In numerosi articoli sull’argomento abbiamo analizzato la gestione del setting nel contesto della psicoterapia online. Abbiamo preso in considerazione molteplici fattori che vanno a costituire la cornice metodologica da allestire tra paziente e psicologo online nel corso della psicoterapia online: abbiamo esaminato il ruolo della piattaforma di videocall da utilizzare, la posizione di paziente e psicologo online nello svolgimento della seduta, l’importanza della salvaguardia della riservatezza del terapeuta, ecc. Tutti aspetti che potrebbero sembrare banali ma che nel contesto online non lo sono affatto.
In questo articolo inizieremo invece ad occuparci degli aspetti più squisitamente relazionali della psicoterapia online e della graduale costruzione dell’alleanza terapeutica tra paziente e psicologo online.
Fino a pochi anni fa il ricorso ai canali online per svolgere lavori di supporto psicologico e psicoterapia era considerato quasi un’eresia. La critica principale che veniva mossa a questo tipo di pratica clinica era rappresentata dall’impossibilità di condividere un ambiente fisico e una corporeità data dalla presenza di paziente e psicologo nella stessa stanza. I principali critici obiettavano che tutta una serie di elementi riconducibili al linguaggio del corpo e alla comunicazione non verbale si perdevano inevitabilmente nel contesto online. Tali aspetti sono senza dubbio importanti per la costruzione e il consolidamento di un’adeguata alleanza terapeutica, oltre che per una buona riuscita della psicoterapia.
Prendiamo in esame il primo aspetto che differenzia la psicoterapia tradizionale dalla psicoterapia online: la corporeità e il linguaggio del corpo. I detrattori della psicoterapia online ritengono la lontananza fisica come un ostacolo insormontabile considerando come anti-terapeutico il fatto che paziente e psicologo online si trovino in due luoghi differenti. Coloro che sostengono questa posizione affermano che la distanza della terapia online induca il paziente a mettersi meno in gioco e ad avere maggiore discontinuità nel presenziare alle sedute, con relativo deterioramento del percorso psicoterapeutico. Insomma, il fatto di non doversi presentare fisicamente nello studio dello psicologo contribuirebbe a far prendere meno sul serio la psicoterapia da parte del paziente.
Ma siamo sicuri che sia proprio così? Coloro che sostengono l’efficacia della psicoterapia online ritengono che con essa si crei il cosiddetto fenomeno della “telepresenza”, quella sensazione di avere vicino qualcuno anche se costui non condivide lo stesso spazio fisico ma condivide uno “spazio online”, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. Tramite i canali audio e video supportati dagli strumenti per le videoconferenze, paziente e psicologo online possono condividere la sensazione di stare insieme nello stesso posto, dove questo “posto” è rappresentato dalla videocall. La psicoterapia online consente di sentirsi coinvolti in un contesto terapeutico virtuale caratterizzato da vissuti di condivisione e partecipazione. La sincronicità temporale tra paziente e psicologo online contribuisce a rendere la psicoterapia online molto simile alla psicoterapia in presenza. Pertanto, anche nel contesto di psicoterapia online possono svilupparsi in maniera efficace dinamiche quali l’empatia, il transfert, il controtransfert, ecc.
Nel contesto di psicoterapia online è indubbio che alcuni aspetti del linguaggio del corpo e del linguaggio non verbale si perdano. La visuale di cui disponiamo nel contesto online non consente di notare come si siede il paziente, quali movimenti esegue con le mani, se muove le gambe più o meno nervosamente, elementi preziosi per la comprensione psicodinamica del paziente.
Tuttavia, nel contesto di psicoterapia online si può fare attenzione ad altri importanti elementi che ci aiutano a farci un’idea del funzionamento psichico del paziente.
Nel prossimo lavoro sull’argomento scopriremo quali sono.
Dott. Davide Ivan Caricchi
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