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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 14 Nov, 2023

La mente che “parla” attraverso il corpo: i disturbi psicosomatici

I disturbi psicosomatici sono un disagio psichico estremamente dissuso nella popolazione mondiale. Quante volte, nel linguaggio comune, si utilizzano espressioni che rimandano a sintomi fisici per esprimere sofferenze psicologiche? Per esempio “rodersi il fegato” quando si cova rancore o rabbia per qualcosa o per qualcuno, oppure “rompersi la testa” quando ci si tormenta per lo stress o l’ansia all’inverosimile nel risolvere un problema di vita quotidiana, oppure ancora “farsi il sangue amaro” quando si rimane amareggiati per un evento spiacevole. Questa è la conferma che da tempo immemore è risaputo quanto i problemi del corpo possano dipendere dalla sofferenza mentale.
Il legame tra mente e corpo è un legame indissolubile e la psicosomatica è la disciplina che studia questo complesso fenomeno.

Disturbi psicosomatici e fenomeno dello “spostamento”

Nel momento in cui insorgono dei disturbi psicosomatici si assiste ad un vero e proprio “spostamento”. Ma uno spostamento di che tipo? Quando una persona che soffre di disturbi psicosomatici è gravata da un conflitto interno o da un disagio psicologico che la sua mente non accetta, ecco che esso viene “spostato” nel corpo e trasformato in un sintomo somatico: un problema allo stomaco, un disturbo intestinale, un’insopportabile emicrania, un dolore al petto, un sintomo cardiaco oppure, in casi più gravi, paralisi o parestesie (parti del corpo che non si sentono più). Cosa è successo quindi? E’ successo che tramite il corpo vengono espressi dei contenuti della mente che la nostra coscienza ha rimosso perché li ritiene insopportabili, fonte di un eccessiva sofferenza: pur di non soffrire mentalmente si preferisce soffrire a livello corporeo, talvolta con dei sintomi al limite della sopportazione. Ovviamente, il diretto interessato non si renderà conto del fatto che i sintomi fisici abbiano origine da un profondo conflitto psichico e quindi inizierà un’estenuante trafila di visite mediche specialistiche, esami clinici e strumentali per comprendere la causa organica del sintomo che naturalmente non c’è. Ecco che allora il paziente con un funzionamento psicologico di tipo psicosomatico “diventerà” il sintomo stesso, ossia si identificherà totalmente con esso.

Significati del sintomo nei disturbi psicosomatici e primi passi con lo psicologo

Nell’ambito dei disturbi psicosomatici, è anche possibile che dopo un po’ di tempo il sintomo svaniscatuttavia, successivamente ne comparirà uno nuovo questo perché il sintomo psicosomatico (e quindi la sofferenza psichica) può “migrare” da una parte del corpo all’altra. Pertanto un problema di emicrania può tramutarsi in seguito in un disturbo allo stomaco, oppure un problema cardiaco in disturbo intestinale cronico (per esempio le coliti). Può capitare quindi che si assista ad una rapida sostituzione di un sintomo che, dopo tanta fatica da parte del medico, era stato risolto.
Spesso le persone che presentano sofferenze riconducibili ai disturbi psicosomatici sono particolarmente insistenti nel lamentare i loro problemi fisici, talvolta estenuanti, nonostante tutte le rassicurazioni mediche che ricevono riguardo il fatto che non presentano nessuna patologia organica. Tuttavia, è più che comprensibile che si comportino in questa maniera, perchè loro stanno soffrendo veramente! Stanno davvero provando dolore! Non è che una colite di natura psicosomatica sia meno dolorosa di una colite organica!
Cosa deve fare lo psicologo o lo psicologo online in psicoterapia di fronte a tali situazioni di sofferenza? E’ di fondamentale importanza individuare i significati originari dei sintomi, da quale conflitto psichico hanno origine. Serve pertanto un importante lavoro di ricostruzione delle sofferenze del passato e della storia di vita: ad una prima impressione può sembrare un cosa “lunatica” o poco intuitiva, ma non è così. Se non si vanno ad analizzare le cause profonde dei disturbi psicosomatici, non si andrà molto lontano. Una volta compresi questi aspetti, sarà altrettanto fondamentale aiutare il paziente a ridurre sempre di più la tendenza a produrre sintomi fisici di fronte a situazioni di vita frustranti o fonte di stress. Serve un complesso ma al tempo stesso affascinante lavoro psicologico, volto ad entrare sempre più in contatto con i propri vissuti interni per riconoscerli e non trasformarli in “qualcosa” di corporeo.

