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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 16 Gen, 2024

La crisi d’identità

La crisi d’identità: un momento difficile da cui però può scaturire un prezioso percorso di crescita e maturazione. La stragrande maggioranza degli adolescenti, per esempio, passa per una crisi d’ identità. Ma la crisi d’ identità può passare per svariate fasi di vita che si confrontano spesso con situazioni di cambiamento e trasformazione che generano disagio e possono mettere in discussione i propri punti fermi su di sé e appunto sulla propria identità.
In un percorso psicologico, così come in un percorso psicologico online, si assiste innumerevoli volte a crisi d’identità che possono diventare il “motore” del cambiamento e del miglioramento della propria vita, sia psichica che relazionale.

Alla base della crisi d’ identità: definizione del concetto di identità

Nel vasto e complesso territorio della psicologia del sé, il concetto di crisi d’ identità emerge come un significativo punto di svolta nello sviluppo individuale, un fenomeno articolato che affonda le sue radici teoriche nell’opera dello psicoanalista Erik Erikson. Questa condizione psicologica, che Erikson ha brillantemente identificato e descritto, si configura come una fase di marcata introspezione e di intensa ricerca della propria essenza e del proprio ruolo all’interno del tessuto sociale.
Erikson postulava che la personalità non fosse un’entità statica ma piuttosto un percorso in perpetuo divenire, scandita da una sequenza di fasi evolutive, ciascuna delle quali presenta una propria specifica problematica, o crisi, da risolvere. È nel corso di questa fase evolutiva, prevalentemente ancorata all’adolescenza ma non esclusiva di questa, che si manifesta la crisi di identità, benché essa possa trovare terreno fertile anche in altri periodi di transizione o di profonda revisione esistenziale, come la mezza età o in seguito ad eventi di vita altamente destabilizzanti.
Nel cuore di questa fase, il nucleo del conflitto si trova nell’incessante interrogarsi dell’individuo sul proprio essere, un viaggio esplorativo attraverso un mare di possibilità, dalla sfera dei valori personali alle scelte professionali, dall’orientamento sessuale al credo politico. In questo periodo critico, possono affiorare domande complesse e profonde quali “Chi sono veramente?”, “Da dove vengo”, “Qual è la mia funzione in questo mondo?” o “Quale impronta desidero lasciare nel mondo?”.
L’individuo si trova così ad affrontare e a navigare attraverso un processo di auto-scoperta e di definizione di sé che include la sperimentazione e la riflessione su aspetti come le convinzioni personali, i ruoli sociali e di genere, le aspirazioni professionali, la propria sessualità e le posizioni politiche.
La riuscita di tale processo, ossia una risoluzione positiva della crisi, culmina nell’acquisizione di una solida identità personale, di un senso di stabilità interiore e di coerenza di sé, che consente all’individuo di affrontare la realtà con maggiore sicurezza e chiarezza di intenti. Al contrario, un esito meno favorevole di tale processo può culminare in un vissuto di smarrimento, in un senso di isolamento emotivo e in una pervasiva indecisione che può ostacolare l’individuo nel prendere decisioni di vitale importanza.
Le riflessioni di Erikson sullo sviluppo dell’identità personale hanno lasciato un’impronta indelebile non solo nella psicoanalisi ma anche in molteplici campi della psicologia arricchendo la comprensione dello sviluppo umano e fornendo strumenti concettuali per la pratica clinica e la consulenza psicologica.

