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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 12 Gen, 2022

Rabbia e aggressività: limiti e risorse di tali vissuti

Chi è genitore di un adolescente fa inevitabilmente i conti con dinamiche di rabbia e aggressività da parte del proprio figlio/a: è uno strumento per regolare e rimodulare le relazioni, così come un segnale che aiuta il ragazzo (allo stesso modo delle altre emozioni primarie). Il problema insorge quando l’aggressività adolescenziale diventa debordante e fuori controllo, indicatore di un disagio più profondo che spesso affonda le radici in sofferenze familiari.
In alcuni articoli precedenti abbiamo iniziato a inquadrare il fenomeno della rabbia adolescenziale come difesa dai numerosi pericoli emotivi che l’adolescente percepisce nella sua delicata fase di passaggio (Il difficile “mestiere” dell’adolescente: la rabbia adolescenziale).

                                                       

Diversi tipi di aggressività

Con questo articolo inizieremo un’ampia rassegna di analisi e riflessioni sul ruolo e sulle manifestazioni dell’aggressività in adolescenza. In questo articolo inizieremo ad analizzare le molteplici sfaccettature e funzioni dell’aggressività in generale.
Nell’immaginario collettivo l’aggressività viene vista come qualcosa di principalmente negativo. Tuttavia, l’aggressività assume connotazioni negative quando viene usata male. Negli altri casi essa rappresenta uno strumento importante per comunicare e per crescere. Poi è ovvio che tutti noi vorremmo ricorrere il meno possibile a questo “strumento”: si tratta di capire bene come gestirlo e metterlo al nostro servizio, a maggior ragione per quel che concerne gli adolescenti.
Sono molteplici le forme di aggressività che possono essere messe in atto nel contesto relazionale. La più nota è la cosiddetta aggressività diretta, quella evidente che si riesce a cogliere immediatamente e che si manifesta sottoforma di gesti e azioni aggressive. Tale forma di aggressività è quella che attiva e spaventa di più, perché è la più esplicita.
Esistono poi delle forme di aggressività indiretta dove il soggetto non si espone con manifestazioni aggressive dirette, bensì più nascoste, più “larvate”, per esempio con atteggiamenti di distacco e freddezza che possono tuttavia risultare in apparenza cordiali.
L’aggressività è uno strumento che va gestito e usato con buon senso e con misura, in quanto, se da un lato può avere delle finalità comunicative e anche costruttive, dall’altro, se usata fuori controllo, può avere degli effetti devastanti.

                                           

I segnali lanciati dall’aggressività

Come detto in precedenza, l’aggressività ha una sua utilità: consente di modulare le relazioni interpersonali.
Spesso le manifestazioni aggressive si utilizzano con le persone a noi più care per far capire come ci si sente, per comunicare uno stato d’animo, per dare a intendere che si è arrabbiati, che non si è d’accordo su qualcosa, ecc.
Le conseguenze dell’aggressività possono essere molteplici e talvolta di difficile gestione: l’aggressività genera sempre una reazione nell’altro, che sia un senso di colpa, un vissuto di paura o una sensazione di rabbia. Sarebbe importante pensare e riflettere di fronte ad un comportamento aggressivo, ma è difficile! Perché è difficile? Perché di fronte ad un atteggiamento aggressivo la maggior parte delle persone si sente aggredita, messa in discussione: l’aggressività porta spesso a reagire di impulso, in maniera istintiva. L’approccio migliore sarebbe pertanto prendersi una “pausa”, riflettere su cosa sta succedendo, su cosa ha portato a questa reazione rabbiosa.
Quando l’aggressività assume invece un carattere continuativo, significa che c’è un disagio di fondo che non va via e che logora l’individuo. In questo contesto, lo scopo dell’aggressività è quello di buttare fuori il proprio disagio per non tenerlo dentro di sé. Tuttavia, se da un lato queste manifestazioni aggressive aiutano a liberarsi di inquietudini irrisolte, dall’altro non fanno altro che “scaricare” su altri tale malessere, con il rischio di ricevere rifiuti, ulteriore aggressività e compromissione dei rapporti.
Nel contesto clinico, la sfida di psicologo e psicologo online è quello di riuscire ad analizzare le cause profonde alla base della rabbia e dell’aggressività disfunzionale, così da iniziare a creare uno spazio di “pensabilità” delle proprie emozioni e della propria sofferenza interiore.

                                                                          

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