofisiologica e l’adattamento sociale dei neonati, con evidenze che confermano l’efficacia di questa pratica.
I benefici della kangaroo therapy si estendono oltre il contesto ospedaliero, con i neonati che ricevono questa cura mostrando miglioramenti significativi nella salute fisica e nella regolazione delle funzioni vitali, come evidenziato da studi come quello dell’Università di Roma.
Nei kangaroo baby, come vengono affettuosamente chiamati i neonati a cui viene praticata questa cura, si osserva un aumento di peso più rapido e un’avanzata capacità di interazione, suggerendo che la terapia del canguro sia un elemento chiave nel loro sviluppo. Questo progresso non è limitato solo agli aspetti fisiologici ma si allarga al potenziamento delle connessioni emotive e comunicative.
La marsupioterapia agisce come un potenziatore nell’attivazione di comportamenti atti alla sopravvivenza e allo sviluppo emotivo del bambino anticipando alcuni aspetti del legame affettivo.
È cruciale sottolineare che nei neonati che non beneficiano della kangaroo therapy, il distacco precoce può ostacolare lo sviluppo di un attaccamento sicuro, come descritto da Bernard Aucouturier e Didier Anzieu.
Contrariamente, la terapia del canguro fornisce un ambiente di sostegno cha favorisce l’insorgenza del “Sé emergente”, un’istanza psicologica basilare per lo sviluppo salutare del bambino.
La marsupioterapia offre un contatto ricco e intenso, un tessuto di esperienze primarie che rafforza il legame madre-figlio e promuove uno sviluppo olistico, tanto fisico quanto psichico.
L’implementazione della kangaroo therapy (o marsupioterapia) ha evidenziato il suo impatto profondamente positivo non solo sull’infante ma anche sul processo di adattamento psicologico della madre al trauma legato al parto prematuro.
La kangaroo therapy si accompagna a un decremento significativo nell’intensità dei vissuti di ansia, paura e altri stati emotivi conflittuali che tradizionalmente accompagnano l’esperienza del parto prematuro e possono inibire la piena assunzione del ruolo genitoriale.
L’approccio della kangaroo therapy è terapeuticamente rilevante poiché promuove un contatto fisico sostanziale tra madre e figlio facilitando così un “dialogo tattile” che ristabilisce un senso appagamento materno e intensifica l’interazione affettiva.
Relazioni cliniche indicano che la terapia del canguro offre alle madri la possibilità di ricostruire e di vivere fisicamente il contatto interrotto dal parto riaffermando la connessione madre-figlio.
I risultati positivi della marsupioterapia sulla funzione genitoriale possono essere attribuiti a diversi fattori, incluso l’innalzamento dell’autostima e la rinnovata fiducia nelle proprie capacità di cura, nonché alla diminuzione di sentimenti di colpa legati al post parto. Diverse madri intervistate per ricerche sperimentali hanno dichiarato che la kangaroo therapy ha facilitato l’esperienza di portare a termine la gestazione in maniera armoniosa e continuativa offrendo un’esperienza rinnovata di maternità.
Nel percorso di marsupioterapia, si passa progressivamente da uno stato iniziale di ansia, incertezza e insicurezza a uno stato di maggiore tranquillità e sicurezza nell’interazione con il neonato.
Inizialmente le madri possono mostrare esitazione nel contatto con il bambino; tuttavia, nel proseguo della terapia del canguro, emergono comportamenti sempre più attenti e responsivi.
La kangaroo therapy incoraggia il ricorrere a comportamenti affettivi come baci e carezze, elementi vitali per il rafforzamento del legame madre-bambino.
La kangaroo therapy ha dimostrato di rafforzare significativamente la dinamica relazionale madre-bambino prematuro, per portarla alla condizione emotivo-relazionale tipica del post-parto naturale.
