Nell’ultimo articolo del nostro blog (I vissuti alla base della paranoia: approfondimenti) abbiamo scoperto i vissuti più profondi che sottendono al funzionamento psichico del Disturbo Paranoide di Personalità: a causa dell’uso massiccio del meccanismo difensivo della proiezione (La “minaccia” che viene dall’esterno: il Disturbo Paranoide di Personalità), la persona paranoica è gravata in maniera pressante e continuativa dai vissuti di paura e vergogna che organizzano la sua vita, con conseguenze nefaste nelle relazioni con gli altri, nelle relazioni intime e nella gestione della quotidianità. In questo articolo approfondiremo invece un aspetto fondamentale per la formazione della personalità paranoide che psicologo e psicologo online, con le giuste cautele, devono in qualche modo affrontare in un percorso psicologico: le relazioni oggettuali, ossia le relazioni con le figure significative del passato che hanno forgiato la personalità del paziente paranoide.
Il bambino che da adulto svilupperà un funzionamento paranoide ha patito sistematicamente una serie di
“ferite” a livello del proprio valore e delle proprie capacità. Egli ha quasi sempre esperito momenti di sopruso e umiliazione.
Lo psicologo e lo psicologo online, nel ricostruire la storia di vita del paziente paranoide trovano sempre ricordi di critiche, punizioni eccessive e immotivate, situazioni mortificanti, relazioni con figure di riferimento difficili da affrontare e mai contente.
I genitori dei soggetti paranoidi mandano un messaggio confusivo ai loro figli che tuttavia viene interiorizzato in maniera efficace. Tale interiorizzazione organizza per sempre l’esistenza dell’individuo paranoico. Ma in cosa consiste questo messaggio confusivo dei genitori di una persona paranoica? Consiste in questo: pur avendo uno stile educativo all’insegna della sopraffazione e dei maltrattamenti, essi danno a intendere ai figli che le uniche persone al mondo di cui si possono fidare sono loro. Questo messaggio contribuisce in maniera decisiva a vedere il mondo esterno esclusivamente come una minaccia e non anche come un’opportunità, aspetto quest’ultimo che consente a tutti noi di costruire delle relazioni e dei rapporti sociali relativamente soddisfacenti e appaganti.
Il contesto familiare paranoide è dominato dalle critiche e dalla ridicolizzazioni del figlio che verrà spesso utilizzato come capro espiatorio delle tensioni familiari oppure come bersaglio delle proiezioni di conflitti all’interno della famiglia. Il soggetto paranoide spesso si sente come l’elemento “debole” della famiglia.
Questi messaggi di sopraffazione e svalutazione si ripetono in maniera incessante nei bambini che svilupperanno un Disturbo di Personalità Paranoide e diventeranno parte integrante delle loro relazioni future. Gli oggetti interiorizzati (ossia le figure familiari di riferimento che tutti noi interiorizziamo e che diventano parte integrante e organizzante delle nostre relazioni future) dalla persona paranoica comprometteranno lui e le persone con cui si rapporterà: se il riferimento relazionale di un bambino è una mamma o un papà confuso che adotta in modo disfunzionale delle difese arcaiche per sentirsi sicuro e che utilizza le parole per manipolare e non per manifestare amore, quel bambino non potrà che avere delle future relazioni all’insegna della freddezza, della diffidenza e dell’assenza di calore emotivo.
L’inevitabile conseguenza di uno stile educativo di questo genere è la predisposizione a reagire in maniera rabbiosa e rancorosa. L’interiorizzazione di una figura genitoriale “pericolosa” e l’assenza di altri riferimenti familiari che consentano al bambino di elaborare e assimilare le emozioni relative ad un clima emotivo di questo tipo, rappresenta la condizione ideale per sviluppare una personalità paranoide.
La persona paranoica è pertanto perennemente preoccupata da questioni di potere e da sospetti sulle intenzioni malevoli degli altri, con conseguente chiusura e rischio di isolamento sociale nei casi più gravi.
Tuttavia, a differenza dei soggetti psicopatici e antisociali, nelle primissime fasi della loro infanzia le persone paranoidi hanno colto una primitiva forma di presenza emotiva e interesse nei loro confronti. Questa piccola “reminiscenza” è ciò che consente di mantenere un barlume di empatia, seppur contaminato dalla diffidenza e dalla sospettosità. È a partire da questa “fiammella” di empatia che lo psicologo e lo psicologo online possono costruire un’alleanza terapeutica in grado di dare inizio ad un costruttivo percorso terapeutico.
Dott. Davide Ivan Caricchi
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