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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 29 Apr, 2024

Le abbuffate serali e abbuffate notturne

Le abbuffate serali o abbuffate notturne sono manifestazioni particolari di un disturbo chiamato sindrome da alimentazione notturna, spesso abbreviato con l’acronimo NES (Night Eating Syndrome), un fenomeno che sta attirando sempre più l’attenzione degli specialisti. Questa sindrome rappresenta una problematica nel campo dei disturbi alimentar i che si caratterizza per episodi di consumo eccessivo di cibo durante le ore notturne. Le abbuffate serali sono spesso il preludio a queste abbuffate notturne in cui l’individuo consuma una grande quantità di cibo.
Questo comportamento è intrinsecamente legato a tre principali ambiti: l’alimentazione, il sonno e l’umore. Le abbuffate notturne non solo interrompono il normale ciclo del sonno, ma influenzano negativamente anche l’umore, creando un ciclo vizioso che si autoalimenta. Questo ciclo è la causa principale di un sostanziale disagio per la persona che ne è affetta portando a un senso di colpa e un generale peggioramento della qualità della vita.
È importante notare che interventi mirati possono essere effettuati per affrontare e modificare i comportamenti legati a ciascuna delle tre aree coinvolte. Agendo su alimentazione, sonno e stato emotivo, è possibile mitigare gli effetti delle abbuffate notturne o delle abbuffate serali e aiutare gli individui a recuperare un equilibrio più salutare.

Che cosa sono le abbuffate serali e le abbuffate notturne?

Le abbuffate notturne rappresentano un fenomeno clinico caratterizzato da episodi ripetuti in cui il soggetto consuma ingenti quantità di alimenti, principalmente dopo il pasto serale o durante interruzioni del sonno nelle ore notturne. Queste manifestazioni sono spesso precedute da abbuffate serali in cui l’individuo inizia consumando cibo in maniera eccessiva già durante le ultime ore della serata. Le abbuffate notturne si distinguono per il consumo frequente di carboidrati, sia semplici che complessi, come pasta, pane e dolci. Tale comportamento è motivato dalla convinzione errata che l’ingestione di cibo possa facilitare il ritorno al sonno.

La presenza di abbuffate notturne è spesso seguita da un senso di colpa e di disgusto o nausea al mattino seguente, con conseguenze significative sul comportamento alimentare diurno. Le persone colpite possono tendere a digiunare durante il giorno o a limitarsi a consumare piccole quantità di cibo. Non si tratta di episodi isolati ma di una condizione persistente, con abbuffate che si verificano almeno due volte a settimana.
È rilevante notare che gli individui sono consapevoli del proprio comportamento e riconoscono il pattern di consumare pasti e spuntini abbondanti prevalentemente in orario serale.

Interessante è il fatto che le abbuffate notturne non siano sempre accompagnate da preoccupazioni per il proprio aspetto fisico o dalla paura di ingrassare e non sempre emergono particolari vissuti di ansia relativi alle conseguenze di tali comportamenti, che vengono talvolta accettati come parte della routine quotidiana del soggetto.
Tuttavia, quando le conseguenze delle abbuffate notturne o abbuffate serali diventano fonte di preoccupazione, al risveglio possono emergere sentimenti negativi intensi e sensi di colpa che possono spingere l’individuo ad adottare misure compensatorie come restrizioni alimentari severe o l’esercizio fisico prolungato.
Questo ciclo di abbuffate serali o abbuffate notturne e le successive restrizioni diurne possono generare un circolo vizioso che perpetua il disturbo alimentare generando stati emotivi negativi che predispongono ulteriormente alla ricerca di conforto nel cibo durante le ore notturne. Da qui l’importanza di interventi terapeutici mirati che indirizzino non solo i sintomi ma anche le cause psicologiche sottostanti e i meccanismi di coping disfunzionali adottati dal paziente.

Quali sono le cause delle abbuffate serali e abbuffate notturne?