L’avvio precoce di una kangaroo therapy costante e prolungata con il neonato porta a una riduzione dell’ansia materna e affina la sensibilità e la responsività materna ai bisogni e ritmi del bambino. Questa pratica di kangaroo therapy, sostenuta da evidenze empiriche, potenzia l’affettività, cruciale per lo sviluppo di un soddisfacente legame affettivo.
Le madri che hanno sperimentato la marsupioterapia riscontrano una diminuzione delle condizioni di disagio e delle nevrosi, spesso presenti nel rapporto genitori-bambino prematuro, e riportano un incremento della disponibilità affettiva, elemento centrale per facilitare l’emergere di un rapporto armonioso tra madre e figlio.
La terapia del canguro si rivela dunque una pratica che sostiene lo sviluppo psicosociale del neonato e la resilienza emotiva della madre, nel tessuto complesso del percorso post-natale prematuro.
L’obiettivo terapeutico della marsupioterapia è quello d coinvolgere non solo la madre ma anche il padre ampliando così la dinamica di cura e supporto per il neonato. Questo cambio paradigmatico riconosce l’importanza di entrambi i genitori nel processo di cura e di attaccamento, offrendo al padre un ruolo attivo nel contatto cutaneo con il neonato, tradizionalmente riservato alla madre. Sebbene l’impatto della marsupioterapia sulla figura paterna sia limitata, è ragionevole ipotizzare che la paternità sia altrettanto arricchita da tale pratica, parallelamente agli effetti benefici osservati nella madre.
Attraverso interviste approfondite con genitori di neonati prematuri che hanno partecipato alla marsupioterapia, è stato riscontrato che anche i padri, quando si immergono in questa esperienza, si trovano spesso a vivere un’esperienza di vicinanza con il loro neonato che considerano profondamente gratificante. In alcuni casi, padri che hanno condiviso l’esclusività della marsupioterapia riferiscono un’esperienza quasi “sacra” di intimità con il loro bambino: è un momento che si avvicina all’esperienza emotiva che le madri spesso riportano durante la gravidanza. L’introduzione della terapia del canguro nei protocolli di cura offre quindi ai padri un contatto intimo e
significativo che rafforza il legame affettivo con il bambino.
Alcuni padri hanno dichiarato che la marsupioterapia dovrebbe essere un’opzione accessibile a tutti i genitori. Questa cosa enfatizza il potenziale di risanamento emotivo della kangaroo therapy soprattutto in quelle situazioni in cui i padri sono stati assenti durante il parto.
La terapia del canguro offre quindi una compensazione per quelle esperienze del parto che non si sono potute sperimentare, come confermato dai padri che hanno sperimentato notevoli benefici emotivi ricevuti dalla successiva kangaroo therapy.
La kangaroo therapy non solo promuove il benessere psicologico e lo sviluppo di una sicurezza emotiva ma è anche un catalizzatore per la creazione e il consolidamento di legami affettivi primari tra padre e figlio.
Tuttavia, anche quando i padri non possono partecipare fisicamente alla terapia del canguro, il loro supporto e la loro presenza emotiva giocano un ruolo cruciale nelle dinamiche familiari.
La kangaroo therapy viene vista come un fondamentale “ponte” verso una paternità più partecipativa e sensibile alle esigenze del bambino prematuro. Le osservazioni cliniche mostrano che i padri, attraverso il proseguo delle sedute di marsupioterapia, mostrano un crescente desiderio di essere coinvolti attivamente nell’accudimento instaurando con la madre un fronte unificato nella cura del bambino.
Infine, i risultati di diverse ricerche cliniche indicano che l’esperienza condivisa della kangaroo therapy si traduce in una maggiore competenza nel rispondere ai bisogni del bambino da parte dei padri che migliorano a poco a poco la sincronizzazione e l’armonia nelle interazioni col bambino. La kangaroo therapy incoraggia dunque una più profonda comprensione e un miglioramento nelle competenze genitoriali competenze che si consolidano ben oltre il periodo ospedaliero e continuano a influenzare positivamente la dinamica familiare.
