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Scritto dal Dott. Davide Caricchi
Scritto il 4 Giu, 2023
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Sindrome di Tinderella e storture delle relazioni

La sindrome di Tinderella è un disagio psicologico “figlio” dei nostri tempi e dei nuovi modi di concepire e gestire le relazioni. Nell’analizzare questa problematica è importante non porsi con un approccio giudicante o svalutativo. Dobbiamo tenere a mente che ogni epoca genera i suoi disagi, le sue paure, le sue sofferenze e anche le sue psicopatologie.
Ma da dove ha origine il termine “Tinderella”?
Tinderella è il frutto della fusione di due parole: Tinder e Cinderella (Cenerentola). La sindrome di Tinderella è un problema che caratterizza quelle persone che flirtano molto tramite le app di incontri (come Tinder appunto) ma che al momento di incontrarsi nella realtà non si presentano o fanno perdere le loro tracce. La persona con Sindrome di Tinderella, messo alle strette di fronte all’organizzazione di un appuntamento vero e proprio, ricorre alle più “smaccate” pratiche di “ghosting”.

Il contesto culturale in cui si inserisce la sindrome di Tinderella

Un aspetto che è balzato agli occhi di psicologi e psicologi online è il cambiamento che sta subendo l’esperienza amorosa ai giorni nostri, con l’avvento di internet e delle app di incontri che consentono un accesso al potenziale partner molto più facile ma al tempo stesso molto più superficiale (almeno nella prima fase). Nella mia pratica di psicologo a Torino mi sono confrontato con numerosissime problematiche amorose riconducibili alle app di incontri. Questo mi ha fatto comprendere come internet attivi nuove modalità d’approccio e nuove dinamiche relazionali che vanno studiate attentamente: sono dinamiche del tutto sconosciute alle generazioni precedenti.
È importante fare una doverosa precisazione: queste nuove dinamiche relazionali non sono né più giuste né più sbagliate rispetto a quelle precedenti, sono semplicemente diverse.

Vantaggi delle app di incontri

Il vantaggio di queste app di incontri è rappresentato dal fatto che ci sono molte più opportunità di conoscere persone e di operare una selezione più accurata nella ricerca attiva del potenziale partner. Attraverso l’app di incontri si selezionano moltissimi profili, si possono effettuare tantissime ricerche, inserire molteplici filtri che consentono di “calibrare” la ricerca del “tipo giusto”.
Nel momento in cui si selezionano le persone che piacciono, non ci resta che aspettare che qualche profilo da noi selezionato ricambi il “mi piace”: a questo punto è avvenuto il cosiddetto “match” e i due profili che hanno mostrato interesse reciproco possono iniziare a conversare tramite chat.
Queste applicazioni si prestano a molteplici usi, a seconda delle esigenze: c’è chi cerca un semplice flirt, chi un’amicizia, chi un’esperienza fugace di sesso, chi una storia seria, ecc.

Svantaggi delle app di incontri

La componente relazionale delle app di incontri è molto più “fruibile” e gestibile, soprattutto per le persone più timide e inibite: un conto è approcciarsi ad una ragazza o ad un ragazzo di persona, un conto è dietro uno schermo, sfida decisamente meno ansiogena per molte persone. Tuttavia il rischio è quello di farsi inizialmente un’idea un po’ distorta della persona che si sta conoscendo tramite un semplice scambio di chat e di foto.
L’iniziale superficialità di approccio rappresentata da questa modalità di approccio relazionale ha contribuito a generare alcune “storture” comportamentali che celano ovviamente disagi e fragilità spesso di natura narcisistica.

Che cos’è la sindrome di Tinderella?

Ma che cos’è la sindrome di Tinderella? Può apparire come un paradosso ma ci sono diverse persone che utilizzano in maniera continuativa queste app di incontri per conoscere una miriade di ragazzi/e e flirtare con loro in chat, per poi non volerle incontrare di persona. Ed è un fenomeno che si verifica con una frequenza notevole, molto più di quanto si pensi!
Ma perché in certe persone scatta questo meccanismo: si passano ore e ore a chattare con potenziali partner per poi rifiutarsi di incontrarli di persona?

