Nel primo articolo sul ruolo della psicoterapia online e di come Internet possa cambiare il rapporto tra psicologo e paziente, sono stati approfonditi i contesti adatti e quelli meno adatti per lo svolgimento della psicoterapia online. Sono stati esaminati inoltre i primi punti di forza inerenti questa nuova disciplina. L’elemento più approfondito è stato quello della facilità di accesso della psicoterapia online che consente di annullare le distanze tra psicologo e paziente, facilitando la fruibilità del servizio in quelle situazioni maggiormente “difficoltose”: psicoterapia con persone con deficit motori, oppure con pazienti che per motivi di lavoro vivono per molto tempo distanti dal loro paese di origine, oppure ancora con persone che vivono in zone impervie del paese.
Ma ci sono altri punti di forza e di debolezza…approfondiamoli…
Il rapporto online nel contesto di psicoterapia favorisce senza dubbio l’abbassamento delle difese coscienti. Cosa significa? Significa che in queste forme di comunicazione l’individuo ha la tendenza, in una fase preliminare di accesso al servizio, a fornire con più facilità informazioni personali…in quanto c’è il “medium” della comunicazione via Internet e c’è la possibilità di “celare” inizialmente la propria identità. In una prima fase di accesso al servizio, questo consentirà una maggiore profondità nella valutazione del problema psicologico riportato. L’“anonimato” iniziale può contribuire a superare le “remore” che contraddistinguono la fase in cui la persona deve “presentare” i problemi psicologici che lo affliggono, spesso fonte di ansia e di imbarazzo per il semplice fatto che si raccontano fatti personali ad un “perfetto sconosciuto”. La modalità internet contribuisce a “disinibire” le persone che richiedono aiuto psicologico, in quanto consente loro di descrivere con maggiore naturalezza i propri disagi.
Ovviamente la fase di anonimato può essere garantita soltanto all’inizio…successivamente sarà necessario avere a disposizione i dati del paziente, in quanto i dati personali devono essere trattati nel pieno rispetto della privacy. Anche perché in un contesto “online” aspetti di violazione della riservatezza sono molto più presenti rispetto ad un setting dato dal classico studio dello psicologo.
Ma cosa significa questo in concreto nel rapporto iniziale tra psicologo online e paziente?
In concreto, significa che il paziente che decide di intraprendere un percorso di psicoterapia online deve firmare la relativa modulistica della privacy e del trattamento dei dati personali. Questo è un aspetto fondamentale che tutela il paziente che si rivolge ad uno psicologo online e lo protegge dal rischio che i suoi dati vengano usati in maniera impropria e irrispettosa. Con la vita privata dei pazienti non si scherza, soprattutto in un contesto di psicoterapia online!!! Ecco che giungiamo ad una criticità della psicoterapia online che è importante analizzare, quella del rischio della scarsa riservatezza. È di fondamentale importanza che il professionista che fornisce tali servizi utilizzi software sicuri con efficaci antivirus, connessioni Internet adeguate e grande cura nella conservazione dei dati personali…ecco che la firma che si appone alla modulistica della privacy e del trattamento dei dati personali da una parte tutela il paziente affinché la sua riservatezza sia garantita in un contesto delicato come quello della psicoterapia online, dall’altra impegna lo psicologo online ad adottare con la massima scrupolosità e professionalità le accortezze precedentemente citate.
Un’altra criticità della psicoterapia online è data dalla possibile assenza di un setting neutro. Ma che cos’è nello specifico il setting? È quell’insieme di regole fisse e condizioni fisiche la cui stabilità consente l’adeguato svolgimento del processo psicoterapeutico. Più il setting è stabile, più gli aspetti profondi e problematici dell’individuo possono emergere…con conseguente giovamento per il percorso psicologico. L’ambiente dove si svolge la psicoterapia dovrebbe essere pertanto scevro di stimoli distraenti e senza elementi troppo personalizzati che possano fornire molte informazioni sulla vita privata del terapeuta. Nella psicoterapia online può esserci il rischio che il setting possa essere meno controllato. Tuttavia, avvalendosi di Skype, e soprattutto, raccomandandosi che le videochiamate vengano sempre effettuate nella stessa stanza, si può ovviare abbastanza agevolmente a questo problema. Inoltre, concordando che la chiamata venga effettuata sempre dal paziente e preferibilmente ad uno giorno e ad un orario fisso, si fa sì che egli interiorizzi il fatto che quell’appuntamento fisso rappresenta uno spazio fisico (anche se online) e mentale tutto suo che può gestire ed utilizzare per condividere il suo disagio e affrontarlo nel modo più appropriato possibile.
Nei prossimi articoli, approfondiremo altri aspetti importanti del rapporto tra psicologo online e paziente.
Dott. Davide Ivan Caricchi
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