Psicologo online per problemi di Timidezza e insicurezza

Oltre a occuparsi di ansia e depressione e di tutti i disagi sottostanti a questi due problemi, Psicologo-online24.it offre anche percorsi per combattere timidezza e insicurezza. Questi due vissuti fanno parte della nostra esistenza e si presentano abbastanza facilmente in situazioni nuove e insolite.

Quelle situazioni che non ci sono familiari e che ad un primo impatto ci fanno sentire dei “pesci fuor d’acqua”. Sono vissuti importanti che in alcune circostanze ci consentono di regolare le distanze con gli altri in contesti a noi poco noti o che ci creano imbarazzo.

La timidezza, se entro certi margini, può essere anche una caratteristica costitutiva della personalità che può presentare i suoi punti di forza e di interesse negli altri! In altri casi tuttavia, timidezza e insicurezza possono diventare un vero fardello per la vita di una persona e, se presenti in maniera massiccia, rendono molto difficili le relazioni con gli altri e le possibilità di fare nuove conoscenze, insomma, di avere una vita sociale soddisfacente!

In questo quadro, timidezza e insicurezza possono essere causati da senso di inferiorità, da una scarsa confidenza con se stessi, da un’educazione troppo rigida in ambito di norme sociali e comportamentali o da mille altri motivi che ogni persona, nella sua unicità, può presentare.

A tal proposito, Psicologo-online24.it prevede interventi di supporto a breve termine per acquisire autostima e sicurezza. SCONFIGGERE LA TIMIDEZZA E L’INSICUREZZA, senza perdere le caratteristiche della propria personalità, SI PUÒ!

Timidezza e insicurezza

Il ruolo delle prime relazioni con le figure di attaccamento è fondamentale nell’insorgenza di problematiche relative alla timidezza. Sono molteplici le dinamiche familiari che possono incidere sulla timidezza.

Per esempio, genitori con la tendenza alla timidezza e all’introversione possono essere carenti di modelli di socializzazione adeguati oppure sono cresciuti in ambienti familiari caratterizzati da svalutazioni e prese in giro. Di conseguenza essi trasmettono ai loro figli un “sottofondo” di insicurezza e paura dell’ambiente circostante che porta a vedere il mondo più come una minaccia piuttosto che come un’opportunità di socializzazione e conoscenza.

Ma anche genitori eccessivamente apprensivi e ansiogeni possono avere un impatto significativo sulla timidezza del figlio. Qual è il messaggio implicito che può arrivare da genitori iper-protettivi?… “Abbiamo paura di quello che ti può succedere fuori senza il nostro supporto e la nostra vicinanza”. Il bambino che recepisce un messaggio di questo tipo non riesce ad acquisire quel sufficiente livello di sicurezza che gli consente di rapportarsi con fiducia e serenità con l’ambiente esterno.

Sui problemi di timidezza hanno un impatto notevole anche genitori con uno stile educativo particolarmente rigido e severo che non favoriscono un clima emotivo accogliente e sereno dove ci si può esprimere in maniera libera e creativa. Ecco che in un clima familiare di questo tipo l’ambiente esterno può essere vissuto dal bambino in maniera persecutoria. In questo caso timidezza e insicurezza rischieranno di assumere connotazioni più serie che possono portare ad un approccio iper-difeso nei confronti degli altri, in quanto gli altri vengono vissuti come malevoli e potenzialmente dannosi.

Solitamente i problemi di timidezza rimangono più o meno latenti nel periodo dell’infanzia, per poi manifestarsi in maniera intensa con l’arrivo dell’adolescenza.

L’adolescenza è una tappa evolutiva molto delicata, in quanto ci si confronta con le prime importanti trasformazioni dal punto di vista corporeo, trasformazioni che non vanno di pari passo con i cambiamenti psicologici. Ecco che l’adolescente si sente sovente “intrappolato” nel corpo di un adulto con conseguenti vissuti di inadeguatezza e insicurezza. In questa fase svaniscono inoltre le sicurezze dei tempi dell’infanzia e cambia inesorabilmente il modo di vedere i genitori, non più quelle figure “onnipotenti” e “onniscienti” di prima ma delle persone come tutte le altre, con i loro punti di forza e i loro punti di debolezza. Valori e riferimenti dell’infanzia nel corso dell’adolescenza assumono significati differenti.

I nuovi riferimenti per l’adolescente diventano i coetanei: con essi ci si confronta e ci si confida creando rapporti che possono influire nell’ambito relazionale, emotivo, scolastico. In scenari di questo tipo la timidezza può rappresentare un problema importante ed una considerevole limitazione. È in questa cornice complessa che si possono definire e consolidare le problematiche di timidezza: le incertezze dell’età adolescenziale vanno ad incidere nella riedizione di quelle dinamiche familiari dell’infanzia che generavano insicurezza nei confronti dell’ambiente esterno.

Pur non essendo una psicopatologia, la timidezza è un problema che può provocare notevoli difficoltà a livello emotivo e relazionale e nelle condizioni più serie può indurre all’acuirsi di disagi psicologici pregressi. Diverse persone con una marcata timidezza cercano di “risolvere” questo problema allentando le proprie inibizioni con l’uso di alcool e droghe. Tale “strategia” fa apparire senza dubbio più sicuri e intraprendenti, ma il rischio è quello di sviluppare gravi dipendenze da sostanze, soprattutto in quelle situazioni dove la sostanza viene vista come l’unica “via d’uscita” per combattere la timidezza.

Tuttavia la timidezza può diventare anche una risorsa per l’individuo e rivelarsi una preziosa “alleata”!

Molto spesso la persona timida presenta delle spiccate doti di ascolto e comprensione dell’altro. Il suo starsene in una posizione “defilata” la rende un acuto osservatore delle dinamiche che lo circondano: una qualità che viene apprezzata da molte persone e che rende le relazioni più strette ricche e appaganti.

Spesso la persona timida cerca di adattarsi all’altro sforzandosi di non far trasparire frustrazione o rabbia: se questo da un lato presenta dei risvolti negativi sotto molteplici punti di vista (che andrebbero eventualmente affrontati in un percorso psicologico), dall’altro fa della persona timida un individuo in grado di comprendere e interpretare efficacemente lo stato d’animo di chi le sta intorno.

È importante lavorare sugli aspetti più costruttivi della propria timidezza, caratteristica che col procedere della crescita emotiva e psicologica dell’individuo può attenuarsi e rimodularsi nel tempo, così da diventare uno dei tratti “forti” su cui costruire la propria personalità.

La timidezza può diventare in alcune fasi della vita un problema piuttosto invalidante che limita la socialità e peggiora la qualità della vita.

Ecco che un percorso psicologico con uno psicologo o uno psicologo online può aiutare la persona timida a comprendere meglio il significato profondo della propria timidezza e a superarla col tempo in maniera efficace.

Timidezza e insicurezza: da cosa sono scaturite

La timidezza può essere considerata come il risultato finale di un conflitto interno della persona con una parte di sé non del tutto riconosciuta e accettata. Nell’individuo timido c’è un qualcosa di “potente” (un’emozione, un pensiero, una pulsione) che è stato rimosso ma che in qualche modo, quando “preme” sul Sé della persona, la fa sentire inadeguata.

Ecco che quando il soggetto timido cerca di mettersi più in gioco nel mondo esterno, si sente sbagliato o peggio ancora oggetto della derisione altrui.

Un percorso psicologico con uno psicologo online per timidezza e insicurezza può aiutare in maniera decisiva la persona a conoscere meglio le parti più “inaccettabili” di Sé e renderle a poco a poco delle parti accettate e integrate.

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