Le abbuffate notturne possono essere interpretate come manifestazioni di un disturbo complesso che interseca l’alimentazione, il sonno e l’umore, in un intricato gioco di cause ed effetti che si rafforzano reciprocamente. Questi episodi di abbuffate serali o abbuffate notturne non sono isolati ma sono parte di un ciclo che si autoalimenta influenzando negativamente la salute psicofisica dell’individuo. La condizione di ansia e un generale abbassamento del tono dell’umore spesso compromettono una qualità del sonno già piuttosto compromessa, caratterizzata da insonnia o da un sonno disturbato e frammentato.
Questa insonnia, a sua volta, sembra incentivare comportamenti di ricerca di cibo durante le ore notturne. L’individuo affetto da questo disturbo può arrivare a credere che l’unico modo per riuscire ad addormentarsi sia mangiare portando così alle abbuffate serali o abbuffate notturne. Sebbene tali abbuffate serali o notturne possano sembrare soluzioni momentanee che facilitano l’addormentamento, esse, in realtà, compromettono ulteriormente la qualità del sonno.

Gli alimenti consumati durante le abbuffate serali possono aggravare le difficoltà digestive provocando risvegli notturni che, a loro volta, riacutizzano lo stato di ansia e il disagio emotivo rinnovando così il ciclo delle abbuffate serali.
Questi continui risvegli e l’interazione tra cibo e sonno contribuiscono a un deterioramento progressivo non solo del sonno ma anche dell’equilibrio emotivo dell’individuo portando ad parabola discendente per il benessere mentale e fisico.

La comprensione e l’intervento su questi episodi di abbuffate serali e abbuffate notturne richiedono quindi un attento che tenga conto della soggettività del paziente e che consideri tutte le dimensioni coinvolte – alimentare, psicologica e relativa al sonno/veglia – per interrompere questo circolo vizioso e ripristinare un modello di vita più sano ed equilibrato.

Fattori scatenanti le abbuffate serali e abbuffate notturne

Le abbuffate notturne e le abbuffate serali sono comportamenti alimentari complessi, spesso scatenati da una varietà di fattori emotivi e comportamentali. Tra i principali motori di tali episodi vi sono sensazioni ed emozioni negative come la depressione, che può agire come un potente catalizzatore. Inoltre, emozioni come la tensione, la solitudine, la noia e la rabbia possono anch’esse spingere un individuo verso il consumo eccessivo di cibo durante le ore serali e notturne. Queste emozioni creano una forte urgenza di mitigare il disagio interiore spesso cercando conforto nel cibo.

Un altro elemento significativo che contribuisce allo sviluppo delle abbuffate serali e delle abbuffate notturne è l’adozione di diete estremamente rigide. Tali diete possono portare a una perdita di controllo che, ahimè termina spesso con un’abbuffata.
La rigidità delle regole dietetiche, che spesso impongono restrizioni severe su cosa, quando e quanto mangiare, può creare una pressione insostenibile. La rottura anche di una sola di queste regole dietetiche può essere vissuta come un fallimento e può portare a un senso di resa che si manifesta attraverso un’abbuffata.
Inoltre, la mancanza di programmazione della giornata rappresenta un ulteriore fattore di rischio per le abbuffate serali e notturne. La presenza di momenti non strutturati può lasciare spazio a un senso di vuoto che l’individuo può tentare di colmare simbolicamente attraverso il cibo. Questo utilizzo del cibo per riempire un vuoto interiore evidenzia la complessità delle dinamiche psicologiche alla base delle abbuffate serali o delle abbuffate notturne.

Infine, il consumo di alcolici può aggravare la situazione riducendo la capacità di resistere alla tentazione di mangiare e indebolendo la capacità di giudizio. L’alcol, diminuendo le inibizioni e alterando il processo decisionale, può portare l’individuo a cedere alle abbuffate serali e alle abbuffate notturne, soprattutto in un contesto di vulnerabilità emotiva.
Le abbuffate serali e le abbuffate notturne sono il risultato di un intreccio di fattori emotivi, comportamentali e circostanziali che, insieme, possono sovraccaricare le capacità di autoregolazione dell’individuo portando a cicli ripetuti di alimentazione eccessiva.
La comprensione di questi fattori è essenziale per sviluppare strategie efficaci di intervento e supporto.