I sintomi della crisi d’identità

Nel profondo e multidimensionale contesto della psicologia contemporanea, il fenomeno noto come crisi d’identità si colloca al di fuori del panorama dei disturbi classicamente riconosciuti e caratterizzati da una sintomatologia chiara e definita, quali, ad esempio il disturbo da attacchi di panico, la depressione maggiore o il disturbo ossessivo-compulsivo, i quali sono invece identificabili attraverso segnali clinici specifici e criteri diagnostici stabiliti. La crisi d’identità, per contro, si manifesta come un intricato intreccio di vissuti emotivi, di fluttuanti stati d’animo e di una serie di riflessioni cognitive che, pur essendo un’esperienza assolutamente personale e soggettiva, tendono a gravitare attorno a una serie di interrogativi universali che riguardano la scoperta o la riconferma della propria essenza, dei propri desideri più profondi e della modalità con la quale si intende interagire e posizionarsi all’interno della complessità del mondo che ci circonda.
Questo stato psicologico, generalmente privo di un insieme di sintomi ben delineati, si può manifestare attraverso un diffuso sentimento di disorientamento, una percezione di mancanza di allineamento tra il sé e le proprie azioni, nonché un’incertezza riguardo ai parametri precedentemente utilizzati per l’autovalutazione e la valutazione degli altri.
Si tratta di un fenomeno psichico che si evidenzia attraverso una serie di dinamiche come, ad esempio, una rimodulazione critica e a volte radicale dei valori personali, delle aspirazioni, delle convinzioni spirituali e religiose, e delle scelte di vita precedentemente assunte come certe (per esempio, il ripensare la propria carriera professionale), delle relazioni interpersonali e dell’approccio generale alla vita.
Questo “vortice” di domande e di dubbi esistenziali può generare, inoltre, un’onda d’urto emozionale che si propaga ben oltre la sfera cognitiva dando luogo a sintomi psicologici secondari come ansia pervasiva, stati di angoscia, sbalzi d’umore, irritabilità, senso di apatia e demotivazione, e in alcuni casi, può condurre ad un comportamento di evitamento attraverso l’uso di sostanze come droghe o alcol, nel tentativo di attenuare il tumulto interiore e il senso di alienazione.
Tali esperienze, benché naturali e frequentemente ricorrenti nel corso dell’esistenza umana, assumono una connotazione patologica nel momento in cui iniziano a intaccare la funzionalità quotidiana dell’individuo ostacolandone le attività abituali e alterando la capacità di vivere in maniera equilibrata le relazioni e gli affetti personali. In questo scenario, è possibile che si stia andando incontro ad una crisi d’identità in senso pieno.

Crisi d’identità e diagnosi differenziale

È fondamentale, tuttavia, operare una distinzione diagnostica accurata tra la crisi d’identità e il Disturbo Dissociativo d’Identità (DDI), un disturbo che si configura con caratteristiche nettamente distinte. Mentre la crisi d’identità si caratterizza per una sorta di incertezza esistenziale e una ricerca attiva di significato, il DDI si manifesta con una marcata difficoltà nell’integrazione degli aspetti fondamentali della psiche, quali la coscienza, la memoria, l’identità, l’emozione, la percezione, la rappresentazione del proprio corpo e il comportamento. In tale condizione si può assistere alla formazione di due o più distinti stati di personalità, ognuno con i propri modelli comportamentali, pensieri e ricordi, che si alternano nel controllo della vita dell’individuo, spesso senza che vi sia una consapevolezza reciproca di tali alternanze. Questa forma di disagio psichico è generalmente accompagnata da fenomeni di amnesia dissociativa, che si manifestano con l’incapacità di richiamare alla memoria eventi significativi della propria vita, inclusi quelli di natura traumatica, o con episodi nei quali l’individuo sembra dimenticare azioni o attività compiute anche nel corso della giornata.
Il Disturbo Dissociativo d’Identità, dunque, si distingue per la sua gravità e per la disconnessione profonda che instaura tra le diverse parti dell’Io. Esso richiede un approccio terapeutico specializzato e mirato, diversamente dalla crisi d’identità, che, pur richiedendo attenzione, si colloca in una sfera di intervento psicologico differente.