Nel “cuore” del trattamento dei disturbi psicosomatici: la psicoterapia psicodinamica

La psicoterapia psicodinamica per i disturbi psicosomatici si basa sull’idea che mente e corpo siano profondamente interconnessi e che le problematiche psicologiche possano manifestarsi attraverso sintomi fisici. Questo tipo di terapia si focalizza sull’esplorazione delle dinamiche psicologiche sottostanti i sintomi psicosomatici, cercando di comprendere e trattare le cause emotive e psicologiche alla base di tali manifestazioni.
La terapia psicodinamica si origina dalle teorie e dalle tecniche della psicoanalisi classica, con particolare enfasi sull’importanza delle esperienze infantili, delle relazioni oggettuali, dei conflitti intrapsichici e dei meccanismi di difesa. Nel contesto dei disturbi psicosomatici, si presume che i sintomi fisici possano essere espressioni simboliche di conflitti interni e stress psicologico non risolti.
La terapia psicodinamica si svolge solitamente attraverso incontri regolari tra terapeuta e paziente. Durante queste sedute, il terapeuta incoraggia il paziente a esplorare pensieri, emozioni, sogni e ricordi, in particolare quelli legati a traumi o esperienze significative. L’obiettivo è di aiutare il paziente a prendere coscienza dei propri processi interni, in particolare di quelli che sono stati rimossi o non completamente elaborati.
Un aspetto cruciale della terapia psicodinamica è il lavoro sul tranfert, ovvero il modo in cui il paziente proietta sul terapeuta sentimenti e conflitti relativi a figure significative del proprio passato. Allo stesso modo, il terapeuta deve essere consapevole del proprio controtransfert, ovvero delle proprie reazioni emotive verso il paziente, per evitare che influenzino negativamente il processo terapeutico.
Ma cerchiamo di entrare nel merito del trattamento psicodinamico dei disturbi psicosomatici.
Nel trattamento dei disturbi psicosomatici, la terapia psicodinamica integra l’analisi delle dinamiche mentali con un’attenzione al vissuto corporeo del paziente. Si esplorano le correlazioni tra stati emotivi e manifestazioni fisiche cercando di comprendere come le tensioni psicologiche possano tradursi in sintomi somatici.

Quali sono gli obiettivi e i livelli di efficacia della terapia psicodinamica?

L’obiettivo principale è ridurre o eliminare i sintomi psicosomatici attraverso la comprensione e l’elaborazione dei conflitti interni. La terapia mira anche a migliorare la salute mentale generale del paziente. Si cerca pertanto di sviluppare un maggiore insight, una migliore regolazione emotiva e più efficaci strategie di coping.
La durata della terapia psicodinamica può variare notevolmente a seconda dell’individuo. Ci sono soggetti che necessitano di un intervento più breve e focalizzato, altri hanno bisogno invece di un trattamento più lungo e articolato.
Studi sull’efficacia della terapia psicodinamica per i disturbi psicosomatici hanno mostrato risultati promettenti. Con trattamenti a orientamento psicodinamico si è riscontrata un’alta percentuale di remissione o ridimensionamento dei sintomi psicosomatici, con un relativo miglioramento nella qualità di vita e nella qualità delle relazioni sociali, oltre ad un aumento di autoconsapevolezza e conoscenza del proprio mondo interno e dei propri meccanismi psichici più disfunzionali.
In conclusione, la psicoterapia psicodinamica rappresenta un approccio efficace e complesso per il trattamento dei disturbi psicosomatici, basato sull’interazione tra mente e corpo e sull’esplorazione approfondita delle dinamiche psicologiche sottostanti.

