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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 13 Gen, 2020
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Le basi della crescita psichica: l’attaccamento

Tutti noi, appena nati, sviluppiamo un legame speciale e fortissimo con i nostri genitori che ci consente di sopravvivere e crescere. Questo fenomeno, di vitale importanza per ogni essere umano, prende il nome di attaccamento. È un fenomeno che lo psicologo e lo psicologo online devono avere ben presente per comprendere appieno il paziente.
L’attaccamento può considerarsi quel legame che si vien a creare tra il bambino e colui che se ne prende cura.
La teoria dell’attaccamento sostiene che l’uomo abbia una predisposizione innata a cercare protezione e vicinanza da una figura di riferimento nelle condizioni di pericolo, sofferenza, difficoltà o solitudine. Questa teoria presenta dei solidi fondamenti di natura etologica: gli animali in grado di chiedere supporto e protezione hanno maggiori probabilità di procurarsi cibo e di non essere catturati dai predatori rispetto agli animali che invece non possiedono questa peculiarità. Il fenomeno dell’attaccamento è pertanto fondamentale per la sopravvivenza fisica nell’ambiente circostante. Vale anche per la sopravvivenza psichica?

                                

Attaccamento e sopravvivenza

Ovviamente l’attaccamento è di importanza fondamentale anche per la sopravvivenza psichica, così come per l’evoluzione psichica: a seconda della qualità e del tipo di attaccamento che si sviluppa tra bambino e genitore, si strutturerà uno specifico tipo di personalità e di funzionamento mentale.Nel mondo animale il meccanismo dell’attaccamento ha una connotazione squisitamente istintuale: il legame che si crea tra madre e cucciolo viene ritenuto il frutto di un articolato sistema di comportamenti a base innata.
L’attaccamento può essere considerato una sorta di “sistema”: un sistema di controllo che si fonda sull’elaborazione delle informazioni e che mette in atto specifici comportamenti finalizzati alla sopravvivenza.
I comportamenti di attaccamento sono funzionali all’ottenimento di vicinanza e cura da parte del caregiver: essi si attivano in specifiche situazioni (quelle che richiedono appunto sostegno e accudimento) e smettono di funzionare nel momento in cui si vengono a creare altre situazioni: per esempio, quando il piccolo crescerà, non saranno più necessari i comportamenti di attaccamento per richiedere supporto ai più grandi ma si attiveranno altri meccanismi innati, funzionali alle nuove tappe di sviluppo e di crescita.
Tramite i comportamenti dell’attaccamento si viene a creare una vera e propria regolazione delle distanze dalla figura di attaccamento (la mamma solitamente) in rapporto a quanto è pericoloso l’ambiente circostante: più sarà minaccioso l’ambiente esterno, più gli schemi di attaccamento si attiveranno; meno sarà pericoloso l’ambiente circostante, meno intensi saranno i meccanismi di attaccamento.

                                                   

 

 Caratteristiche dell’attaccamento

Abbiamo potuto vedere come gli schemi comportamentali dell’attaccamento siano a base innata, cioè siano pre-programmati: essi vengono messi in atto in maniera istintiva dal cucciolo, così come dal bambino piccolo.
Nell’ambito umano essi appaiono e iniziano a consolidarsi già a partire dai primi mesi di vita e si organizzano intorno ad una specifica figura di riferimento nel corso della seconda metà del primo anno di vita del bambino.
Abbiamo diversi tipi di comportamento di attaccamento:
– i comportamenti distali: come il piangere e il seguire la figura di riferimento;
– i comportamenti prossimali: sono quei comportamenti volti ad assicurare al bambino la vicinanza e il contatto fisico con la mamma, quali il sorridere, il succhiare, l’aggrapparsi. Sono pertanto questi comportamenti che garantiscono (o meglio, dovrebbero garantire) la sicurezza data dall’essere protetti. Tali movimenti assumeranno caratteristiche differenti a seconda della disponibilità da parte della madre di rispondere in maniera soddisfacente ai bisogni di protezione del bambino piccolo. Ed è qui che si gioca una buona dose della crescita psicologica adeguata dell’individuo oppure della sua psicopatologia, qualora nel periodo dell’attaccamento qualcosa sia andato storto.
La risposta di accudimento del genitore può infatti variare a seconda delle caratteristiche di personalità che il genitore stesso ha sviluppato nel suo percorso di crescita. Tale risposta, influenzerà poi lo stile di attaccamento che il piccolo manifesterà col tempo.
Lo psicologo e lo psicologo online devono sviluppare una sottile sensibilità alla tematica dell’attaccamento e ai vari stili di attaccamento che si possono instaurare tra bambino e genitore.
Nel prossimo articolo affronteremo il delicato tema degli stili di attaccamento, aspetti decisivi nell’evoluzione psichica del bambino.

                                                        

 

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