Cause della crisi d’identità

La crisi d’identità è una complessa sfida psicologica che può essere “innescata” da un’ampia gamma di eventi e circostanze nella vita di un individuo. Questi eventi rappresentano spesso significativi punti di svolta che comportano un profondo riassestamento sia dal punto di vista personale dell’individuo sia dal punto di vista sociale e relazionale.
Tra le varie cause vi possono essere momenti che segnano l’inizio o la fine di legami affettivi, come l’entrata in una nuova relazione amorosa o, al contrario, il suo sciogliersi. Le separazioni e i divorzi, per esempio, non sono semplici cambiamenti a livello di stato civile, essi possono alterare radicalmente la visione di sé e del proprio posto nel mondo.
L’arrivo di un nuovo membro della famiglia, come la nascita di un figlio, è un altro fattore di grande portata per quel che concerne una possibile crisi d’identità: esso può riorientare completamente la prospettiva di vita di una persona sollevando interrogativi sulla propria identità e sulle responsabilità genitoriali. Allo stesso modo, il lutto per la perdita di una persona significativa può innescare un profondo esame interiore, portando l’individuo a riflettere sulla finitezza della vita e sul significato della propria esistenza.
Eventi traumatici di varia natura e intensità hanno il potere di scuotere le fondamenta dell’essere portando ad un ripensamento dell’identità personale e del proprio ruolo all’interno della società. Questi eventi possono includere esperienze di violenza, incidenti o catastrofi naturali.
La malattia, sia che colpisca l’individuo stesso sia una persona a lui vicina, spesso comporta una riconsiderazione delle proprie priorità e del senso di sé, sfidando le precedenti concezioni di forza e vulnerabilità.
Cambiamenti a livello professionale, come l’inizio o la fine di un’attività lavorativa, possono mettere in discussione le competenze, gli obiettivi e la soddisfazione professionale, e quindi l’immagine di sé come lavoratore e membro della società.
Anche spostamenti quali traslochi o trasferimenti possono essere fonte di stress e possono disturbare il senso di appartenenza e le reti di supporto consolidati, richiedendo l’adattamento a nuovi ambienti sociali e culturali.
Le crisi d’identità possono anche essere legate a situazioni più ampie e collettive, come quelle ambientali o sanitarie, dove eventi di portata globale – come la pandemia di COVID-19 – possono portare in maniera forzata ad una riorganizzazione del vissuto quotidiano e ad una revisione delle priorità personali e relazionali, mettendo in discussione le sicurezze precedentemente acquisite e inducendo un’intensa riflessione sulle proprie convinzioni e sul modo in cui ci si relaziona con gli altri e con il contesto sociale.
Queste esperienze, sebbene individuali, si inseriscono in una cornice più ampia di crescita e adattamento psicosociale e possono manifestarsi in concomitanza con specifiche fasi della vita. Ad esempio, le transizioni evolutive tipiche dell’adolescenza, dell’età adulta o della senilità portano con sé sfide intrinseche che possono intensificare la ricerca dell’identità e la necessità di rinegoziare il proprio senso di sé all’interno del mondo.
In questo panorama di transizione e metamorfosi, la crisi d’identità si palesa non solo come un fenomeno individuale e solipsistico ma come un punto di congiunzione dove il flusso della vita si intreccia con la percezione di sé, con le aspettative sociali e con la continua trasformazione delle circostanze esterne. La risposta dell’individuo a questi cambiamenti può variare ampiamente dando luogo ad un processo di riadattamento e di riorganizzazione interna che, se affrontato con successo, può condurre ad una rinnovata comprensione di sé e ad un arricchimento dell’esperienza umana.

Come affrontare efficacemente una crisi d’identità?

In ogni circostanza avversa si può celare l’opportunità per un profondo rinnovamento personale. Affrontare una crisi d’identità, con tutti i dubbi e le incertezze che essa comporta, offre l’occasione per intraprendere un viaggio di auto-esplorazione e di crescita. Questo processo di intensa riflessione su di sé e sull’ambiente in cui viviamo può spesso essere il catalizzatore che ci spinge verso una maggiore comprensione delle nostre aspirazioni e capacità. Attraverso questa trasformazione, possiamo emergere con una visione più chiara dei nostri obiettivi e della forza che risiede dentro di noi.