Terapie alternative alla psicoterapia psicodinamica

I disturbi psicosomatici possono essere trattati con diverse modalità terapeutiche oltre alla psicoterapia psicodinamica.
La Terapia Cognitivo-Comportamentale è probabilmente quella più significativa ed efficace: essa si concentra sull’identificazione e modifica di pensieri e i comportamenti legati alle preoccupazioni psicosomatiche che possono impattare negativamente sul benessere psicofisico. Attraverso la Terapia Cognitivo-Comportamentale, i pazienti imparano a riconoscere schemi di pensiero disfunzionali e a sviluppare strategie per affrontare efficacemente lo stress e gestire i sintomi fisici. Un’altra opzione terapeutica è la Mindfulness, che incoraggia i pazienti a concentrarsi sul momento presente e a sviluppare una consapevolezza maggiore dei propri pensieri e sensazioni corporee senza giudizio. Questo può aiutare a ridurre l’ansia e lo stress, spesso correlati ai disturbi psicosomatici.
La Terapia Centrata sul Cliente, sviluppata da Carl Rogers, si basa sull’empatia e sull’accettazione incondizionata del terapeuta, fornendo un ambiente di supporto in cui i pazienti possono esplorare liberamente i propri sentimenti e vissuti.
La Biofeedback è un’altra modalità che utilizza dispositivi elettronici per aiutare i pazienti a prendere consapevolezza e controllare determinati processi fisiologici, come la frequenza cardiaca e la tensione muscolare, che possono essere alterati nei disturbi psicosomatici.
Infine, la Terapia di Gruppo può offrire un sostegno significativo permettendo ai pazienti di condividere esperienze e strategie di coping con altri che affrontano problemi simili.
Queste terapie offrono approcci diversificati per affrontare le complesse interazioni tra mente e corpo nei disturbi psicosomatici e possono essere adattate alle esigenze individuali di ciascun paziente.

FAQ

Che cosa sono i disturbi psicosomatici?

I disturbi psicosomatici consistono in psicopatologie che provocano danni fisici effettivi e possono essere innescati o esacerbati da fattori emotivi. Queste patologie sono caratterizzate da una risposta corporea a un malessere psicologico. In altre parole, quando il paziente psicosomatico avverte uno stress emotivo consistente, ansia cronica, paure o preoccupazioni intense, il corpo può esprimere questa sofferenza mentale tramite sintomi fisici fungendo da segnale di avvertimento di un problema psicologico più profondo. A differenza di altri disturbi, i sintomi psicosomatici non sono il risultato diretto di una patologia medica specifica o degli effetti di sostanze ma sono piuttosto espressioni di problematiche psicologiche. Questo implica che il trattamento di tali disturbi necessiti di un approccio che prenda in considerazione sia i fattori psicologici che quelli fisici. È fondamentale individuare la causa sottostante al disagio mentale per alleviare i sintomi fisici correlati.

Quali sono i principali disturbi psicosomatici?

