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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 4 Ott, 2023

Che cos’è l’esaurimento nervoso?

Quante volte nel linguaggio comune si sente parlare di esaurimento nervoso? Quante volete si sente dire “In questo periodo sono proprio esaurito” oppure “Tempo fa ho avuto un brutto esaurimento nervoso”?
Nella mia quindicinale esperienza clinica in qualità psicologo online e psicologo a Torino, ho sentito innumerevoli volte parlare di esaurimento nervoso da parte dei miei pazienti. Tale termine è spesso inflazionato e usato più o meno impropriamente per indicare periodi di forte difficoltà o spossatezza. Ma cos’è davvero l’esaurimento nervoso?

L’esaurimento nervoso, o crollo nervoso, rappresenta un momento di estremo disagio psicologico, caratterizzato da una serie di sintomi che coinvolgono sia il corpo che la mente. Questo stato può derivare da un forte stress repentino o dal graduale accumulo di tensione prolungata che alla fine esaurisce completamente le risorse individuali. Per questo motivo si parla di “esaurimento nervoso”.

In questo lavoro cercheremo di descrivere e analizzare in maniera puntuale e dettagliata i sintomi emotivi, fisici e cognitivi associati al crollo nervoso. Successivamente, esploreremo le possibili cause che possono portare alla sua comparsa e diverse questioni di diagnosi differenziale. Presenteremo poi tecniche e strategie per superare e prevenire questo disagio e infine discuteremo come trattare l’esaurimento nervoso tramite i percorsi psicologici più indicati, atti a comprendere il significato del disturbo all’interno della storia di vita della persona che soffre di crollo nervoso.

Quali sono i sintomi dell’esaurimento nervoso?

È fondamentale partire da una premessa importantissima: l’esaurimento nervoso non è una patologia specifica ma piuttosto una condizione di notevole disagio sia a livello fisico che mentale caratterizzata dalla sensazione di aver esaurito completamente le proprie energie sia fisiche che mentali. La sintomatologia pertanto coinvolge la sfera emotiva, fisica e cognitiva.
Per quanto concerne i sintomi emotivi, si possono riscontrare affaticamento mentale, preoccupazione, apatia, difficoltà nel rilassarsi e irritabilità.
Sul versante fisico, ci sono sintomi come debolezza e stanchezza cronica, dolori muscolari, mal di testa, vertigini, disturbi del sonno e problemi digestivi.
A livello cognitivo, invece, è possibile sperimentare affaticamento mentale, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria e confusione.
Tutti questi sintomi hanno un impatto negativo sul funzionamento individuale compromettendo la capacità lavorativa, la vita quotidiana, così come il tempo libero!

A volte è difficile distinguere questa condizione da disturbi d’ansia e depressione, poiché la sintomatologia è in gran parte sovrapponibile. L’uso di alcol, sostanze stupefacenti o alcuni farmaci può contribuire allo sviluppo di tali problemi.
È importante riconoscere che mente e corpo sono interconnessi e si influenzano reciprocamente. Lo stato emotivo ha un impatto sul funzionamento del sistema nervoso, allo stesso modo dei disturbi fisici che possono avere ripercussioni sull’umore e sul benessere psicologico. Spesso le persone che affrontano un esaurimento nervoso consultano il medico di base, poiché i sintomi si manifestano principalmente a livello fisico. È fondamentale che il medico, dopo opportune valutazioni, aiuti il paziente a passare sotto attenta analisi anche gli aspetti psicologici del disturbo, in modo da poter affrontare l’intera situazione nella sua complessità e completezza.

Quali sono le principali cause dell’esaurimento nervoso?

L’esaurimento nervoso si verifica quando si affronta un evento altamente stressante o quando ci si trova in situazioni che mettono a dura prova la capacità di resilienza di una persona. La resilienza, in psicologia, rappresenta la capacità di un individuo di superare difficoltà ed eventi stressanti. Tutti noi ci confrontiamo con livelli di stress più o meno elevati nella vita quotidiana e tutti noi abbiamo un livello massimo di tollerabilità del carico si stress. Ovviamente questa soglia massima è estremamente soggettiva, è intimamente legata alla nostra sensibilità, alla nostra struttura di personalità, così come all’impatto che hanno avuto alcuni eventi di vita nel plasmare questa soglia di tollerabilità. Se non si supera questa soglia, lo stress può presentare anche degli aspetti benefici per la nostra vita: può aiutarci ad essere performanti, attenti, a fare bene le cose, insomma a “stare sul pezzo” quando serve. Quando però il livello di stress supera il nostro personalissimo punto critico, si può arrivare a vissuti di esaurimento, ansia, abbattimento, apatia e approccio rinunciatario alle sfide della vita. Come detto, questo punto critico varia da persona a persona e può mutare a seconda delle fasi della vita.