La sindrome di Tinderella: l’eccitazione iniziale e la delusione finale

Innanzitutto è bene sapere che per moltissimi utenti la fase preliminare della scoperta dell’altro e della novità iniziale ha una grandissima attrattiva, viene vista come una fase eccitante che lascia il campo a fantasie, speranze, sogni e aspettative. Il problema è che per alcuni utenti questa fase basta e avanza, tanto da soddisfarli a sufficienza: alla persone che soffrono di sindrome di Tinderella quello che appaga non è la conoscenza di una particolare persona, bensì l’esperienza “eccitatoria” del flirtare via chat e del risultare desiderabile agli occhi (o meglio, agli schermi) degli altri. Infatti i soggetti con sindrome di Tinderella hanno la tendenza a flirtare con più persone in contemporanea, in un’incessante ricerca di nuove opportunità, nuovi feedback, nuove situazioni “eccitatorie”, nuovi profili da contattare che soppianteranno i “vecchi” partner virtuali che verranno “ghostati” dall’oggi al domani.

Il profilo della persona con sindrome di Tinderella

Ma quali sono le principali peculiarità caratteriali e comportamentali del soggetto con sindrome di Tinderella? Innanzitutto, la persona con sindrome di Tinderella presenta degli evidenti deficit nel campo delle competenze sociali, deficit che compensa con la ricerca ossessiva di nuovi partner virtuali tramite le app di incontri. In un contesto del genere, la persona che soffre di sindrome di Tinderella vive come più appagante per la sua “traballante” autostima il “fare colpo” via chat piuttosto che di persona.
Nel contesto online i “tinderella” si mostrano particolarmente affascinanti e stimolanti, a tal punto che gli interlocutori virtuali si costruiscono spesso delle aspettative esagerate su queste persone immaginandosi straordinari appuntamenti reali che purtroppo non potranno mai avere luogo.
Come detto in precedenza, la priorità dei soggetti con sindrome di Tinderella è quella di vivere l’esperienza del “piacere” e del conoscere la parte più intrigante dell’interlocutore sotto forma di superficiale comunicazione o flirt. Quando la fase eccitatoria nei confronti di una persona inizia a svanire, il “tinderella” sparisce nel nulla in men che non si dica, senza fornire alcuna spiegazione e creando nell’altro soltanto false aspettative e illusioni.

L’amore ai tempi di Tinder e l’“universo tiderella”

Come detto in precedenza, l’avvento di internet, dei social network e delle nuove app di incontri ha trasformato in maniera significativa le dinamiche amorose e relazionali. Questo fenomeno va accolto e studiato a fondo da figure professionali come lo psicologo o lo psicologo online. Le interazioni che si creano tramite le app di incontri acquisiscono sempre più un peso specifico a livello relazionale, pertanto ci si trova spesso di fronte a persone che elaborano un vero e proprio “lutto” quando una prima frequentazione via chat giunge al termine: un lutto per una frequentazione che non sì è mai concretizzata di persona e che non si è potuto vivere appieno.

Il lutto di chi viene abbandonato dai “tinderella”

Le situazioni in cui si viene improvvisamente “abbandonati” dalla persona con sindrome di Tinderella possono essere definite delle vere e proprie relazioni “fantasma”, delle potenziali relazioni sentimentali “abortite”, dove speranze, aspettative, emozioni, racconti e confidenze sono state condivise ma non si sono “presentificate” in una relazione vera e propria. Al netto dell’inconsistenza di queste frequentazioni online, le aspettative nei confronti del soggetto con sindrome di Tinderella spesso sono alte! Pertanto, nel momento in cui si verifica il “ghosting” e il “tinderella” sparisce, la sofferenza è consistente.
Sia chiaro, la sofferenza della persona che ha subito ghosting è del tutto sana e fisiologica. La forte criticità è invece insita nell’individuo che soffre di sindrome di Tinderella: la struttura di personalità del “tinderella” è caratterizzata da un’insicurezza di fondo e da un marcato infantilismo affettivo, oltre che da una modalità immatura di approcciarsi alle relazioni sentimentali. In diversi, casi, dietro i soggetti con sindrome di Tinderella si nascondono problematiche riconducibili alle fobie sociali.

Sindrome di Tinderella, fragilità narcisistiche e senso di vuoto

Per i “tinderella” con le fragilità narcisistiche più marcate, il fatto di avere decine di “spasimanti” e di persone con cui flirtare in chat è motivo di orgoglio, “carburante” per la loro traballante autostima. Nelle persone con sindrome di Tinderella il gioco della conquista amorosa prende decisamente il sopravvento sul concreto rischio di far soffrire qualcuno che sta iniziando a provare dei sentimenti e a nutrire delle grandi aspettative.
L’amore che può fornire il tinderella è un qualcosa di immaturo e inconsistente che fa soffrire e lascia il vuoto, un vuoto che tuttavia è il riflesso del vuoto emotivo e relazionale che contraddistingue questo tipo di personalità.

 

 

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