Le malattie psicosomatiche sono intese come condizioni patologiche che emergono o si aggravano a seguito dell’influenza della mente sull’organismo. Questo tipo di disturbi rappresenta un’intersezione tra mente e corpo, dove fattori psicologici ed emotivi possono innescare o esacerbare condizioni fisiche. Questi disturbi sono riconosciuti come patologie reali, con effetti tangibili e danni a livello organico. Non si tratta di semplici manifestazioni di stress o disagio mentale, ma di condizioni mediche legittime che richiedono un’attenzione e un trattamento adeguati.
Le malattie psicosomatiche possono insorgere sottoforma di varie manifestazioni sintomatologiche e interessare molteplici sistemi e organi del corpo. Ad esempio, possono influenzare l’apparato gastrointestinale, causando sintomi come dolore addominale, nausea o disturbi del transito intestinale. Nel sistema cardiocircolatorio, possono manifestarsi come palpitazioni o dolore toracico, non riconducibili a cause organiche specifiche. A livello respiratorio, possono tradursi in difficoltà respiratorie o iperventilazione che non hanno una base fisica immediatamente identificabile. Nel sistema muscolo-scheletrico, possono causare dolore cronico, tensione muscolare o altri sintomi somatici. Infine, possono influenzare la pelle, con manifestazioni come eczemi o altre reazioni cutanee legate a fattori emotivi o stress.
La cura dei disturbi psicosomatici necessita di un approccio multidisciplinare che prenda in considerazione non soltanto sia la diagnosi medica e il relativo intervento medico per i sintomi fisici ma anche l’analisi psicologica volta ad individuare e affrontare le cause psicologiche alla base del disagio psicosomatico. L’obiettivo è quello di trattare il paziente nella sua interezza considerando tanto gli aspetti fisici quanto quelli psicologici del disturbo. Questo implica un lavoro di squadra tra professionisti della salute mentale, come psicologi, psicoterapeuti e specialisti medici, per garantire un trattamento completo ed efficace.

Come riconoscere i disturbi psicosomatici?

Nell’ambito della psicologia clinica, i sintomi psicosomatici rappresentano manifestazioni fisiche di disagio psicologico e si possono presentare in diverse aree del corpo. Tra queste, troviamo il sistema muscolare, che può manifestare sintomi come cefalea, tensioni muscolari, torcicollo, mialgia e artrite.
Nel sistema respiratorio, possono emergere disturbi come asma e iperventilazione.
A livello cardiaco, si possono manifestare sintomi come tachicardia, aritmia e ipertensione.
Nel sistema gastrointestinale, sintomi come gastrite, colite e ulcera possono essere indicatori di stress psicologico.
Problemi dermatologici come psoriasi, acne, dermatite, prurito, orticaria, secchezza cutanea e eccessiva sudorazione possono anch’essi avere origini psicosomatiche.
Infine, nel sistema urogenitale, disturbi come dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce, anorgasmia ed enuresi possono essere espressioni di disagi psicologici. Una volta escluse le cause organiche attraverso esami medici, il percorso terapeutico può includere la psicoterapia e il sostegno psicologico per affrontare questi sintomi.

Come si curano i problemi psicosomatici?

Il paziente che soffre di disturbi psicosomatici tende ad interpretare i suoi problemi come malattie fisiche cercando trattamenti focalizzati soltanto sui sintomi corporei. Tuttavia, per trattare efficacemente questi disturbi, è necessaria l’integrazione di varie competenze specialistiche già dalla diagnosi combinando l’ “expertise” di professionisti di diverse aree in un approccio coordinato che consideri sia aspetti psicologici che fisici. Dal punto di vista psicologico i trattamenti si dividono principalmente in due categorie: farmacologici e psicoterapeutici. Il trattamento farmacologico, gestito da uno psichiatra, implica la prescrizione e monitoraggio regolare di farmaci. Per quanto riguarda la psicoterapia, i due approcci principali sono il modello psicodinamico, che si focalizza sulla sfera soggettiva e gli aspetti inconsci del disturbo, e il modello cognitivo-comportamentale che si concentra principalmente sugli aspetti del disturbo relativi al “qui e ora”. Entrambi i modelli sono efficaci e possono essere coordinati all’interno di un approccio integrato.

Chi cura i problemi psicosomatici?

Ogni patologia necessita di un approccio terapeutico personalizzato che tenga conto delle specificità dell’individuo, dei suoi sintomi e dei fattori che sembrano influenzarli maggiormente.
Per quel che concerne gli aspetti meramente fisici dei disturbi psicosomatici, il trattamento medico riveste un ruolo fondamentale e insostituibile. Quindi per questi aspetti, è necessaria la figura del medico specialista.
Per quel che riguarda invece le questioni legate alla dimensione psicologica ed emotiva, il contributo di uno psicologo è essenziale. Questo professionista può fornire un supporto significativo nella gestione degli aspetti psicosociali, aspetti che hanno un impatto notevole sul benessere della persona.

 

 

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