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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 8 Ott, 2020

Una vita all’insegna del controllo: La personalità ossessivo-compulsiva

Nella cultura occidentale le persone che organizzano la loro esistenza intorno al pensare e al fare vengono premiate ricevendo sovente riconoscimenti e ammirazione. L’esaltazione della ragione e del progresso tramite l’agire umano caratterizza in maniera significativa il nostro modo di pensare e di vedere il mondo. Le civiltà occidentali, a differenza delle culture orientali, pongono al centro dell’attenzione il valore della razionalità scientifica e del pensiero deduttivo, a discapito di aspetti più “caldi” ed emozionali: insomma, a discapito di dimensioni meno razionali. Quando la psicologia di un individuo ruota esclusivamente intorno alla dimensione del pensiero e della razionalità, a detrimento di dimensioni altrettanto importanti quali il sentimento, l’ascolto attivo, l’intuito, il sogno, ci troviamo di fronte ad una struttura di personalità ossessivo-compulsiva.

                        

Caratteristiche della personalità ossessivo-compulsiva

Concentriamoci ora su come appare ad un primo esame una persona con funzionamento di personalità ossessivo-compulsivo. Il carattere ossessivo risulta essere ordinato, parsimonioso, rigido e spesso cocciuto. La rigidità di pensiero è una delle caratteristiche principale di questo tipo di personalità. Tali individui sono sovente inflessibili, prive di spirito di adattamento, esageratamente coscienziose, ossessionate dall’ordine, dalla pulizia e dalla disciplina. Presentano degli elevatissimi standard etico-morali e di scrupolosità.
Sigmund Freud notò che molti tratti caratteristici della personalità ossessivo-compulsiva quali l’igiene, l’ostinazione, la puntualità, la predisposizione al ritiro e alla riservatezza hanno origine da un’educazione improntata all’addestramento alla pulizia e al controllo. Uno stile educativo di questo tipo impostato in maniera eccessivamente rigida porta ad un approccio alla vita all’insegna del controllo, della razionalità, a scapito dell’emotività e dell’intuito.
Nello specifico, le prime spinte al controllo e alla pulizia messe in atto dai genitori nei confronti del bambino piccolo riguardano il controllo intestinale: tutti i bambini ricevono un’educazione in tal senso ma se tale educazione è inflessibile, dura e impartita precocemente ,può portare allo sviluppo di tratti ossessivi.
Il legame tra controllo intestinale e tratti ossessivi è testimoniato da diverse ricerche empiriche (Noblin, Timmons e Kael, 1966; Fisher, 1970; Tribich e Messer, 1974) che hanno evidenziato come pazienti con una storia clinica contraddistinta da queste tematiche presentassero preoccupazioni molto intense relative alla sporcizia, al denaro e al tempo, tutti aspetti che richiamano alla dimensione del controllo.

                      

La famiglia d’origine dell’individuo ossessivo-compulsivo: dinamiche relazionali

Nel corso del tempo è stato evidenziato da diversi studi che le figure di accudimento delle persone che sviluppano tratti ossessivi hanno aspettative di comportamento molto elevate e si attendono che i figli si conformino precocemente ad esse, con un inevitabile clima di pressione che sin dai primi anni di vita viene “respirato”. I genitori della personalità ossessivo-compulsiva tendono ad essere particolarmente rigidi e inflessibili nel premiare il comportamento positivo e nel punire quello sbagliato.
In generale, uno stile educativo affettuoso (non permissivo!) favorisce la crescita all’insegna della sensibilità emotiva: i bambini che si confrontano con un atteggiamento genitoriale di questo tipo svilupperanno difese psichiche che giustificano l’amorevole attenzione dei genitori.
Al contrario, quando le richieste genitoriali sono eccessive o premature e improntate alla condanna non soltanto dei comportamenti sbagliati ma anche delle emozioni e dei sentimenti, il funzionamento psichico del bambino potrà diventare problematico ruotando primariamente sulla dimensione del controllo. Il controllo sarà la difesa intorno a cui si fonderà l’esistenza della personalità ossessivo-compulsiva.
A causa delle dinamiche familiari che si instaurano in tali tipologie di disagio psichico, l’autocontrollo e il differimento delle gratificazioni verranno idealizzati. Il paziente ossessivo-compulsivo interiorizzerà dei genitori eccessivamente rigidi e moralisti che genereranno in lui un profondo senso di colpa. Tale vissuto organizzerà la sua esistenza spingendolo verso standard elevatissimi e facendogli mettere da parte l’emotività e i sentimenti, aspetti che non venivano per nulla rinforzati in famiglia.
Nel prossimo lavoro sull’argomento affronteremo le implicazioni terapeutiche tra psicologo e paziente con personalità ossessiva.

                                                                           

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