Ci sono molte cause che possono portare ad un esaurimento nervoso nella vita di una persona, cause che vanno dalle sfide relazionali e familiari, agli aspetti economici, scolastici e lavorativi, fino alle problematiche di natura sociale e ambientale. Inoltre, eventi come malattie, incidenti, separazioni o perdite possono causare profonda sofferenza che richiede un tempo per darsi la forza e trovare il giusto assetto mentale per adattarsi a questi importanti cambiamenti. Tuttavia questa ricerca di nuovi assetti mentali può avere un “costo”: emotivo, cognitivo e fisico. È un po’ come il processo di “digestione”: serve del tempo per digerire un pasto, e i tempi di digestione dipendono da tanti fattori, quali ad esempio la pesantezza del pasto, l’apporto calorico, la condizione dell’apparato digerente in quella specifica fase, ecc.

Crollo nervoso e conflitti interni

Altro fattore decisivo nella possibile insorgenza di un esaurimento nervoso è rappresentato dai conflitti interni. I conflitti interni possono contribuire a un crollo nervoso. Secondo la prospettiva psicodinamica, la mente è composta da diverse parti che interagiscono tra loro. Queste relazioni sono dinamiche e di fronte a questi eventi stressanti possono portare a conflitti interni quando si sperimentano emozioni o desideri contrastanti, reazioni indesiderate. Questi conflitti possono essere consapevoli o inconsci. Pertanto, comprendere il significato di tali conflitti può essere più importante che cercare a tutti i costi delle cause esterne. Capire cosa la mente cerca di comunicare attraverso i sintomi può aiutare a ripristinare l’equilibrio psicologico e favorire lo sviluppo personale.
Come possiamo notare, le cause di un crollo nervoso possono essere molto complesse e intricate, e soprattutto interagiscono con la sensibilità (e molto spesso con la fragilità) psicologica del soggetto. A volte entrano in gioco fattori di disagio psicologico più profondo nell’insorgenza di una crisi. Ecco che può capitare molto spesso che si confonda un esaurimento nervoso con disturbi psichici più seri.

Punti in comune tra esaurimento e breakdown schizofrenico

È importante notare che l’esaurimento nervoso e il breakdown schizofrenico sono due condizioni mentali che generalmente presentano pochi punti in comune. Tuttavia, ecco alcuni elementi che possono accomunare i due disturbi:
1. Conseguenze a livello di disagio mentale: entrambi i disturbi possono avere un impatto sulla salute mentale di un individuo e presentano manifestazioni di stress. Tuttavia, mentre l’esaurimento nervoso è spesso associato a stress eccessivi e a una stanchezza emotiva, il breakdown schizofrenico può considerarsi episodio psicotico acuto a cui va incontro una persona con schizofrenia o con un disturbo dello spettro schizofrenico.
2. Cambiamenti comportamentali: entrambe le condizioni possono comportare cambiamenti comportamentali significativi. Nell’esaurimento nervoso questi cambiamenti possono includere isolamento sociale, irritabilità e un calo delle prestazioni lavorative. Nell’esaurimento schizofrenico si possono presentare cambiamenti comportamentali simili, soprattutto in termini di ritiro sociale, chiusura, irritabilità. Ma dietro i cambiamenti comportamentali dello schizofrenico c’è un’altra forma di disagio che può implicare sintomi psicotici come allucinazioni e deliri, insieme a una disorganizzazione del pensiero e del comportamento.
3. Impatto sulla vita quotidiana: entrambi i disturbi possono avere un impatto significativo sulla vita quotidiana di un individuo ma in modi molto diversi. L’esaurimento nervoso può portare a una ridotta capacità di funzionare a livello lavorativo e personale, mentre l’esaurimento schizofrenico può comportare una perdita significativa della capacità di percepire e interagire con la realtà.
4. Bisogno di un aiuto specialistico: in tutti e due i disturbi è fondamentale cercare l’aiuto di uno specialista o di più specialisti: mentre per l’esaurimento nervoso può essere di grande utilità un percorso di sostegno con uno psicologo o uno psicoterapeuta, per il breakdown schizofrenico è necessario un intervento “di rete” che chiami in causa uno psichiatra (per il trattamento farmacologico), uno psicologo o psicoterapeuta (per il sostegno psicologico) educatori (per la gestione delle “piccole grandi” sfide della quotidianità), infermieri, ecc.
In generale, una diagnosi tempestiva e accurata è di fondamentale importanza. Per l’esaurimento nervoso è importante escludere altre condizioni fisiche o psicologiche che possono causare sintomi simili. Per l’esaurimento schizofrenico, invece, è necessario un processo di valutazione psicodiagnostica completo che permetta di comprendere se si tratta di un episodio psicotico legato alla schizofrenia o a un altro disturbo.