Arginare una crisi d’identità

Quando affiora una crisi d’identità, può presentarsi l’opportunità di intraprendere una nuova direzione nella propria vita. Questo processo può iniziare con una riflessione strategica sui propri vissuti e la definizione di nuovi obiettivi personali. Un tale percorso di autoanalisi si sviluppa attraverso l’esame approfondito delle proprie caratteristiche e qualità, valutando come queste si siano evolute nel tempo. Si analizzano pertanto i propri valori personali e si riflette su quali azioni e decisioni possano conferire un senso di pienezza e dignità all’esistenza.
L’importanza data a diversi aspetti della vita, quali la stabilità professionale, il desiderio di viaggiare o il mantenimento di relazioni significative, diventa oggetto di esame in una fase di crisi d’identità. Si indaga inoltre su ciò che genera piacere e benessere, cercando di identificare eventuali ostacoli – siano essi pensieri, emozioni o credenze limitanti – che impediscono la realizzazione di tali attività.
Durante questi periodi di transizione si riflette sul livello di soddisfazione attuale e sui cambiamenti in atto ponderando se i benefici acquisiti nel presente compensino ciò che è stato lasciato alle spalle. In caso di risposta negativa, si esplora cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione e si valutano gli errori passati per evitare in futuro di incappare negli stessi errori.
In tali situazioni, lasciar fluire interiormente queste domande, dedicando tempo per una risposta ponderata può essere di vitale importanza. Registrare pensieri e riflessioni su una fase specifica di transizione può facilitare il processo di auto-indagine e crescita personale.
Come superare una crisi d’identità?
Qualora si avvertisse che la propria crisi d’identità sta esercitando un impatto profondo e pervasivo sulla propria vita quotidiana, impedendo di procedere con decisioni ponderate e generando un malcontento marcato e persistente, potrebbe rivelarsi opportuno cercare l’aiuto di uno specialista nel campo della salute mentale. È possibile che in questa situazione un percorso di supporto psicologico si riveli un vero e proprio “facilitatore” nella risoluzione di una crisi d’identità.
Affrontare la resistenza iniziale, che spesso si presenta come un naturale timore di richiedere aiuto ad una persona esterna al contesto familiare e amicale e di immergersi in aspetti di sé che possono risultare dolorosi, è un passo cruciale. Nonostante questi ostacoli emotivi, l’attivazione di un processo terapeutico può essere fonte di un immediato conforto. L’inizio di un percorso terapeutico non solo segna il primo passo verso il cambiamento ma può anche generare un immediato senso di sollievo e di maggiore chiarezza mentale. Questo cammino verso la crescita personale e la comprensione di sé può essere permeato di una rinnovata speranza e di un ottimismo rigenerante, alimentando la fiducia nella propria capacità di affrontare e superare sfide che appaiono, in prima istanza, insormontabili.

Perché da una crisi d’identità si può uscire più forti di prima?

Affrontare una crisi d’identità, nonostante possa sembrare un qualcosa permeato di confusione e inquietudine, si rivela spesso un momento propizio per la propria maturazione. Questa esperienza induce l’individuo a intraprendere un percorso di intensa riflessione su di sé che può condurre ad una comprensione più approfondita e autentica dei propri valori e aspirazioni. Nel cuore della crisi, la necessità di resilienza si fa pressante, e il processo di superamento delle difficoltà incontrate fortifica la persona dotandola di una rinnovata forza interiore che si traduce in una maggiore capacità di affrontare e gestire le avversità future.
L’essere sottoposti a cambiamenti e la conseguente necessità di adattamento spingono a rivedere e modificare i propri schemi mentali e comportamenti, acquisendo così una versatilità preziosa per la vita.
La crisi d’identità funge quindi da catalizzatore per identificare gli aspetti della vita che non funzionano più e stimola ad adottare nuove direzioni più in linea con il vero sé. Il successo nel superare tali momenti di crisi aumenta la fiducia nelle proprie capacità rafforzando la convinzione di poter esercitare un controllo efficace sul corso della propria esistenza e di poter realizzare gli obiettivi che ci si pone.
La gestione delle emozioni che si affacciano durante una crisi d’identità può portare ad una maturazione emotiva migliorando la capacità di regolare le proprie reazioni emotive e di comprendere quelle altrui.
L’esperienza della crisi d’identità amplifica anche l’empatia sia verso se stessi sia verso gli altri, poiché si sviluppa una maggiore consapevolezza delle difficoltà che possono accompagnare il percorso di vita di ognuno.
Infine, il processo di risoluzione e di superamento di una crisi d’identità può facilitare un’integrazione più armoniosa dei diversi aspetti della personalità, conducendo ad una sensazione di completezza e coerenza personale.
In conclusione, nonostante le difficoltà iniziali, la crisi d’identità può diventare una fase di trasformazione che inaugura una nuova stagione di vita caratterizzata da una maggiore autenticità e da un’esistenza più ricca e appagante.

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Dott. Davide Ivan Caricchi

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