Perché si mangia di notte?

Mangiare di notte, un comportamento che spesso culmina in abbuffate notturne, può essere influenzato da una complessa interazione di fattori psicologici e fisiologici.
Le abbuffate notturne non sono solo un fenomeno comportamentale; esse possono anche essere sintomo di condizioni mediche sottostanti o di disordini psicologici che riflettono una sovrapposizione tra mente e corpo che necessita di un approccio terapeutico integrato.

Dal punto di vista medico, le abbuffate notturne possono essere associate a disordini del ritmo circadiano, come quelli visti nel disturbo dell’alimentazione notturna, dove il ciclo sonno-veglia della persona è alterato. Questo può portare a un aumento della fame nelle ore notturne e a un’alterata regolazione degli ormoni dell’appetito, come la grelina e la leptina, che regolano la fame e la sazietà.
Alcuni studi suggeriscono che una disregolazione di questi ormoni può far sentire gli individui particolarmente affamati di notte aumentando il rischio di abbuffate serali o abbuffate notturne.

Sul piano psicologico, le abbuffate serali e le abbuffate notturne possono essere spesso scatenate da stress, ansia o depressione. La sera e la notte possono diventare periodi in cui le difese psicologiche dell’individuo sono più basse, e mangiare diventa un modo per “scaricarsi” di fronte ad emozioni negative non gestite durante il giorno.
In alcuni casi, le abbuffate notturne servono come tentativo di combattere l’insonnia o altri disturbi del sonno, con la persona che cerca nel cibo un conforto temporaneo che può facilitare l’addormentamento.
In aggiunta, alcuni comportamenti appresi o abitudini possono perpetuare le abbuffate notturne o le abbuffate serali. Ad esempio, se un individuo ha sviluppato l’abitudine di mangiare in risposta a noia o solitudine durante le ore serali, questi pattern possono radicarsi e diventare difficili da interrompere.
Le abbuffate serali e le abbuffate notturne possono così diventare un rituale quasi automatico, difficilmente modificabile senza un intervento mirato.

La gestione delle abbuffate notturne richiede quindi una comprensione attenta e personalizzata. I medici possono esaminare e trattare eventuali disordini metabolici o endocrini, mentre gli psicoterapeuti possono aiutare a comprendere il disagio psicologico attraverso terapie psicodinamiche o terapie cognitivo-comportamentali.
Inoltre può essere utile integrare il percorso di trattamento con pratiche di igiene del sonno per migliorare la qualità del riposo notturno riducendo così il bisogno di ricorrere al cibo come mezzo di autoregolazione o comfort durante la notte.

In conclusione, le abbuffate notturne e le abbuffate serali sono sintomi di una più ampia rete di cause interconnesse che possono includere fattori medici, psicologici e comportamentali. Un approccio di trattamento integrato è fondamentale per affrontare efficacemente questo complesso comportamento alimentare.

Il trattamento psicodinamico delle abbuffate serali e delle abbuffate notturne

Il trattamento delle abbuffate serali o abbuffate notturne attraverso un approccio psicodinamico rappresenta un percorso terapeutico complesso e sfaccettato che mira a esplorare il substrato inconscio dei comportamenti alimentari distruttivi. In questa prospettiva, le abbuffate notturne non sono viste solo come un disturbo alimentare ma come sintomi di problemi psicologici più profondi, spesso radicati nelle prime esperienze relazionali e nel loro impatto sullo sviluppo dell’Io.