Come si distingue un esaurimento nervoso da un breakdown schizofrenico?

Esaurimento nervoso (noto anche come burnout) e un episodio di esaurimento schizofrenico (o un episodio acuto schizofrenico) sono due condizioni mentali che possono comportare sintomi gravi, ma sono comunque due entità molto diverse. Cerchiamo ora di analizzare le principali differenze tra i due disturbi.

Natura della condizione

Una delle principali differenze tra i due disturbi sta nella natura della condizione.
L’esaurimento nervoso è una reazione allo stress cronico e alla pressione legata a fattori che rappresentano una fonte di una marcata sollecitazione emotiva/fisica, come il lavoro o altri fattori di stress della vita quotidiana. L’esaurimento nervoso è una condizione di esaurimento emotivo, fisico e mentale ma non porta alla perdita dell’esame di realtà, così come non porta a fenomeni tipicamente psicotici quali allucinazioni o deliri.
Il breakdown schizofrenico è strettamente connesso alla schizofrenia, una grave malattia mentale che coinvolge un cambiamento significativo nella percezione della realtà. Le persone con schizofrenia possono sperimentare allucinazioni (percezioni sensoriali false, come udire voci), deliri (credenze irrazionali e false), pensiero disorganizzato e altri gravi disturbi del pensiero.

Sintomatologia

Quali considerazioni possiamo fare riguardo la sintomatologia di questi due differenti disturbi?
I sintomi tipici dell’esaurimento nervoso includono stanchezza estrema, disinteresse per il lavoro, senso di impotenza, irritabilità, problemi di concentrazione e disturbi del sonno.
Il crollo nervoso può causare problemi emotivi importanti, tuttavia, la persona che ne soffre mantiene solitamente un adeguato contatto con la realtà.
I sintomi tipici del breakdown schizofrenico possono includere allucinazioni uditive o visive, deliri, discorsi e pensieri disorganizzati, appiattimento affettivo (abulia, apatia, riduzione delle espressioni emotive) e compromissione del funzionamento sociale e lavorativo.

Cause

Le cause dell’esaurimento nervoso sono principalmente riconducibili a forme di stress emotivo, cognitivo, fisico. Tali sollecitazioni, che possono essere generate da molteplici fattori quali lavoro, eccessivo coinvolgimento in alcuni aspetti della quotidianità, mancanza di supporto per compiti gravosi della vita o altre forme di pressione, generano uno stress cronico e intenso che esaurisce le energie dell’individuo.
Le cause del breakdown schizofrenico sono invece riconducibili a fattori genetici, psicologici e ambientali: non è causata dallo stress o da un sovraccarico nel lavoro o nella vita quotidiana!

Durata e decorso

Un’altra discriminante che può esserci utile in ambito di diagnosi differenziale per distinguere un esaurimento nervoso da un breakdown schizofrenico è la durata e il decorso del disturbo.
L’esaurimento nervoso presenta spesso carattere temporaneo e può migliorare con il riposo e la gestione dello stress.
Il breakdown schizofrenico è il prodromo della schizofrenia, un disturbo cronico con episodi acuti intermittenti. Richiede una gestione a lungo termine. Il trattamento della schizofrenia si concentra sulla stabilizzazione e sulla prevenzione degli episodi acuti.