Il pioniere della psicologia evolutiva, John Bowlby, attraverso la sua teoria dell’attaccamento, ha messo in luce l’importanza cruciale di una presenza materna attenta e continuativa, fin dal concepimento della vita. Secondo Bowlby, questo assetto mentale da parte del caregiver non solo facilita l’interiorizzazione del sistema motivazionale dell’attaccamento — un complesso di comportamenti che emerge quando un individuo ricerca e mantiene una connessione con un’altra persona, vista come sicura e capace di fornire una base sicura contro le avversità della vita. Queste condotte di attaccamento, come dettagliato da Bowlby nelle sue opere del 1969, 1973 e 1980, si radicano principalmente nell’infanzia ma persistono attraverso tutto il corso della vita, soprattutto in situazioni di crisi e stress, agendo come meccanismi innati di sopravvivenza e ricerca di protezione.
Questi meccanismi si manifestano attraverso vari segnali, come la ricerca del contatto fisico tramite la suzione, l’aggrapparsi alla mamma e altre risposte emotive come il pianto e il sorriso. Bowlby enfatizza che, fin dalla più tenera età, il bambino è predisposto biologicamente a stabilire e mantenere una connessione stretta con la madre costruendo così un legame esclusivo e privilegiato che sarà fondamentale per il suo sviluppo affettivo e la costruzione della sua sicurezza personale.
In questo contesto, l’approccio della kangaroo therapy si allinea perfettamente con la teoria dell’attaccamento di Bowlby, poiché pone l’accento sul contatto fisico precoce tra madre e bambino come strumento di sviluppo di un attaccamento sicuro.
La kangaroo therapy incoraggiando il contatto pelle a pelle sin dai primi istanti di vita del neonato, sostiene il processo di attaccamento e segue gli stessi principi evolutivi del bisogno di protezione e sicurezza descritti da Bowlby. Questo contatto, quindi, non è un semplice gesto di affetto ma una componente vitale del benessere emotivo e fisico del bambino fornendo una base solida per la crescita psicologica salutare e il benessere complessivo del bambino all’interno del tessuto familiare.
Nell’ambiente della neonatologia la pratica della “marsupioterapia” assume un ruolo cruciale non solo per il neonato ma anche per i genitori. L’esperienza prolungata dell’incubatrice, unita allo stress inevitabilmente sperimentato dai genitori, può avere un effetto negativo, un effetto che ostacola le opportunità vitali di interazione e di cura diretta del loro bambino.
La kangaroo therapy, attenuando gli effetti della separazione generata dall’utilizzo dell’incubatrice, si configura come una misura di prevenzione e di intervento attivo che rafforza la relazione di attaccamento tra bambino e genitori.
La considerevole riduzione del periodo di ospedalizzazione, grazie all’adozione della terapia del canguro, si traduce quasi sempre in benefici tangibili per la salute mentale sia dei neonati sia dei genitori permettendo loro di ritornare a casa in tempi più brevi per riprendere con maggiore serenità le loro vite quotidiane.
Gli effetti benefici della kangaroo therapy, o terapia del canguro, si estendono oltre la fase iniziale, con evidenze che suggeriscono un miglioramento del benessere psicologico e relazionale a lungo termine per le famiglie coinvolte.
Nel corso delle visite di follow-up, è stato osservato che i bambini che hanno beneficiato della kangaroo therapy presentano minori disturbi del sonno, problematiche alimentari ridotte, minore irritabilità e riduzione importante di episodi di pianto intenso.
Le madri, in particolare, dimostrano una maggiore capacità di comprensione e attenzione nei confronti dei bisogni dei loro figli rispondendo con tempestività e sensibilità emotiva alle loro esigenze.