Il trattamento psicodinamico si concentra sull’identificazione delle dinamiche intrapsichiche e delle relazioni oggettuali che contribuiscono al manifestarsi delle abbuffate serali e abbuffate notturne. Si ipotizza che tali abbuffate serali possano servire a regolare stati emotivi insopportabili o a gestire conflitti interni non risolti, spesso legati a sentimenti di vuoto, ansia, depressione o rabbia. La frequenza delle abbuffate notturne e delle abbuffate serali nei pazienti può variare ma spesso si presentano come tentativi di “autocura”, per calmare stati di disagio psichico.

Lo psicologo e lo psicologo online a indirizzo psicodinamico lavorano per aiutare il paziente a comprendere come le abbuffate serali e le abbuffate notturne soddisfino una funzione psicologica specifica. Attraverso la relazione terapeutica, il paziente esplora come le abbuffate serali e le abbuffate notturne siano legate a dinamiche di controllo, autonomia e a problematiche di autostima, e come queste possano essere espressioni di bisogni non soddisfatti o di difese contro esperienze emotive dolorose.

Nel corso della terapia si pone particolare attenzione ai sogni, alle fantasie, e ai ricordi del paziente, considerati cruciali per decifrare il significato inconscio delle abbuffate serali o abbuffate notturne.
Inoltre il trattamento può includere l’analisi di come le relazioni attuali influenzino le abbuffate serali e le abbuffate notturne considerando che i pattern relazionali problematici possono perpetuare il ciclo dell’abbuffata.
La terapia psicodinamica è tipicamente un processo lungo che richiede tempo per modificare strutture di personalità profondamente radicate e per sviluppare strategie più adattive per gestire le emozioni.

Una parte fondamentale del lavoro terapeutico consiste nell’aiutare i pazienti a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e una migliore regolazione emotiva. Si mira a sostituire le abbuffate notturne con comportamenti più sani e a migliorare l’immagine di sé e la stima personale. Si esplorano alternative più costruttive al coping attraverso l’abbuffata, come tecniche di mindfulness, espressione artistica, o attività fisica, che possono aiutare a gestire l’ansia e gli stati depressivi associati alle abbuffate notturne.
Il successo del trattamento psicodinamico delle abbuffate serali o abbuffate notturne dipende dalla capacità del paziente di impegnarsi in un esame interiore profondo e dalla capacità di stabilire di una solida alleanza terapeutica. Questa approfondita collaborazione terapeutica permette di affrontare non solo le abbuffate notturne e le abbuffate serali ma anche di curare le ferite emotive sottostanti che le alimentano.

Conclusioni

Le abbuffate notturne e le abbuffate serali rappresentano una problematica che non deve essere minimizzata, in quanto, se persistenti, possono riflettere una problematica più ampia che coinvolge vari aspetti fondamentali della vita di un individuo, con implicazioni significative sia sul piano psicologico che fisico. Questi episodi di abbuffate serali e abbuffate notturne possono incidere profondamente sulla qualità di vita portando a un deterioramento del benessere generale.
Le persone che sperimentano tali comportamenti possono trovarsi a fronteggiare un considerevole disagio il quale può estendersi e influenzare negativamente i diversi ambiti della loro vita quotidiana, come le relazioni interpersonali, il rendimento lavorativo e la salute generale.
È cruciale sottolineare l’importanza di non trascurare queste manifestazioni.

Le abbuffate notturne, insieme alle occasionali abbuffate serali, possono essere sintomatiche di disagi sottostanti che necessitano di attenzione. Pertanto, è essenziale che le persone che soffrono di tali disturbi cerchino il supporto di uno specialista.
Attraverso un’accurata valutazione lo specialista può identificare le cause scatenanti le abbuffate notturne e delle abbuffate serali e proporre un percorso di trattamento personalizzato che può includere terapia psicologica, il supporto nutrizionale e, se necessario, interventi medici. Questo supporto specialistico è fondamentale per affrontare non solo i sintomi manifesti ma anche per lavorare sulle origini profonde del problema migliorando così in modo sostanziale la qualità della vita del paziente.

 

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