Considerazioni sui due disturbi

In sintesi, pur essendo alquanto debilitanti entrambe le condizioni, esaurimento nervoso e breakdown schizofrenico sono fenomeni molto diversi nella loro natura, nelle cause e nei sintomi principali. L’esaurimento nervoso è spesso una risposta allo stress cronico e può essere gestito attraverso il riposo e la gestione dello stress, mentre la schizofrenia è un disturbo mentale cronico che richiede una gestione a lungo termine, spesso con farmaci antipsicotici e psicoterapia.
La “chiave di volta” per distinguere tra esaurimento nervoso e breakdown schizofrenico risiede nell’individuazione e analisi dei sintomi e della natura della condizione. Il crollo nervoso è una reazione allo stress cronico, mentre la schizofrenia è una malattia mentale grave caratterizzata da sintomi psicotici.

Quali sono gli elementi in comune tra esaurimento nervoso ed episodio depressivo maggiore?

Anche l’episodio depressivo maggiore può presentare dei punti in comune con l’esaurimento nervoso, soprattutto nelle fasi iniziali in cui manifestazioni di apatia, spossatezza e irritabilità possono generare confusione tra i due disturbi: quante volte è capitato di sentir dire di una persona che era cambiata improvvisamente di umore o di comportamento “deve avere un esaurimento nervoso”, quando invece stava riproducendo i primi (dei tanti) sintomi di un episodio depressivo maggiore?
L’esaurimento nervoso (o burnout) e l’episodio depressivo maggiore sono due condizioni mentali che possono presentare alcune somiglianze nei sintomi ma sono comunque distinte e richiedono approcci di trattamento diversi. Ecco alcuni dei principali punti in comune tra questi due disturbi:
1. Sintomi di stress e affaticamento
Sia la crisi nervosa che l’episodio depressivo maggiore possono generare una sensazione di stanchezza estrema e affaticamento.
Inoltre, sia nell’esaurimento nervoso che nella depressione maggiore le persone tendono a sperimentare una ridotta energia e motivazione per affrontare le attività quotidiane.
2. Disturbi del sonno
Il disturbo del sonno è comune sia nell’esaurimento nervoso che nella depressione maggiore. Le persone possono sperimentare insonnia o eccessiva sonnolenza.
3. Problemi di concentrazione e memoria
Entrambe le condizioni possono influenzare negativamente la concentrazione e la memoria. Le persone possono avere difficoltà a focalizzarsi sul lavoro o altre attività e possono facilmente dimenticare le cose.
4. Cambiamenti nell’umore
Sia nel crollo nervoso che nell’episodio depressivo maggiore, le persone si ritrovano spesso a sperimentare cambiamenti nell’umore, come irritabilità, tristezza o senso di vuoto.
5. Ridotta capacità di svolgere attività
Entrambi questi disturbi limitano la capacità di una persona di svolgere le normali attività quotidiane, sia a livello lavorativo che a livello personale.
6. Fattori di stress
In entrambi i casi il disturbo può essere innescato da fattori di stress, come eccessivo carico di lavoro, problemi relazionali, eventi traumatici o pressioni dell’ambiente esterno.
Tuttavia, è bene notare che ci sono anche importanti differenze tra le due condizioni. Ed è proprio dalla comprensione di queste significative differenze che lo psicologo, così come lo psichiatra, lavora in ambito di diagnosi differenziale per capire quale trattamento è più indicato per il paziente.

Come si distingue un esaurimento nervoso da un episodio depressivo maggiore?

Come accennato, esaurimento nervoso ed episodio depressivo maggiore, pur mostrando diversi punti in comune, presentano delle importanti differenze. Cerchiamo di scoprirle.