Infine, è di grande importanza sottolineare che, con l’ausilio della terapia del canguro si nota una significativa differenza nell’engagement paterno. I padri che si sono dedicati alla kangaroo therapy mostrano un coinvolgimento costante e una partecipazione attiva durante i controlli successivi, suggerendo un’evoluzione del ruolo paterno che è diventato più presente e più attivo nel contesto della cura e del supporto al bambino prematuro.
La marsupioterapia, o kangaroo therapy, può essere davvero vista come una vera e propria pratica innovativa che accelera il recupero sia fisiologico che psicologico dei neonati prematuri fornendo un contatto precoce e continuativo tra il neonato e i suoi genitori. Questo metodo che, come si è inizialmente detto, origina dalla terapia del canguro nata in Colombia durante una crisi sanitaria, è particolarmente efficace nello stabilire un’intensa e significativa connessione emotiva, comunicativa e relazionale tra il neonato e i suoi genitori. Questa nuova connessione emotiva aiuta a migliorare significativamente la loro interazione e affiatamento.
La pratica della kangaroo therapy non solo riduce significativamente l’ansia e lo stress comunemente associati all’esperienza del parto prematuro sia nella figura materna che nella figura paterna ma facilita anche un adattamento più rapido e sereno alla nuova realtà rappresentata dal rapportarsi con un bambino nato prematuro.
La presenza costante e rassicurante dei genitori, favorita dalla pratica della marsupioterapia, aiuta a stabilire una solida relazione di attaccamento, cruciale per lo sviluppo sano del bambino.
Inoltre, la marsupioterapia ha dimostrato di offrire notevoli benefici anche per il personale delle unità di terapia intensiva neonatale. Gli operatori sanitari, spesso esposti a un ambiente altamente tecnologico, asettico e impersonale che può evocare sentimenti di depressione e impotenza, trovano grande soddisfazione e appagamento nel vedere l’interazione intima tra i neonati e i loro genitori. Questo non solo mitiga il rischio di burnout tra il personale ma migliora anche l’ambiente di cura rendendo il lavoro quotidiano più gratificante.
La pratica della kangaroo therapy si è diffusa globalmente guadagnando riconoscimento e approvazione in numerosi contesti ospedalieri per il suo impatto positivo sul benessere dei neonati prematuri. Inoltre, questa pratica è stata adottata anche per i neonati nei termini giusti nei reparti di ostetricia che promuovono il parto attivo e il “rooming-in”, fenomeno che consente al bambino di rimanere nella stanza della madre per tutto il giorno. Utilizzando la posizione del canguro immediatamente dopo il parto, si facilita una mutua riconoscenza e un legame precoce tra madre e figlio potenziando ulteriormente i benefici della kangaroo therapy.
La marsupioterapia o kangaroo therapy non solo supporta il recupero e lo sviluppo dei neonati prematuri ma rafforza anche le dinamiche familiari e sostiene il personale sanitario. Essa pertanto rappresenta una componente essenziale delle pratiche neonatali contemporanee.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità promuove attivamente la marsupioterapia come parte dei suoi sforzi per demedicalizzare la nascita e riportarla a una forma più umana e naturale riconoscendo che la “patologizzazione” del parto è spesso non necessaria e che l’approccio empatico e basato sull’attaccamento può avere benefici a lungo termine sia per la salute emotiva che fisica del neonato e della madre.
In sintesi, l’introduzione di tali pratiche nei reparti di ostetricia non solo è auspicabile ma necessaria per promuovere la salute e il benessere dei neonati e delle loro famiglie facilitando un inizio di vita meno traumatico ricco di legami affettivi e fisici immediati.
La kangaroo therapy o terapia della cicogna offre modalità efficaci e sensibili per accogliere i “nuovi membri” della società in un ambiente amorevole e protettivo che rispecchi il calore e la sicurezza del nido familiare sostenendo così il naturale sviluppo della vita umana fin dai suoi primi momenti.
Dott. Davide Ivan Caricchi
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