Sintomatologia

Differenze importanti si possono individuare nella sintomatologia.
L’esaurimento nervoso è spesso legato a uno stress eccessivo, cronico o prolungato.
I sintomi principali includono affaticamento persistente, ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, problemi di sonno, sintomi fisici come mal di testa o disturbi gastrointestinali. Non è necessario che siano presenti sintomi depressivi specifici come tristezza profonda.
L’episodio depressivo maggiore si caratterizza invece per una profonda tristezza o perdita di interesse e piacere (anedonia). Questi sono i due elementi cardine che ci aiutano a comprendere che con ogni probabilità ci troviamo di fronte ad un disagio depressivo anziché un esaurimento nervoso: un soggetto esaurito, se non sta andando incontro a importanti problematiche depressive, continua a provare piacere nello svolgere attività che sente come appaganti, così come non risulta perennemente e intensamente pervaso da tristezza vitale e colpa.
Altri sintomi tipici della depressione maggiore includono cambiamenti nell’appetito e nel peso, disturbi del sonno, sentimenti di colpa o inutilità, bassa autostima, ritardo psicomotorio o agitazione, mancanza di energia e ideazioni suicidarie.

Cause

È importante tenere presente che l’esaurimento nervoso è quasi sempre generato da stress cronico o eccessivo, come il lavoro prolungato o situazioni di vita stressanti. È spesso considerato una risposta adattativa allo stress, solo che ad un certo punto questa “risposta adattiva” sfugge di mano e porta ad una condizione di profondo disagio e malessere.
L’episodio depressivo maggiore può invece presentare molteplici cause tra cui fattori genetici, squilibri a livello neurotrasmettitoriale, problematiche relazionali, fattori psicologici, eventi stressanti o traumi passati: non è necessariamente legato ad uno specifico stress cronico.

Durata

Come già detto in precedenza, l’esaurimento nervoso ha di solito una durata limitata nel tempo e si verifica in risposta a situazioni stressanti specifiche. Può migliorare con il riposo e la gestione dello stress. Il supporto di uno psicologo può essere di prezioso aiuto per fronteggiare questa fase delicata e tornare ad affrontare le sfide della vita con un giusto livello di stress (il cosiddetto “eustress”).
Nel campo dei problemi depressivi, invece, per porre diagnosi di episodio depressivo maggiore, i sintomi depressivi devono persistere per almeno due settimane, anche se spesso possono durare molto più a lungo.
In ambito di diagnosi differenziale, è importante sottolineare che a volte le persone con esaurimento nervoso possono sviluppare sintomi depressivi, a causa del persistente stress e dell’isolamento sociale. Pertanto a volte può risultare più difficile distinguere un esaurimento nervoso dall’esordio di un episodio depressivo maggiore. È di fondamentale importanza un accurato percorso di psicodiagnosi che sia in grado di fare le giuste valutazioni e impostare il trattamento più appropriato.

Come trattare l’esaurimento nervoso?

Quando si realizza il fatto che si sta attraversando un esaurimento nervoso, il primo passo da compiere è quello di acquisire una consapevolezza completa della situazione e di lavorare allo sviluppo di strategie e tecniche per gestire il disagio in modo efficace. Dopo aver escluso cause organiche alla base del disagio, è possibile affrontare i sintomi attraverso interventi che agiscano sia a livello mentale che fisico, come la pratica dello yoga e la meditazione, la mindfulness, il rilassamento muscolare progressivo e l’ipnosi. L’uso regolare di queste tecniche di rilassamento può contribuire a mitigare gli effetti negativi dello stress e migliorare la capacità di gestire e regolare le emozioni.
Un riposo adeguato e rigenerante, il cercare di ridurre i ritmi frenetici della vita, l’interazione con la natura e la consapevolezza del momento presente sono strumenti preziosi per prendersi cura di se stessi durante periodi di crisi come questi.
È cruciale ricordare che momenti di vulnerabilità e crisi sono esperienze umane comuni e non dovrebbero essere motivo di vergogna nel cercare supporto da parte di amici e familiari.

Molte volte il miglior aiuto per trattare tali disturbi proviene da uno specialista della salute mentale. Attraverso un percorso di psicoterapia è possibile ristabilire un contatto e un dialogo con il proprio mondo interiore e acquisire una comprensione più profonda del significato di ciò che si sta vivendo. Il disagio che ha generato l’esaurimento nervoso può derivare dalla mancanza di auto-riflessione, con relativa disconnessione da se stessi, dalle proprie radici e dalle proprie certezze. Pertanto, la psicoterapia può aiutare a bilanciare l’adattamento alle richieste esterne con la consapevolezza e l’ascolto delle proprie esigenze e del proprio mondo interno.

 

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